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CAPITOLO I.


Pellegrino Rossi da Carrara a Bologna e da Bologna a Ginevra.


(Periodo italo-svizzero, 1787-1833).


A Carrara, il 13 di luglio del 1787, nasceva di civile ed onorata famiglia Pellegrino Luigi Edoardo Rossi dalle prime nozze del padre suo Domenico Maria, il quale ebbe due mogli e, da ciascuna di esse, sette figliuoli; quattro maschi e dieci femmine. Compiti i primi studi nel collegio dei Padri delle Scuole Pie in Correggio, dandovi prove non dubbie di quel suo pronto, versatile, vivissimo ingegno, il giovinetto Pellegrino fu avviato alla giurisprudenza, che egli apprese, prima a Pisa, poi a Bologna, nella cui antica e gloriosa Università consegui, a pieni voti, la laurea in utroque iure, a soli diciannove anni di età, nel 1806.

Nominato, nel 1807, segretario della Procura generale della Regia Corte di Bologna, poco tempo rimase in quell’ufficio; poiché di più largo campo abbisognava l’attività straordinaria del suo temperamento, di più ampio agone il gagliardissimo suo ingegno. Per il che se ne ritrasse, imprendendo l’esercizio dell’avvocheria. E, intanto che si dava, con impeto giovanile, alle dispute del foro, fino da allora dando luminosa dimostrazione della sua parola fascinatrice e della sua poderosa e irresistibile eloquenza, Pellegrino Rossi si dedicava, sotto la guida del valoroso professore Valeriani, allo studio dell’economia politica; entusiasmando e, in breve, oltrepassando il suo maestro.

Dotato di uno di quegli ingegni fervidi, versatili, assimilatori, pieghevoli a tutto, dei quali così numerosi esemplari si riscontrano nella storia d’Italia, specie nel cinquecento, quali ad esempio Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, Benvenuto