Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/140

132 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

stesso, quando si trovò avvolto, quasi fuggitiva lodoletta, in quel gran turbine. Dei desiderii, delle aspirazioni, dei bisogni dell’età sua, egli non sentiva e non comprendeva nulla più di quello che ne sentisse e ne comprendesse un dabbene e grosso fattore, o un farmacista da villaggio; senza idee mature e riflesse, senza studi non che profondi, neppure superficiali di storia e di filosofia, senza convincimenti, senza energia, ricco solo di buone intenzioni, di scrupoli religiosi e di circoscritta carità, con un piccolo, ristretto e casalingo ideale dinanzi agli occhi; far contenti tutti o, almeno, non scontentare alcuno, questo Don Abbondio del Pontificato, dei desiderii, delle aspirazioni, dei bisogni del tempo suo intendeva, in complesso, tutto questo: perdonare ai condannati politici - come, quando presiedeva l’istituto di San Michele, egli perdonava le loro scappate ai ragazzi, purché non lo facessero più —; concedere la illuminazione a gas, le strade ferrate, gli asili d’infanzia e qualche riforma omeopatica nell’amministrazione dello Stato; attendere, con una certa pompa, alle funzioni religiose; andar attorno assai per offrirsi gradito spettacolo all’ammirazione dei sudditi; essere ben voluto, essere lodato, essere applaudito... ecco tutti gl’ideali di Giovanni Maria Mastai-Ferretti: e se egli non andava più in là, la colpa non era sua1.

La legge logicamente fatale che governa la storia, o la Provvidenza che questa dirige, si servono spesso di piccoli strumenti a grandissimi effetti, ora di un umile frate per suscitare le crociate - già preparate nella coscienza del mondo medioevale ora di un modesto operaio per ritrovare la stampa, ora di un oscuro soldato per liberare dall’invasione stranierai! Piemonte; e avviene sovente che gli uomini di una età, in cui comincia a maturarsi una grande evoluzione, o una grande rivoluzione, scambino, per un momento, uno di questi messaggeri, o precursori per l’Eroe invocato ed atteso e che prendano, a prima giunta, Cajo Mario per Giulio Cesare, o Giovanni per Gesù: ma il supposto Eroe si palesa da sé e l’intuito divinatore delle mol-

  1. Il Cardinale Gabriele Ferretti, cugino di Pio IX e intimo suo, nel ricevimento che il nuovo Papa fece del corpo diplomatico, disse, con grande letizia, al Conte Pellegrino Rossi: «Avremo le strade ferrate e l’amnistia e tutto andrà bene»; M. O. D’Haussonville, op. cit., tom. II, pag. 220.