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un moto di gioia, di gratitudine, di aspettazione... Si arriva ad augurarsi il dolore.

La ricca e simbolica realtà dietro cui ne sta un’altra, vera e sublime, è altro dal cristianesimo? Accettarlo vuol dire alla lettera entrare nel mondo del soprannaturale.

Essa però non va confusa col peculio di simboli che ognuno di noi si fa nella vita: in questi non c’è soprannaturale, bensí sforzo psicologico, volontario ecc., di trasformare attimi d’esperienza in attimi d’assoluto. È protestantesimo senza Dio.

2 febbraio.

Un certo tipo di vita quotidiana (ore fisse, luoghi chiusi, stesse persone, forme e luoghi di pietà) induceva pensieri soprannaturali. Esci da questo schema e i pensieri s’involano. Siamo tutta abitudine.

3 febbraio.

Il luogo della tua persona è certo il viale torinese signorile e modesto, primaverile e estivo, calmo, discreto e vasto, dove s’è fatta la tua poesia. La materia veniva da molte parti, ma qui trovava forma.

Questo viale, e il caffeuccio sul viale, fu la tua camera, la finestra sulle cose. Quando ti torna l’istinto di poetare cerchi di questi luoghi. Per narrare, no. È soltanto perché narrare è meno contemplativo? Le memorie di due stagioni le hai scritte al caffè, e in fondo anche i Paesi e la Tenda. Dunque...

Il fatto è che hai perduto il gusto di vedere, di sentire, di accogliere, e ora ti mangi il cuore.

6 febbraio.

Cipresso e casa sul taglio della collina, scuri contro il cielo rosso, luogo di passione della tua terra. L’etnologia dissemina di