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Laonde ia stessa Commissione fu di unanime sentimento potersi dal Senato senza piú concedere il chiesto fondo.

Capo II. — Crediti supplemenlari al bilancio 1852, e residui 1851 e retro.

Con questo progetto di legge si propone l’aggiunta di un credito di lire 2,924,776 59 al bilancio 1882, ed ai residui 1851 e retro.

Al bilancio ed ai residui medesimi, con una seconda legge del 7 aprile 1855, ed altra del 28 stesso mese, sono pur an- che giá stati conceduti fondi d’aggianta per lire 4,333,897 81. Ciò non pertanto sorse ancora il bisogno della mentovata nuova somma di lire 2,924,776 39.

Debbe essa venire ripartita sopra pressochè tutti i bilanci . parziali passivi dei vari Ministeri, come si rileva dal quadro che va annesso al progetto di legge.

Appena monta il pregio di far parola deile maggiori spese o spese nuove concernenti i bilanci parziali dell’estero e po- ste, dell’istruzione pubblica, dei lavori pubblici, dell’agri- coltura e commercio e di artiglieria, come quelle che sal- gono a tenui somme in confronto di quella complessiva addi- mandata col progetto di legge, ed altronde appaiono tutte giustificate, alcune compensale con eguali o maggiori econo - mie sopra altre categorie dei rispettivi bilanci, le altre dí in- contestabile necessitá od utilitá per lo Stato,

I bilanci delle spese generali, degli affari ecclesiastici, di grazia e giustizia, dell’interno, della guerra, delle finanze, e finalmente delle gabelle, sono quelli che esigono per la massima parte il vistoso fondo proposto.

La vostra Commissione, in seguito all’attento esame fatto delle singole domande, avuto riguardo alle causali che le sug- gerirono, alla natura prodattiva ed all’utilitá che sará quindi per derivare al pubblico erario dalle relative spese, non che alle economie dalle quali si irovano in parte compensate, non potè a meno di indursi a proporvene l’approvazione in massa.

Caro IH, — Crediti supplementari al bilancio 1853, e residui 1852 e retro,

Rileva in complesso a lire 2,222,320 19 il credito in ag- giunta al detto bilancio ed ai residui relativi che si propone con questo progetto di legge.

Giá colla legge del 30 giugno 1853, e con due altre del 6 gennaio andante anno, sono stati conceduti fondi in supple- mento allo stesso bilancio del 1853 per la somma di lire 264,387 52, la quale, riunita a quella ora addimandata, forma un complesso di lire 2,486,707 71.

Sebbene il nuovo fondo voglia essere distribuito sopra pressochè tutti i bilanci passivi dello Stato, tuttavia quelli che ne assorbono la parte principale sono i bilanci delle strade ferrate, della guerra e delle finanze.

L’attivitá e l’energia colle quali vennero condotti i lavori delle strade ferrate nell’anno 1833, durante il quale si mandò a termine e fu aperta al pubblico esercizio la intiera princi- pale linea dello Stato, da Genova a Torino, e spinti quelli del tronco da Alessandria al lago Maggiore per Novara, giustifi- cano abbastanza l’eccedenza verificatasi di ben lire 300,000 circa su quei bilancio per l’anno medesimo.

Cosí il prezzo cui salirono nello stesso anno i cereali ed i foraggi rendono ragione dell’eccedenza di 1,000,000 circa che offrirono esse sole le categorie Pane e Foraggi del bi- lancio della guerra, in cui concorrono però eziandio i mag- giori acquisti di grano cui l’amministrazione, per ragioni e- conomiche e politiche, ha creduto di procedere oltre alla quantitá necessaria per il servizio annuale,

Per nitimo le vincite accorse nel ridetto anno al regio lotto, oltre quelle previste nel bilancio, ed il maggior aggio paga- fosi ai ricevitori (stato largamente compensato dal prodotto di quel ramo d’entrata che superò nell’anno stesso di un mi- lione circa il presunto attivo bilanciato), come il rimborso dovutosi cperare alla Camera di commercio di Genova del montare del prodotto della tassa sulle assicurazioni marit- time, riscosso dall’amministrazione demaniale nella somma di oltre le lire 100,000, giusta la legge del 30 giugno stesso anno (spesa questa, o meglio rimborso semplicemente di or- dine e di regolamento di contabilitá, la quale verrá compen- sata dal corrispondente prodotto della tassa medesima sulle assicurazioni marittime, che figurerá nello spoglio attivo del- l’anno), porgono appagante ragione dei fondi resisi necessari in aggiunta al bilancio delle finanze.

Pei quali motivi, la Commissione permanente di finanze non esita a proporvi eziandio l’approvazione del credito sup- plementario, instata sul bilancio 1855, e sul residui 1852 e retro. ”

Riepilogando, coi tre progetti di legge rassegnati alla san- zione del Senato, vengono chiesti fondi di aggiunta ai bilanci 1851, 1852 e 1853, ed ai residui 1850, 1854 e 1852 e retro per la somma di... .... +... L. 8,389,550 88

Colle leggi precedentemente votate si con- cedettero, giá sugli stessi bilanci e residui, crediti supplementari per... +... .» 12,776,094 68

Quali due somme riunite danno quella di L. 18,165,131 56

Questa cosí ingente somma, fattasi necessaria dopo la for- mazione del bilancio, dimostra come, perchè i bilanci pas- sivi annuali dei vari servizi dello Stato non restino una illu- sione, sia indispensabile che il Ministero rivolga la sua at- tenzione sopra un oggetto giá altra volta rammentatogli dal Senato, cioè:

Di curare che nella formazione degli stessi bilanci siano stanziate, per quanto fia possibile, le varie spese in quella somma che ragionevolmente si presume necessaria per l’og- getto cui è destinata, onde evitare o, quanto meno, rendere piú rari i casi nei quali si debbano domandare nuovi crediti, per cui venga ad alterarsi notevolmente il bilancio delle spese stato approvato.

. Ora che, mercè la sagacia ed operositá di chi presiede alle cose di finanze, la importante operazione della formazione e presentazione del bilancio al Parlamento è stata condotta al sistema di normalitá, sará facile soddisfare a tale avvertenza.

Nella persuasione che i signori ministri vorranno apprez- zare col Senato la convenienza e necessitá dell’esposto sug- gerimento, la vostra Commissione vi propone, o signori, per mio mezzo, l’approvazione dei tre progetti di legge dei quali si tratta,

Facoltá alle divisioni amministrative di Savona, Novara, Cuneo, Vercelli e Ivrea di eccedere nel 4854 il limite normale dell’imposta.

(Divisione di Savona.)

Progetto di legge presentato alla Camera il 15 feb- braio 1854 dal ministro dell’interno (Di San Mar. tino).

Sicnori ! — IH Consiglio divisionale di Savona regolarmente convocato pella Sessione ordinaria del 1853 contemporanea-