Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/279


capitolo quinto 271

a fine di notare chi era ardilo di fischiare o commettere insolenze1.

Per un sentimento di delicatezza, che onora la lealtà di lui e che prova la sincerità dei suoi intendimenti costituzionali, e per una considerazione di prudenza civile che onorava il suo ingegno. Pellegrino Rossi non volle che i carabinieri uscissero dalle caserme e che percorressero la città, sia perchè non fossero avvalorati i sospetti sorti, che egli meditasse una reazione così lontana dai suoi pensieri, sia perchè fossero più facilmente evitate le cagioni di una collisione fra popolo e civica da un lato e carabinieri dall’altro. Egli quindi ordinò al Colonnello Calderari di tenere raccolti i carabinieri nelle caserme del palazzo Borromeo e di piazza del Popolo, pronto ad accorrere, ad un primo avviso, colà dove la presenza e l’intervento di lui potessero essere necessari.

Non è vero, quindi, è assolutamente falso che - come fu da molti storici erroneamente asserito - il Rossi rimanesse vittima della disobbedienza o del tradimento di coloro che non eseguirono gli ordini da lui dati.

Per lo stesso sentimento di delicatezza, avendo la presidenza del Consiglio dei deputati chiesto che il servizio nel palazzo della Cancelleria fosse fatto dalla guardia civica, egli inibì l’accesso del palazzo stesso alle pattuglie dei carabinieri e degli agenti di polizia; giacchè esso aveva ordinato che i carabinieri delle varie brigate, stanziato nei rioni della città, eseguissero pattuglie per le vie, pel mantenimento del buon ordine.

Non è vero che il Rossi ricevesse, fra la sera del 13 e la mattina del 15, tutti gli avvisi di cui favellano le leggende; nè un monsignor Merini, nè un prete, nè la Duchessa Massimo lo avvisarono di ciò che essi non sapevano e non potevano sapere: tutte favole2.


  1. Parole testuali - secondo la deposizione di Alessandro Rosalbi, comandante degli agenti di polizia - dette dal Rossi a lui, nel dargli l’ordine della sorveglianza all’Apollinare e alla Cancelleria.
  2. Nè monsignor Morini, nè nessun prete appaiono in processo; nè degli avvisi che costoro avrebbero inviato al Rossi vi ha traccia alcuna. Circa all’avvertimento mandato al ministro Rossi dalla Duchessa Massimo e del quale si è tanto novellato e sul quale tanta matassa di tela leggendaria è stata intessuta, ecco a che cosa, nella realtà delle cose, esso si riduce. Donna