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Ch’à te vago d’honore haver non lice
Di furtivo desio l’animo caldo,
Per non far torto à la tua cara sposa.
Sil.Che dì tu Linco? ancor non è mia sposa.
Lin.Da lei dunque la fede
Non ricevesti tu solennemente?
Guarda garzon superbo,
Non irritar gli Dei.
Sil.L’humana libertate è don del cielo;
Che non fà forza à chi riceve forza.
Lin.Anzi, se tu l’ascolti, e ben l’intendi,
A questo il ciel ti chiama,
Il ciel ch’à le tue nozze
Tante grazie promette, e tanti honori.
Sil.Altro pensiero apunto
I sommi Dei non hanno, apunto questa
L’almo riposo lor cura molesta.
Linco nè questo amor nè quel mi piace.
Cacciator non amante al mondo nacqui,
Tu che seguisti Amor torna al riposo.
Lin.Tu derivi dal cielo
Crudo garzon? Nè di celeste seme
Ti cred’io, nè d’humano,
E, se pur sè d’humano, i’ giurerei
Che tu fussi più tosto
Col velen di Tisifone, e d’Aletto
Che col piacer di Venere concetto.