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Ma se si considera che i! principio della legge è in se stesso eminentemente giusto, come quello che enipisce ta ricchez lá dove si trova; che la provincia e la ciitá di Torino si (ro vano in condizioni ancora piú gravose che la provincia cittá di Genova rimpetto ai loro associa!i nella formazio: dell’ente divisionale; finalmente che la massa delle apese stanziate anqualmente si converte per due terze parli cirea a favore della provincia capoluogo, parmi che nessuna ragione desunta dalla equitá o dall’opporiunitá possa militare in fa. vore della proposta.

Partendo dai due punti di vista che ho brevemente esposti, ebbi l’onore di proporre al Re di darmi linearico di presen- tare al Parlamento razionale un progetto ci legg» direito a permettere il chiesto auinenio d’impesta limitatamente però all’anno in corso, e ferme restando le norine comuni che ne regolano il riparto.

S. M. annuí, ed io adempio agli ordini ricevuti deponendo come fo al banco della Presidenza il qui unito schema sul quale occorremi fermare ancera per un momento la vostra attenzione,

Vi è noto, o signori, che la legge del 1° maggio 1855 de- termina le proporzioni in cui le provincie edi comuni devono concorrere, in unione collo Stato, nel pagamento delle spese relative ai porti marittimi. Dal hilaneio presantivo formatosi al’uopo per Vesercizio 1854 risulta che la provincia di Ge- nova deve per sua parte concorrere per lire 2341 40 nelle riparazioni urgenti e giá ultimate intorno al porto di Camogli, e per lire 65,888 80 per lavori ordinari c straordinari del porto della capitale ligure, e cosí in tatio allogare fra le sue spese speciali lire 68,250 20.

ll Consiglio divisionale bilanciò all’uopo il fondo comples- sivo di lire 65,630 10, il quale perciò richiede un auasento d’offizio di lire 2600 10, ma non chiese 1a facoltá a favore della provincia anzidetta di poter eccedere il limite della sua impasta, il quale essendo dal citato reale decreto 12 otiobre 1848 fissato al decimo del contingente nell’imposta divisio- nale, non ammonta che a lire 48,455 H4 quand’arche voi ac-

eogliafe is due proposta che venni facendovi, e lascia perciò «senperio lira 19,774 76. Forse il Consiglio divisionale si | astenne dal formolare cosiffatta domanda sulla considerazione che quesie spese essendo falle obbligatorie pella provincia da una legge, gli parve che nessuna sanzione fosse necessaria per attarre le conseguenze che ne derivano, a somiglianza di quanto accade nelle espropriazioni forzate le quali hanno effetto anche sulle proprietá stabili dei corpi morali, che le dismettono senza munirsi della sovrana annuenza, la quale riuscirebbe necessaria qualora la cessione dello stabile fosse volontaria.

Se inie fu fa mente del Consiglio deliberante, parmi chela sua opinione abbia buon fondamento. Però, siccome altri porta diverso avviso intorno a simili contingenze, è mio de- siderie cha intervenga una decisione legislativa che tolga di mezzo ogni dubbietá, ed è con questa mira che nell’anzi ri- cordafo pregetto di legge venne inserto un apposito articolo che esplicitamente autorizza Ja provincia di Genova ad ele- vare fino a lire 68,250 20 la sua imposta speciale pel 1854; articolo che voi eliminerete, se concarrerele nell’opinione che io supposi aver guidato il Consiglio divisionale.

L’ultima cosa che mi resta a dire prima di chiedere che si discata durgenza il ripetuto progetto, si è che imposta di- visionale, anche elevata al limite di lire 680,009, non riuscirá di troppo aggravio ai confribuenti, essendochè la medesima

331,940 1,000,000 dirette, calcolando sugli elementi che servirono di base al riparto delPimposta 1855, consegnati nell’unito quadro n° 8; proporzione questa ce corrisponde approssimaiivamente alla media dei centesimi addizionali ripartiti dalle altre divisioni,

717,859 t 1,000,000, Mante-

nendo l’imposia di tutte nella misura fissata dal ripetuto reale decreto 12 ottobre 1848; misura che per altro pressochè tutti hanno chiesto di varcare, come risulta da vari progetti di. legge che vennero giá sottoposti nella presente Sessione alle i vostre discussioni, e la cui serie non è ancora al suo termine.

corrisponde a centesimi 356 di ogni lira delle imposte

la quale propriamente è di centesimi 55