Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf/317

mili domande indirizzatele dai comuni bramosi di procacciare con fale mezzo lavoro alle classi bisognose nella crisi anno- naria che il paese penosamente attraversa, e d’altra parte essendo probabile che di quest’anno stesso venga pronun- ziato lo scioglimento delle divisioni amministrative, io opinai che dei due partiti sopra riferiti fosse da preferirsi il se- condo, cioè l’aumento dell’imposta.

Il relativo progetto di legge, che d’ordine di S. M. pre- sentai alla Camera dei deputati; venne da quella assemblea adottato nella seduta del 17 volgente; ond’è che io mi onoro di deporlo colla presente al banco della Presidenza del Se- nato del regno, al quale fo preghiera di volerlo discutere di urgenza cosí come gli altri consimili tre progetti dei quali fo la presentazione unitamente a questo,

(Divisione d’Ivrea.)

Progetto di legge presentato alla Camera il 9 marzo 1854 dal ministro guardasigilli, reggente il Mini- stero del’interno (Rattazzi),

Sienori! — La condizione economica della divisione d’I- vrea è fuori di dubbio in istato poco florido, nè trova altri riscontri sulla parte continentale del regno fuorchè in quella delle divisioni di Anneey e Savona, che è ancor piú sca- dente.

Infatti consultando l’esposizione fattane dall’intendente ai suoi rappresentanti nella Sessione ordinaria che ebbe luogo lo scorso novembre, facilmente vi persuaderete dell’esalttezza del mio asserto, scorgendo ascendere a lire 197,000 le spese ordinarie della divisione, ed a lire 60,000 quelle straordi- narie bensí, ma che pure sono obbligatorie, e non potersi attualmente far fronte a siffatto dispendio complessivo di lire 257,000 non suscettibile della piú piccola riduzione, tranne coll’imposta di lire 250,000 autorizzata dal reale de- creto del 12 ottobre 1848, seco giunte Ie poche rendite pa- trimoniali che ascendono a meno di lire 6000.

Da questo confronto di cifre risulta giá una deficienza or- dinaria di lire 11,000 annue; ma voglionsi ancora aggiun- gere alla medesima tuttele spose facoltative ed eventuali che in provincie solcate da rovinosi fiumi e torrenti, come sono quelle di Aosta ed Ivrea, ammontano a somme non esigue, e rimangono interamente scoperte.

In passato la divisione ebbe ricorso a credito per coprire il suo disavanzo e contrasse due mutui passivi divisi in pa- recchie rate che ascendono in complesso a lire 450,000, cioè a poco meno dell’equivalente di due annate delle sue ren- dife; questo spediente però che, usato con riserva, riesce di possente aiuto, abusato, mena a certa rovina, perchè non tarda a scemarsi e sparire affatto la fiducia dei mutuanti, e giunge poi il momento in cui è forza sopraccaricare i con- tribuenti per far onore agli impegni assunti, e diminuendo bruscamente il prodotto retto delle proprietá imponibili, le medesime inviliscono con grave perturbazione delle transa- gioni, e conseguentemente negl’interessi piú vitali della na- zione.

To penso euindi che meriti in genere benigna accoglienza la domanda formata dal Consiglio divisionale d’Ivrea con verbale del 30 p. p. novembre, di essere autorizzato ad ele- vare dalle lire 240 mila a lire 300 mila il limite normale della sua imposta; considerando però che vuolsi andar cauti assai nel rendere permanenti gli oneri, e che sta nei divisa- menti del Governo di promuovere lo scioglimento delle di- visioni il piú presto possibile, mi è parso cosa prudente ii li- mifare la proposta all’esercizio 1854 per ora, ed avendo in questo senso esplorato le intenzioni del Re, ne ebbi incarico di presentarvi il progetto di legge che ho l’onore di deporre al banco della Presidenza, e che venne formolato a norma della restrizione che or ora accennai.

Dalle carte che fanno corredo alla proposta scorgerete che il Consiglio predetto ha pur votato nella stessa sedula un mutuo passivo di lire 14,424 50 per pagare la parte di spese che rimaneva tuttora scoperta, malgrado l’aumento dell’im- posta. Il ministro dei lavori pubblici però ed io ci siamo con- vinti, a seguito di uno scrupoloso esame dei singoli stanzia- menti proposti nel bilancio 1854, potersi alcuni di essi re- stringere con una economia complessiva di lire 7094 47, ed essere spediente di sussidiare pel resto la divisione col fondo di lire 400,000 che annualmente si stanzia con questa desti- nazione fra le spese dello Stato, risparmiandole cosí la cone trattazione di una nuova debitura.

Dai calcoli instituiti risulta che i possessori di terreni su cui cadeva per lo passato esclusivamente il peso dell’imposta divisionale, non vi contribuiranno piú che lire 250,911 76, quantunque venga accresciuta di lire 60,000, attesa la par- tecipazione rell’onere dei nuovi elementi previsti dall’arti- colo 35 della legge 28 aprile 1853, cosicchè i proprietari stessi otterranno un effettivo disgravio di lire 10,088 24 sul solito loro contributo, Risulta pure che i centesimi da aggiun- gersi a tutte Îe contribuzioni dirette per raccogliere la som-

ma di lire 300,000 salgono a n° 52 Sato

Siffatta proporzione è senza dubbio assai elevata ove la si paragoni colla media di tutte le divisioni continentali che non giunge a centesimi 30; ma oltrechè nella divisione di

A stare TIRTAT Annecy detta proporzione sale a centesimi 53 2

000,000 5 si a 892,351 . quella di Savona a centesimi GI Gio.oco, PUF mantenendo l’im- + 53

posta nel limite normale, le condizioni in cui versa la divi- sione d’Ivrea sono tali che non ammettono remora al ri- medio.

lo vi prego quindi di voler discutere l’unito progetto di legge, ed invoco favorevoli al medesimo i vostri voti.

ed in

PROGETTO DI LEGGE.

Articolo unico. La divisione amministrativa d’Ivrea è au- torizzata ad accrescere fino a lire trecento mila l’imposta destinata a coprire le spese comuni alle provincie che la compongono, allogafe nel suo bilancio dell’esercizio mille ottocento cinquantaquattro, in conformitá della delibera- zione presa dal Consiglio divisionale in seduta del trenta no- vembre mille ottocento cinquantatrè.