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all’ovest della Sesia, e le finanze sono state autorizzate a con- cedere a detta associazione l’affittamento per trent’anni, a partire dal primo gennaio 1854, delle acque dei canali de- maniali derivanti dal fiume Dora Baltea, ebbe in mira non solo di assicurare alle finanze stesse piú rilevanti profitti collo smercio di dette acque, siccome ebbesi ad accennare nella relazione che accompagnava il progeito di quella legge, ma eziandio di riescire ad una piú equa e razionale distribuzione delle acque medesime a vantaggio degli utenti, e di esien- dere, all’occasione, maggiormente l’irrigazione a quei terri» tori inferiori delle provincie di Vercelli e Casale che sono scarsi di tale benefizio.

Tntento il Governo a promuovere la consecuzione di que- ‘sto scopo nell’interesse, sia dell’agricoltura, sia delle finanze, le quali quanto maggiore è l’acqua di cui esse potranno di- sporre, altrettanto considerevoli saranno i proventi che con- seguiranno ; e conscio che i tenimenti di Gazzo e Pobietto di spettanza della Sacra Religione dei santi Maurizio e Lazzaro sono dotati di Innghi cavi con cospicue ragioni d’acqua che potrebbero agevolmente essere impinguati col mezzo dei ca- nali demaniali al fine di tradurre le maggiori acque nei ter- ritori della provincia di Casale che ne scarseggiano, o ne sono privi, il Ministero di finanze intavolò tratiative coll’Or- dine mauriziano per l’acquisto di detti tenimenti, e di quello anche detto Rolosino, unitamente ai cavi ed acque che sono di ragione dei medesimi.

Incaricato dall’Ordine medesimo di procedere ad una pe- rizia dei tenimenti e cavi di cui si tratta, l’ingegnere Ara vi dava compimento, e presentava il 20 ottobre 1835 una ela- borata relazione, nella quale faceva ascendere il valore, sia dei tenimenti che dei cavi, ali’ingente somma di lire 2,785,577 42,

Se non che trovatosi esagerato questl’estimo dagli inge- gneri delle finanze, i quali ne fecero Vesame, ne seguirono tra il Ministero e l’Ordine discussioni, che non senza qualche difficoltá rieseirono a risultati piú equi pnell’interesse delle finanze, le quali pigliarono occasione da queste trattative per comporre coll’Ordine una stragiudiziale vertenza di data piut- tosto remota.

Vauolsi alludere ad una pratica per canoni arretrati dell’en- fiteusi dei tenimenti di Gazz0 e Pobietto concessa per trenta anni al defunto Giovanni Maria Magrelli con atto del 21 feb- braio 1798; quali canoni in dipendenza dell’amministrazione dei beni giá di ragione della Religione dei santi Maurizio e Lazzaro che venne conferita alle finanze, appariennero a queste sino a tutto il 1826, essendo stata la Religione da tale epoca reintegrata nel possesso di detti beni, giusta il regio brevetto dell’8 febbraio 1827.

. Per parte delle finanze si era radicato nel tempo giudizio per il conseguimento dal Magrelli e dai di lui aventi causa dei prementovati canoni, il cui montare, secondo una liqui- dazione delle finanze, rilevava a lire 333,461 40; ma perle opposizioni dei convenuti alle istanze. del demanio, contra cui opponevano domande di cospicue buonificazioni per com- pra di terreni, formazione di canali ed edifizi, ed altre gran- diose opere acquisite ai tenimenti, non si è mai potuto ve- nire a capo di conseguire detto credito.

Passati poscia, in forza del prementovato regio brevetio dell’8 febbraio 1827, detti tenimenti in proprietá esclusiva dell’Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro, questi, senza troppo preoccuparsi che il summentovato credito di lire 533,461 40 era di esclusiva ragione delle finanze, lo comprendeva nella transazione che con atto del 18 dicembre 1849 ebbe )uogo ira esso e l’erede Magrelli, cosí che in giornata qualora ie

Sessione DEL 1853-54 — Documenti — Vol. Ii. 459

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finanze dovessero rinvenire sul credito stesso, uopo sarebbe che rivolgessero le loro istanze contro detto erede, il quale dal suo canto devrebbe agire in rilievo verso l’Ordine.

