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SESSIONE DEL 1853-54

verno stesso imprenderá a farlo per suo conto ed uso, non potendosi ammettere che non convenga, e non sia eseguibile in Piemonte ciò che con vantaggio fu fatto in un altro Stato d’Italia, nel regno di Napoli cioè, ove il Governo ha una pro- pria fonderia di cannoni di ferraccio.

H nostro Stato possiede una fonderia di cannoni posta nel regio arsenale di Torino, la quale finora non produsse, è vero, che bocche da fuoco di bronzo, e per molti anni addietro poco profittò dei progressi che tal genere d’industria fece presso altre nazioni; ora questo stabilimento ha alquanto cambiato d’aspetto, e vanno introducendosi in esso tutti quei miglio- ramenti che il progredire delle scienze suggerisce. Nè, per quanto consta alla Commissione, fu trasandata l’idea di farla servire anche alla produzione di artiglierie di ferraccio, le risulta anzi che le innovazioni, e non poche, che da alcani anni vi si fecero, furono dirette a quello scopo, e può dirsi fin d’ora, che con poca spesa, e con una semplice amplia- zione, in breve tempo può essere a ciò atta.

L’attuazione di una fonderia come si desidera fonmò og- getto di trattative tra il Ministero e l’artiglieria fin dall’anno 1852; vi furono proposizioni della direzione della fonderia, le quali furono esaminate da varie Commissioni, e special- mente nel 1883 lo furono da un congresso di persone tecni- che che opinò in favore del progetto. In quello stesso anno il Ministero prese in considerazione tulte le proposte, e benchè non fosse disposto a metter subito mano all’opera, ma di- chiarasse di voler attendere la circostanza propizia, richiese al corpo d’artiglieria un progetto compiuto, ed un calcolo dettagliato della spesa; cose queste che pare non siano an- cora pervenute al ministro, ma che sta a lui di sollecitare che siano portate ad effetto; comunque siasi però, si può fin d’ora asserire che, con una spesa di poco piú di 100 mila lire, l’attuale fonderia del regio arsenale potrá servire alla fondita di artiglierie di bronzo e di ferraceio.

Non sará inopportuno di qui accennare alcuni vantaggi che giustificano la parte che la Commissione ha creduto dover prendere in questo particolare, e che devono consigliare il piú sollecito adempimento della fatta proposta. Il ferro delle miniere dello Stato fu riconosciuto buono per le fandile di cannoni, quindi si favorirebbe con questo stabilimento anche l’industria privata mineralogico-ferrifera; le artiglierie di fer. raccio che fornirebbe la nostra fonderia, dietro i piú minuti calcoli, rinverrebbero a 45 circa lire i 100 chilogrammi, in- vece di 60 che costano in media quelle provenienti dall’estero, epperciò si avrá un’economia del 20 al 25 per cento; secondo gli stessi calcoli, la regia funderia, ridotta came fu proposta, potrebbe produrre da 50 a 100 bocche da fuoco all’anno, Per conseguenza in 10 0 12 anni si potrebbe operare con grande risparmio il giá ordinato cambio delle artiglierie delle for- tezze, oltre agli altri lavori che le verranno commessi sia pel servizio di terra che per quello della marina militare.

Tutte le precedenti considerazioni la Commissione le ha volute accennare per dimostrare che, se vi può essere conve- nienza di vendere il bronzo vecchio esistente, ciò può essere soltanto per provvedere ai mezzi di stabilire la fonderia di ferracciv senza aggravio ulteriore delle finanze; che una tale operazione è di facile e pronta esecuzione; è proficua al Go verno, poichè, e lo libererá dal bisogno di ricorrere all’ e- stero per provvedersi le artiglierie mancanti, e non avrá piú ad andar soggetto alle oscillazioni nei prezzi; è infine un’ope- razione per cui deve invitarsi il Governo a portare a compi- mento colla maggiore sollecitudine, valendosi per «ciò solo, e non per altro oggetto, di quella parie di bronzo vecchio che sará necessaria per coprire le spese, e cosí procurare che

la provvista che questa volla se gli consente sia l’ultima che si faccia all’estero.

Relazione del presidente del Consiglio, ministro degli affari esteri, reggente il Ministero delle finanze {(Ca- vour) 30 marzo 1855, con cui presenta al Senato il progetto di legge approvato dalla Camera nella tor- nata dell’B stessa mese.

Sicnori1] — Mediante la spesa straordinaria di lire 158,800, autorizzata colla legge del 18 giugno 1854 al bilancio del Mi- nistero della guerra per ía provvista di artiglierie di ferrac- cio, si potè pressochè intieramente completare l’armamento delle piazze interne dello Stato, non meno che la PASSARE di un traino d’assedio e da campagna.

Risaane ora a provvedersi egualmente per le piazze e hal- terie marittime, fra le quali principalmente quella essenzia- lissima di Genova difetta in molte parti dell’appropriatao ar- mamento, ed a tal uopo veniva proposta nel progetto di bi» lancio de) Ministero di guerra pel corrente anno la soma di lire 190 mila.

Trattandosi però di spesa straordinaria nuova che, per es- cedere il limite fissato dall’articolo 7 della legge 23 marzo 1853, non può essere definitivamente stanziata. in bilancio senza la preventiva approvazione per legge, la Camera dei deputati nella seduta dell’8 marzo volgente adottava il rela- tivo progetto di legge presentatole dal Ministero, ed ora ho onore di sottoporla alle deliberazioni del Senata,

Relazione fatta al Senato i1 2 aprile 1855 dall’ufficio centrale composto dei senatori Lazzari, Franzini, Gautieri, Della Marmora e Dabormida, relatore.

Sienori! — Col progetto di legge che, giá approvato dalla Camera dei deputati, viene ora sottoposto alle vostre delibe- razioni, il Ministero vi chiede la facoltá d’effettuare la spesa di lire 100,000 stanziate nel bilancio del corrente anno per l’incetta di artiglierie di ferraccia, delle quali grandemente difetta l’armamento delle batterie delle nostre coste marif- i time,

La convenienza e l’opportunitá di questa spesa essenda di- mostrata dai documenti che furono uniti al citato bilancio giá da voi votato, il vostro ufficio centrale per mio mezzo ve ne propone l’approvazione, la quale voi accorderete tanto piú facilmente. che essa spesa sará compensata dalla vendita di bocche da fuoco in bronzo, state dichiarate fuori di servizio, e che, grazie alle riserve esistenti nei magazzini, possono es- sere alienate senza che si debba temere che venga a mancare il metallo necessario ai lavori della fonderia del regio arse- nale.

Trattato d’amicizia, di commercio e di navigazione, cor- chiuso all’Assunzione ii 4 marzo 1859 fra la Sardegna e la Repubblica del Paraguay.

Comunicato al Parlamento il 5 maggio 1854 dal mi- nistro degli affari esteri (Dabormida),

Sienoni ! — Il Governo del Re, intento sempre a promuox vere in favore dei sudditi sardi e della bandiera nazionale nel