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DOCUMENTI PARLAMENTARI

"o, nellallargamento delle opere d’azione dell’ircigazione sni terrifori attualmente percorsi dal cavo di Pobietto in seguito «Wintrodi» i esso di un maggior corpo d’acqua che nen quello che costituisce l’attoale sua dotazione, ed in quantitá non minore di moduli quaranta che procurerebbero glie fininze uo aumento di reddito d’eltre lire 52,000 per ja maggiore dispensa d’acque che si effettne - rebbe dai canali demaniali derivanti dalla Dora Baltea; £- nalmente le finanze dalia dispensa dell’acqua oecorrente per l’irrigazione dell’anzidetta pianura del Casalasco a sponda destra del Po, potrebbero fondatamente ripromettersi un nuovo utile, ua regdito cicè netto di liro 150,000, che, a calcolo fatto, verrebbe a ricavarsi dalia dispensa medesima, per tacere di molti aliri benefizi conseguenti dall’incremento di valore e prosperitá che all’agriceltura procura l’elemento del’irrigazione.

In vista di questi evidenti vanizggi, non si esitò per parte delle finanze di addivenire coll’Ordine mauriziano sd una con- venzione, le cui stipulazioni formano Poggetto della scrittura del 15 marzo 1854, con cui lo stesso Ordine ha venduto alle finanze dello Stato i fenimenti di Gazzo, Pubietto e Rolosino coi cavi e colle ragioni d’acqua ai medesimi spettanti, me- diante il correspettivo prezzo d’una rendita snl debito pub» blico dello Stato di lire 108,000, e mediante rintnzia delle finanze ad ogni ragione per la cansecuzione degli arretreti del canone, di cui l’enfiteata dei tenimenti di Gazzo e Po- bietto era rimasio in debita per il tempo in coi le medesime n’erano amministrafrici, e cosí a toto l’anno 1826.

Nei presentare Gra «lia Camera elettiva la sommentovata convenzione del 15 marzo 1854 per ie apportune di lei deli- berazioni, vedrá la Camera siessa che egl progetto di legge che ia accompagna si domanda che venga he fatta facoltá al Governo di cedere all’Ordine mauriziano, in correspettivo del prezzo della vendita, di cui si tratta, nna rendita redimi- bile di lira 108,000 al 5 per cento. da emettersi in aumento della rendita di origine del 42, 16 gibgno 1849, con decor- renza dal 1° luglio 185%, e sieno ad un tempo le finanze au» torizzate a vendere i terreni dei detti tenin:enti ai pubblici incanti, od a frattaliva privata in caso di diserzione dei me- desimi; e siccome poi, atteso la scadenza alt di novembre pressimo venturo deli’ affittamento di detti feximenti, si renderebbe necessario che il coniraito in discorso avesse il suo effetto assai tempo prima di deita scadenza per avvisare a quei provvedimenti che fossero del caso nell’interesse delie firanze, sí prega la Camera di voler dichiarare d’urgenza questo progetio di legge.

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PROGETTO DI LEGGE,

Art. 1. È approvata fa convenzione in data del 18 marzo {854 seguita tra ie finanze dello Stato ed il sacro Ordine dei santi Maurizio e fazzaro, in erdine alla vendita da questo a quelle dei tenimenti di Pobietto, Gazzo e Relosino colle ra- gioni d’acqua aí inedesimi spettanti

Art. 2. In confuriaitá a quanto viene in deifa convenzione stabilito, il Governo cederá alW’Ordine rauriziano vua rene dita re.tunibile di tire 105,000 al 5 per cento, la quale sará coies in amento della rendita di ereazione del 42, 16 giugno 1849, con decorrenza dal 1° luglio 185%.

Ari. 3. Sono app a (uoes réidita ic si

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del {2 e 16 gio-

s80 regole Gua est spoesizioni vigenti per quella summeni guo 1519,

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Art. #4. La convenzione di cui alP’articolo

in sto pubblico. . Art. B. Le finanze dello Staio sono antorizzate a vendere i summentevati fenimenti di Pobietto, Gazzo e Rolosine, con quella dotazione d’acqua che sará riconosciuta necessaria alla lodevole irrigazione dei tenimenti stessi,

Art. 6. Tale vendita si fará ai pabblici incanti, e nel caso di deserzione dei medesimi, il ministro delle finanze potrá eperarla a trattativa privata con {ultte quelie cautele che giu- dicherá piú atte a guarentigia delle finanze.

Art. 7. Per gli effetti della presente legge è derogato ad ogni disposizione in contrario.

i verrá ridotta

Convenzione tra le finanze dello Stato e l’Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro per la vendita da questo aquelle dii fenimenti di Pobicito, Gazzo e Rolosino colle ragioni d’acqua ai medesimi spettanti.

L’anno del Signore mille ottocento cinquantaquattro ed ai quindici del mese di marzo in Torino in una sala del Mi- nistero di finanze.

Si premette che l’Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro è proprietario dei poderi di Pobietto, Gazzo e Rolosino in. un colle cospicue ragioni d’asque ai medesimi spettanti, e spe- cialmente del Gran Cavo che, dirariandosi alla cosí detta Ga- leazza dal naviletto di Saluggia, porta una quantitá di ruote sei e mezza d’acqua, e, dopo un corso di circa quarantamila metri, pendente il quale viene impinguato da diversi coli e sorgenti, fermina alia cosí detta Moniá del Lupo nel podere di Gazzo, il quale canale sarebbe suscettibile, mediante al- cune opere, di contenere una quantitá d’acqua ben maggiore per erogarla a vantaggio dell’agricoltura nei vari territori da esso percorsi;

Che le finanze deilo Stato soltanto potrebbero essere nella posizione ed avere convenienza di disporre di tale maggiore quantitá d’acqua, ed avrebbero i mezzi di farla immettere nel Gran Cavo di cui si tratta;

Che perciò sarebbe utile alle finanze s!esse di devenirne allo acquisto, ciò che porta loro per necessaria conseguenza d’acquistare anche i tre poderi cui va annesso ;

Che pertanto Ordine mabvriziano essendosi disposto, pre- via la regia magistrale amnuenza, ad entrare in trattative colle finanze dello Stato per la detta vendita, ne abbia fato seguire per mezzo del signor ingegnere Eugenio Ara Poccor- rente perizia, come risulta dalla di lui relazione del venti ottobre milleottocento cinquantatrò;

Cha per altra parte le finanze dello Stato avessero fatto domanda all’Ordine della somma di lire trecento trentatrè mila quattrocento sessanta, centesimi quaranta per canoni malurati avanti al primo gennaio mille ottocento ventisette, pendente l’enfiteusi Magrei dei due poderi di Pobietto e Gazzo, quali canoni esse credevano loro essere dovuti, e per confro POrdine abbia apposto eccozioni, in suo sansa vale. volí ad eliminare od in futto od in massima parte delle do- manda. sn quale argomento, dopo varie discussioni, siasi de- venufo d’accordo a iransazione, sia sul prezzo e condizioni dell’acquisto, sia sulla somma a contemplarsi in deduzione del medesimo 8 ftacitazione delle suddette ragioni di credito demaniali nella conformitá di eni infra.

Quindi è che sonesi personalmente costituiti avanti di me Teodoro Barnato, direttore capo di divisinne nel Ministero di finanze, ed alla presenza dei signori Gaetano Eustachio

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