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E evviva la costituente italiana gridarono i diecimila livornesi, che avevano ascoltato il caldo ed eloquente discorso del Montanelli; e evviva la costituente italiana, gridarono, in pochi giorni, i popoli della Toscana e dello stato romano, dove se piaceva l’idea della lega, più piaceva la federazione del Gioberti e immensamente più piacque la costituente italiana del Montanelli, manifestazione morbosa del nobilissimo sentimento patriottico delle moltitudini, tendenza isterica ad un altissimo ideale.

E la marea dalle passioni, dalle più limpide e più disinteressate alle più torbide, saliva, saliva.

Ciò non ostante il ministro Rossi, con una attività ed energia meravigliosa, perchè davvero egli doveva lavorare e pensare per quasi tutti i suoi colleghi, provvedeva al riordinamento dell’amministrazione, alla restaurazione delle finanze e del credito dello stato; otteneva dal Pontefice l’imposizione di una tassa di quattro lire per ogni cento di estimo sui beni rustici e urbani del clero, dal quale pure conseguiva una offerta di due milioni di scudi all’erario dello stato; nominava una Commissione per l’assestamento dei bilanci a fine di ottenere in essi un reale pareggiamento fra l’entrata e la spesa: un’altra ne eleggeva pel riordinamento del sistema monetario.

Si occupava delle strade ferrate e, mentre stringeva un compromesso con una compagnia per la costruzione della linea da Roma a Coprano, eccitava i comuni ad associarsi per la costruzione dell’altra ferrovia Roma-Ancona-Bologna.

Attendeva a studiare un disegno di legge che istituisse nuovi tribunali civili e penali, in armonia con le conquiste della scienza giuridica, a fine di sostituirli al vecchio e barocco organismo di tribunali speciali, taluni privilegiati, tali altri odiosi e medioevali.

Istituiva due cattedre di economia politica e diritto commerciale nei due Atenei romano e bolognese: al ministero dell’interno affidava la direzione generale di sanità e vi preponeva il deputato dottor Luigi Carlo Farini; in quello del commercio creava una direzione generale di statistica e vi nominava un altro deputato, Ottavio Gigli: uomo di grandissimo valore il primo, di non comune valore il secondo, e nominava a pro-legato della provincia di Bologna, in surrogazione del Cardinale Luigi Amat,