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capitolo terzo 129

dei viventi di quell’età: esso era - lo dirò con una frase sola il segnale di un generale rivolgimento in Europa.

Se è vero che Napoleone I riconoscesse in sè stesso, a Sant’Elena, un semplice strumento nelle mani della Provvidenza, anche Pio IX potè considerarsi come tale: là lo strumento era stato grande, anzi grandissimo e proporzionato alle grandissime cose per suo mezzo operate; qui lo strumento era piccino non ostante che grandissimo fosse l’eccitamento all’opera che da lui doveva derivare.

Così l’editto di amnistia creando, come dissi, una nuova situazione, creava, in pari tempo, un terribile e duplice equivoco sul fondamento del quale si svolsero, con rapido avvicendarsi di gioie e di speranze, di illusioni e di delusioni, di lacrime e di sangue, tutti gli avvenimenti - specialmente italiani - del triennio 1846-49.

Pio IX, divenuto d’un subito, appena eletto Pontefice, l’astro benefico a cui si affissavano tutti gli sguardi, il segnacolo in vessillo cui si volgevano tutti i cuori, si trasformava ad un tratto dinanzi alle popolazioni in un essere completamente diverso da quello che egli era: ognuno vedendo in lui l’effettuatore del proprio ideale, egli diveniva il centro di tutti gli ideali, anzi la personificazione di tutti gli ideali e cosi, senza che egli lo sapesse, senza che se ne accorgesse o lo supponesse, senza che ne avessero pur l’ombra della consapevolezza gli oppressi, gli infelici, tanto gli individui, quanto i popoli che si affissavano in lui e ponevano in lui ogni loro fiducia, ogni loro speranza. Pio IX ingrandiva, ingigantiva dinanzi alle immaginazioni delle moltitudini, diveniva adorno di ogni virtù, il centro di tutte le perfezioni, eroe e santo al tempo stesso, rinnovatore del secolo, fonte di vita e di felicità.

E questo fenomeno, che appar quasi strano e che è pure così naturale ed umano, non si verificava allora per la prima volta, non si verificava soltanto per Pio IX: esso non era un fenomeno, era un fatto: un fatto verificatosi altre volte, tutte le volte che una grande rivoluzione, o una grande evoluzione ebbe a compiersi nella storia dell’umanità. Perchè l’Eroe nella storia non si fa tanto da sè, quanto lo fanno gli altri. Le circostanze esteriori, le idee, le aspirazioni, i bisogni morali e materiali,