Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/298

290 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

Come effettuatori di questo programma i Circoli, a nome del popolo, designavano al Pontefice quali nuovi ministri il Conte Terenzio Mamiani della Rovere, il Conte Pompeo di Campello, il dottor Pietro Sterbini, il dottor Sebastiano Fusconi, l’avvocato Giuseppe Lunati, e l’avvocato Giambattista Sereni, tutti deputati.

Inoltre si domandava la nomina dell’avvocato Giuseppe Galletti a Generale dell’arma dei carabinieri.

Giunti a questo punto gli storici dottrinari e subiettivi, i papalini tutti, i moderati in gran parte, irrompono in grandi furie e vuotano i cassoni delle loro declamazioni contro quei liberali, contro quel popolo che compiva, con quegli atti, una vera rivoluzione, che commetteva una violenta infrazione dello statuto, una vera ribellione contro il Sovrano.... e giù, a grandine, su questa intonazione.

Ma tutto ciò era vero, come era logico e naturale, perchè quella era una rivoluzione. Ma, certamente, ma, senza dubbio, la grande maggioranza della popolazione romana — e i fatti di pochi mesi dopo mostrarono che essa aveva in ciò consenziente la maggioranza delle popolazioni dello stato — faceva e intendeva fare un pacifico rivolgimento di piazza lui, in reazione al rivolgimento di palazzo fatto dai Cardinali il 29 aprile di quell’anno: la reazione aveva trascinato Pio IX fuori della via per la quale si sarebbe potuta conseguire la redenzione d’Italia e la rivoluzione voleva ricondurvelo. E i principii fondamentali contenuti in quell’indirizzo, per un senso di rispetto verso il Pontefice, erano indicati come se dovessero servire pei ministri, ma realmente, nel pensiero e nelle intenzioni degli uomini più colti ed intelligenti di quel partito, quei principii fondamentali erano stati scritti proprio pel Papa, proprio perchè servissero di norma a lui; e perciò, nei due ultimi paragrafi, si domandava la esecuzione delle deliberazioni della Camera intorno alla guerra dell’indipendenza e la intera adozione del programma Mamiani, proprio per ricordare al Papa che di quelle deliberazioni, legal-

    moltissime provvisioni por l’ampliamento dell’esercito, pel suo ordinamento, pel suo armamento, e di quelle provvisioni, parecchie dello quali erano state approvate anche dall’Alto Consiglio, non una era stata mandata ad effetto.