Occorre poi di avvertire che il credito delle finanze nella surriferita somma di lire 333,461 #0 non si potesse conside- rare liquido del tutto a fronte delle controproposte fatte nel tempo in causa del Magrelli verso il demanio, cosí che sem- brò al Ministero di finanze sotto ogni rapporto opportuno di terminare quest’affare mediante un correspettivo di lire 200,000, che le finanze oiterrebbero in ciò che mentre da essa non si dissentiva di attribuire ai mentovati itenimenti di Gazzo, Pobietto e Rolosino un valore corrispondente a lire 115,000 di rendita, si ridusse d’accordo il correspettivo della loro vendita ad una rendita di sole lire 103,000.

Accenuati rapidamente i motivi che hanno consigliato que- sta specie di componimento tra le finanze e l’ordine in materia del credito suaccennato, e passando a ragionare dell’acquisto dei tenimenti prementovati, il Ministero crede che non oc- corrano molte parole per dimostrarne la convenienza nell’in- teresse delle finanze.

Ed infatti, a parte la probabilitá, per non dire la certezza, che la vendita dei soli terreni dei tenimenti di cui si tratta può produrre alle finanze un correspettivo di circa due mi. lioni, è incontestabile che dal momento che le finanze avranno in disporibilitá il cavo di Pobietto, il quale ha la cospicua dotazione di diciannove moduli d’acqua che sopravanzano ai bisogni degli stessi tenimenti, e restano quindi disponibili per farne commercio d’irrigazione, il cui valore si può cal- colare ben maggiore di lire 300,000, esse potranno, atteso la giacitura, la capienza e l’altimetria del suo alveo, introdurre nel medesimo un maggior corpo d’acqua dal naviletto di Sa- luggia, nonchè un riguardevole volame di acque disperse dî spettanza del demanio decadenti dai territori di Crescentino e di san Gennuario e del tenimento delle Apertole per utiliz= zarle col soccorso anche degli altri canali aggregati ai mede- simi tenimenti, ed estendere il benefizic dell’irrigazione ad una superficie di ettari 2800 circa che ne è tuttora priva nei territori percorsi dal cavo di Pobietto compresa una porzione del territorio di Casale a sinistra del Po,

Si aggiunge ancora, e questo riflesso ben merita l’atten- zione del Parlamento, che l’acquisto del cavo di Pobietto si rannoda al progetto che si sta compiendo del gran canale d’irrigazione da derivarsi dal Po a Chivasso mediante il quale sará possibile, servendosi dello stesso cavo opportunamente ampliato e proteso, di portare Pirrigazione alla vasta pia- nura del Gasalasco di oltre 10,000 ettari recinta dalla sponda destra del Po e dalle colline di Casale e Valenza.

Il possesso inoltre dei delli cavi nelle finanze fornisce il mezzo di potere senza il bisogno di altra spesa condurre le acque del navileito di Saluggia alla roggia demaniale di Tri- cerro, per provvedere alia quale le finanze dovrebbero in- contrare una spesa di 30,000 e piú lire,

Riassumendo i vantaggi derivanti dall’acquisto in discorso gi vede che questi consisterebbero nella proprietá dei teni- menti, dei cui terreni, colta necessaria dotazione d’acqua per la lodevole loro irrigazione, si può calcolare un ricavo probabile di circa due milicni; nella proprietá dei cavi, e quindi nella libertá d’azione delle finanze nella distribuzione ed amministrazione delle acque demaniali; nelle proprietá delle acque sovrabbondanti, dopo d’averne dotati i cavi e gli opifizi utilizzabili in favore delle finanze; nel ricupero delle acque che vanno attuaimente disperse, il cui capitale valore può calcolarsi a lire 240,000, nell’irrigazione estesa sopra una considerevole superficie di terreni sul territorio di Ca-