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Sei solo. Avere una donna che parla con te non è nulla. Conta solo la stretta dei corpi. Perché perché non ce l’hai?

«Non l’avrai mai». Tutto si paga.

E chi ce l’ha ne cerca un’altra. *** E cosí via.

Fin che vorrai essere solo, ti verranno a cercare. Ma se allunghi la mano, non vorranno saperne. E cosí via.

13 febbraio.

Tu ricordi meglio le voci che non i visi delle persone. Perché la voce ha qualcosa di tangenziale, di non raccolto. Dato il viso non pensi alla voce. Data la voce — che non è niente — tendi a farne persona e cerchi un viso.

16 febbraio.

Cose e persone sono nostre, cioè contano per noi, solo in quanto ci costano, non in quanto ci danno. Per legarsi una creatura bisogna sfruttarla, non servirla.

20 febbraio.

(Prefazione ai dialoghetti)

Potendo, si sarebbe volentieri fatto a meno di tanta mitologia. Ma siamo convinti che il mito è un linguaggio, un mezzo espressivo — cioè non qualcosa di arbitrario ma un vivaio di simboli cui appartiene — come a tutti i linguaggi — una particolare sostanza di significati che null’altro potrebbe rendere. Quando riportiamo un