Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 2, Einaudi, 1961.djvu/468


stesso modo che in città gli spazzini puliscono i marciapiedi, e dormivano, si divertivano in città. Di dove uno venisse, chi fosse suo padre o suo nonno, non succedeva mai di chiederlo a nessuno. E di ragazze di campagna non ce n’erano. Anche quelle dell’alta valle non sapevano mica cos’era una capra, una riva. Correvano in macchina, in bicicletta, in treno, a lavorare come quelle degli uffici. Facevano tutto a squadre, in città, anche i carri allegorici della festa dell’uva.

Nei mesi che Rosanne fu la mia ragazza, capii ch’era proprio bastarda, che le gambe che stendeva sul letto erano tutta la sua forza, che poteva avere i suoi vecchi nello stato del grano o chi sa dove, ma per lei una cosa sola contava — decidermi a tornare con lei sulla costa e aprire un locale italiano con le pergole d’uva a fancy place, you know — e lí cogliere l’occasione che qualcuno la vedesse e le facesse una foto, da stampare poi su un giornale a colori — only gimme a break, baby. Era pronta a farsi fotografare anche nuda, anche con le gambe larghe sulla scala dei pompieri, pur di farsi conoscere. Come si fosse messa in mente ch’io potevo servirle non so; quando le chiedevo perché veniva a letto con me, rideva e diceva che dopotutto ero un uomo (Put ít the other way round, you come with me because I’m a girl). E non era una stupida, sapeva quel che voleva — solamente voleva delle cose impossibili. Non toccava una goccia di liquore (your looks, you know, are your only free advertising agent) e fu lei che, quando abolirono la legge, mi consigliò di fabbricare il prohibition-time gin, il liquore del tempo clandestino, per chi ci avesse ancora gusto — e furono molti.

Era bionda, alta, stava sempre a lisciarsi le rughe e piegarsi i capelli. Chi non l’avesse conosciuta avrebbe detto, vedendola uscire con quel passo dal cancello della scuola, ch’era una brava studentessa. Che cosa insegnasse non so; i suoi ragazzi la salutavano gettando in aria il berretto e fischiando. I primi tempi, parlandole, io nascondevo le mani e coprivo la voce. Mi chiese subito perché non mi facevo americano. Perché non lo sono, brontolai — because I’m a wop — e lei rideva e mi disse ch’erano i dollari e il cervello che facevano l’americano. Which of them do you lack? qual è dei due che ti manca?

Ho pensato sovente che razza di figli sarebbero potuti uscire da noi due — da quei suoi fianchi lisci e duri, da quel ventre biondo


464