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quali si convenne coli’ appaltatore Fogú, imporisno lire 47,286 70. La semplicitá dell’opera, la certezza che le fonda- zioni non possoro oltrepassare le previsioni, essezido basate sulla rocca, fanno sperare che quel contratto stará nei limiti assegnati. Il ponte in ferro poi dipende da un contratto sti- pulato per lire 34,750, ed è determinato anche il limite massimo del peso, talché la differenza giá prevista che vi po- trebbe essere è calcolata in circa lire 3000; e siccome poi pelle lire 90,000 vi sono giá comprese lire 9000 pér spese impreviste ; cosí, data Ja natura giá spiegata dei contratti, si ha motivo a credere che il complesso non superi le lire 90,000. Il voler chiedere un obbligo da parte delle provincie per il case che gli otto milioni e mezzo destinati per la rete stradale della Sardegna non bastino, e dovere esse in tal caso rifondere Derario, condurrebbe alla certezza che l’opera non si farebbe, perchè, non esistendo per la strada divisionale va progetto regolare, sarebbe impossibile che si obbligassero, non conescendo nemmeno le proporzioni nelle quali dovreb- bero concorrere, e tuttavia quest’opera era stata loro pro- messa da una legge.

A tutte queste ragioni si aggiunse ancora da parte dei di- fensori del progetto che, quantunque la legge 6 maggio 1850, che approvò la rete stradale della Sardegna, non contempli nominativamente quest’opera, pure l’articolo 8 stabilisce che le strade delle altre categorie saranno rispettivamente a ca- rico dei territori interessati, salvo per prestiti e sussidi che potessero essere delerminati per legge. Quest’articolo venne precisamente inserito in vista di promesse giá fatte, fra quali quella del ponte sul Coghinas, che è l’opera la piú valida ed indispensabile perchè si possa introdurre qualche attivitá comuwerciale in que’ luoghi, ed abilitarli cosí a sostenere col tempo anche la spesa per la strada divisionale,

La Commissione crede dovervi dar ragione anche del mo- tivo per ii quale in questo caso siasi deviato dal metodo nor- male dell’appalte pubblico. L’opera, come giá si disse, consta di doe parti ben diverse: l’una è speciale e tecnica, la parte in ferro, e non converrebbe scostarsi da una fabbrica giá ri- nomata per simili opere, come quella di Foxtenderson in In- ghilterra; l’altra che si restrinse alla spesa di lire 47,286 fu data appunto all’appaliaiore Fogú perchè, cssendosi giá fatta una liquidazione seco lui relativa al materiale dell’antico ponte, si è potuto in suo confronto dargli un valore che un altro non avrebbe ammesso. D’altronde l’esperienza anche recentissima dell’appalto andato deserto per la costruzione delle due torri sulie isole dell’Asinara e dei Cavoli, mostra che realmente vi ha qualche difficoltá nel valersi di questo mezzo nell’isola di Sardegna,

Riassumendo quindi il parere della maggioranza della vo- stra Commissione, essa è d’avviso che si debba approvare il progetto, ritenuto che la legge 6 maggio 1850 contemplava sussidi per opere stradali anche a carico delle divisioni ; ri- tenuto che con quest’opera lo Stato non s’impegna a nuovi sussidi per una strada divisionale che possa farsi in seguito; ritenuto che il ponte in discorso è un’opera indispensabile sotto il rapporto commerciale e della sicurezza, e ritenuto in fine che i contratti stipulati coi signori Vittorio Fogú e Tom- Inaso Woodhouse sono di tal natura che danno luogo a cre- dere che l’importo totale della spesa non ollrepasserá le previsioni della complessiva somma di lire 90,000.

Relazione del ministro dei lavori pubblici (Paleocapa) 1° aprile 1854, con cui presenta al Senato il progetto di legge approvato dalla Camera nella tornata del 30 marzo 1854.

Sienori! — La Camera elettiva nella sua tornata del 30 scaduto marzo adottava il progetto di legge per la costruzione di un ponte sul torrente Coghinas nell’isola di Sardegna, che mi reco ad onore di rassegnare oggi alle savia vostre delibe- razioni.

I motivi d’incontestabile utilitá che determinarono il Mini- stero a proporre ed a sostenere il presente progeito di legge nell’interesse della Sardegna e pur anche in quello dello Stato, essendo ampiamente svolti nell’unito rapporto fatto alla Ca- mera dei deputati, ed emergendo d’altronde dai rendiconti delle gravi discussioni a cui diede occasione, mi fanno stimare soverchie ulteriori dimostrazioni e confidare di vederne con- fermata l’adozione anche dal vostro ilinminato suffragio,

Essendo ormai la stagione avanzata e pochi mesi resfando ancora nei quali sia possibile tenere il favoro nella localitá di cui si tratta, io vi prego, o signori, a voler dichiarare d’ur- genza lo esame di questo progetto di legge.

Relazione fatta al Senato il 21 aprile 1854 dall’ufficio centrale composto dei senatori Della Marmora Alberto, Bermondi, Pella Planargia, Malaspina e Musio, re- latore.

Sicxori! — Se le strade reali sono il mezzo per cui il Go- verno intende a collegare le parti principali costituenti l’en- titá ed unitá fisica dello Stato, e se per ciò egli le traccia sulla base di questo intendimento e ne assume a debito il dispendio, la Gallara, parte principale della Sardegna, costituente altra volta essa sola uno Stato e separata da monti troppo ardni e da acque che d’inverno raramente sono valicabili, sperava a ragione che una strada reale la collegasse ai rimanente del- l’isola, e l’ammettesse a partecipare ad un fondamentale prin- cipio di diritto pubblico, consagrato dall’antica e moderna civiltá.

Né solamente in titoli d’indole pratica, ma eziandio in titoli d’indole giaridica erano fondate queste speranze della Gal- lura; impercecchè, avendo anch’essa concorso da secoli a pa- gare il tributo offerto al Gaverno, colla esplicita condizione di versario nella costruzione e mantenimento dei ponti e delle strade, poteva considerarsi nel caso di tutti coloro che, dando una cosa per averne un’altra, banno, dapo adempita ia pro- pria obbiigazione, il diritto d’esigere l’adempimento dell’ob- bligazione altrui.

Questa fondata speranza veniva di fatto tradoita in un di- ritto solennemente proclamato colla legge 13 aprile 1830, la quale decretava la strada reale della Gallura. E siccome grande e sentita ne era l’urgenza, e ad imprenderne la costruzione ostava la circostanza che pendessero ancora incompiute ie due strade d’Iglesias e d’Ogliasira; perciò il Governo, conci- liando le regole dell’economia, della umanitá e della giustizia, volle senza maggior ritardo incominciaria dalla costruzione di un ponte sul torrente Coghinas, solito a guadarsi col mezzo di una scafa, la quale quasi ogni inverno, inghiottita e trasci- nata da repenfine ed anormali escrescenze, toglie ogni stabile comunicazione, paralizza l’azione del Governo ed ogni vita sociale, ed annualmente è tomba a molti infelici che, dalla