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lizia, d’accordo col ministro dell’interno, impartiva ordini precisi ai comandanti dei battaglioni limitrofi al ghetto1; e i tumulti sarebbero finiti li, se i gregoriani e i sanfedisti non avessero soffiato dentro a quelle prime ire, sia con le personali insinuazioni susurrate a bassa voce, sia con l’articolo velenoso ed incendiario del giornaletto umoristico-clericale, il Cassandrino, pubblicato nella mattina del 24 ottobre e che era intitolato: Il ghetto ha dolor di corpo2.

Allora i tumulti ricominciarono e il ghetto fu minacciato di essere il teatro di rapine e di stragi. Il Conte Rossi spedi numerose e forti pattuglie di carabinieri, dal 24 al 28 ottobre, nel ghetto, dove quelle eseguirono l’arresto di quattro fra i più audaci perturbatori3 e diede ordini energici anche al Comando della guardia civica, l’attività ed energia della quale fu veramente ammirevole e lodevolissima4.

Avvenne un piccolo inconveniente per eccesso di zelo e per fine di bene: dappoichè, essendo stato arrestato da una pattuglia di carabinieri un tiragliolo di Albano, Pietro Morigi, e disarmato come eccitatore di disordini, questi, reagendo, domandava di essere consegnato alla milizia cittadina; per il che un ufficiale civico lo prese con sè, ad evitare una lotta fra civici e tiraglioli, e lo condusse al corpo di guardia del 10° battaglione civico e lo consegnò all’ufficiale5, dal quale, per allontanare la possibilità di una collisione, il Morigi fu lasciato in libertà.

Su questo fatto il ministro Rossi richiamava l’attenzione del Comando generale della guardia civica, con una sua lettera in cui «confidando sempre nella fermezza e prudenza del generale e

  1. Vedi Documento, n. XIV.
  2. Lo riferisco fra i Documenti togliendolo dal n. 19 dell’anno I del Cassandrino che io possiedo e che è rarissimo. Vedi Documento, n. XV.
  3. Nel Processo di lesa maestà con omicidio dei Conte Pellegrino Rossi ministro di stato, esistente nell’Archivio di stato di Roma, e di cui si comincerà a trattare diffusamente nei due ultimi capitoli del presente volume e in tutto il secondo volume, esistono i rapporti delle varie tenenze dei carabinieri di Roma, relativi ai tumulti del ghetto dal 24 al 28 ottobre 1848, rapporti molto succinti, dai quali risulta l’effettuato arresto dei quattro perturbatori cristiani Morigi, Sicca, Giovannoni e Monaco. Coi carabinieri eseguivano le pattuglie anche nuclei di dragoni e di cacciatori. Processo suddetto, dal foglio 7241 al foglio 7247.
  4. Vedi Documenti, dal n. XVII al XIX.
  5. Vedi Documenti, n. XVI e XVII.