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capitolo sesto 293

mattina, non ostante il colloquio avuto dal Papa col Minghetti, per ordine del Papa stesso erano stati invitati dal ministro Montanari a recarsi al Quirinale alle ore otto e tre quarti1.

Ciò che là avvenisse lo narra diffusamente il deputato Fusconi nel suo esame. «Nella mattina del 16 mi trovai con parecchi deputati bolognesi, Minghetti, Bevilacqua, e si convenne di andare al Quirinale, per sentire dai ministri che si operasse in proposito all’assassinio Rossi. Incontrammo il Marchese Potenziani che ci disse desiderare il Papa vedere i membri dei due Consigli. Al Quirinale trovammo parecchi membri delle due Camere: Montanari ministro ci disse che il Papa intanto si sarebbe abboccato coi presidenti e vicepresidenti dei due Consigli e, allora, Muzzarelli presidente e Pasolini vicepresidente dell’Alto Consiglio, Sturbinetti presidente ed io vice presidente della Camera entrammo dal Papa. Egli era agitatissimo per tanta perdita: Muzzarelli e Sturbinetti cercavano calmarlo, ma Sua Santità si mostrava sempre maggiormente inquieto2. Allora io proposi a Sua Santità che ci concedesse di intenderci cogli altri membri delle due Camere che si trovavano al Quirinale. Il Papa approvò quella proposta e ci licenziò. Raccoltici cogli altri, si risolse esser partito più conveniente d’ogni altro il proporgli di affidare la composizione di un nuovo ministero al signor Galletti, siccome quegli che doveva essergli affezionato e che tre volte era stato ministro di polizia. Il Papa, cui fu mandata questa proposta, rispose che si fossero fatte le pratiche necessarie a ciò. Io e il signor Minghetti ci recammo all’albergo della Minerva, ove trovammo il signor Galletti, dal quale mi sembra che, nel primo abboccamento, ci venisse dichiarato che sarebbesi recato da Sua Santità per fargli osservare tutte le difficoltà a cui si sarebbe andati incontro3. Nel tornare al mio albergo vidi i

  1. Vedi fra i Documenti, al n. LV, il biglietto scritto dal ministro Montanari al presidente dell’Alto Consiglio.
  2. Il Pasolini, nell’accennata sua lettera rammemorativa al Minghetti, afferma che il Muzzarelli e lo Sturbinetti dicessero al Papa disonorevoli parole quasi a lode dell’omicidio Rossi. Ma, come si rileva dalla deposizione del Fusconi, che riferisco di sopra, non pare che questi confermi menomamente quell’accusa del Pasolini.
  3. La logica della situazione si imponeva in guisa che, uomini moderati, della tempra del Minghetti, del Pasolini, del Fusconi, eran costretti, loro malgrado, a indicare come uomo atto a formare un ministero in quel