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sessione del 1853-54


Contemporaneimente le città di Voghiera e ili Tortona, unitamente al manicipia di Castelnuovo, ricorrono perchè la via che unisce quelle due città abbia a toccare i) grosso e popoJos borgo di Castelnuovo preferibilmente 21 piccolo di Pontecurone; e Voghiera poiin particolare, perclé la congiunzione dei due lrorichi che si staccano dalla via centrafe abbia ad essere nelle sue vicinanze e non ja quelle di Tortona. Sul totale tutti questi atti dei Consigli municipati non sono che l’espressione dei privati interessi tocali e municipali, emergendo però dalla sola moltiplicità di essi il dubbio che si sottopone al Governo, se non sarebbe cioè forse meglio, prima di preodere una definitiva risoluzione, di studiare fe linee dalle vicinanze di Serravalte a quelle di Tortona e di Yoghera, e quelle dalle vicinanze di Alessamiria al confine piucentino, per vedere quali meglio convengano alla massa degli interessi pubblici e privati.

Sotto aspetto di hen maggiore importanza si mostrafio Je restrizioni che s’impone il Governo coll’articolo 33 del capitolato, di non accordare, cioè, per tutta la durata della concessione, che può essere quasi d’an secolo, alcuna congiuazione fra nn puoto qualunque dello vic ferrate dello Stato 6 le vie che sono comprese nella presente concessione; dimodochè, qualunque siansi i futuri bisogni dell’industria, del commercio 0 della società in generale; qualunque siano i progressi delle scaperte scientifiche è delle Joro tecniche app!

cazioni a vincere quegli ostacoli che ora pare la natura abbia posti insuperabili, non abbia mai ad essere per un così lungo Spazio di tempo permesso a chicchessia, senza il beneplacito dell’imprenditore, it procurarsi ana dirella comunicazione fra Îl Piemonte centrale od il Gonovesato e le terme acquensi, fra il porto di Genova ed i confini lombardi e parmensi, fra questi confini e le provenienze dal lago Maggiore. W verità, col snceessito articolo 84 vi si porta una qualche fimitazione, restriogendo a 20 anbi una simile proibizione per quanta riguarda Punione fra Vaghera e Valenza; ma questa medesima limitazione, sorla dai dibatlimenti alla Camera elettiva, dimostra di quanta importanza possa diventare questa linea che risparmierelibe più di dadici chilometri al commercio della Svizzera con l’Italia centrale, cho metterchhe in diretta comupicazione Voghera e le adiacenze col centro della magistratara fu Gasale, che darebbe le più facili comunicazioni a quell’unico punto in cui la strada ferrata si può congiungere ella navigazione del Pa; congiunzione che, se per ora pare non presenti che poca importanza, si può facilmente prevedere abbia a divenire col tempo del maggiore interesse, e già a quest’ora la sucietà eridagea vi ba futti degli studi, sta occupandosi di rendere più facili le vie fra la stazione di Valenza ed il Gume; ed, a malgrado del cattivo stato in cui queste si trovano, ha già incominciate in parte Je suo operazioni, Den ilmente perciò il vostro ufficio centrale sarebbe stato disposto au accedere su questo punto alla proposta governa»

tiva, se non vi avesse trovato un qualche rimedio nella facoltà che coll’articeto 97 è fatta al Governo di riscattare la strada dopo î primi trent’anni d’esercizio, di modo che, quando vi sia una manifesta utilità, vi si potrà almeno allora in parte rimediare. E di più ancora stimò acconsentire a questa limitazione pensando che così si toglie un troppo facile adito alle specalazioni di aggiotaggio, le quali mai non mancano quando si tratia di estorquire da un imprenditore una vera ranzone con lo spauracchio di ana possibile e molte volte anche di una chimerica e non effettuzbile concorrenza.

Per gli esposti motivi Ja maggioranza di questa Comqissione non presenta alcuna modificazione al progetto governativa, sia negli articoli della legge che in quelli dell’annesso capitolato, a m’iucarica di proporne al Senato la totale approvazione.



Spesa straordinaria per la costruzione delle torri dei fari alle isole dei Cavoli e dell'Asinara.


Progetto di legge presentato alla Camera il 23 gennaio 1854 dal ministro dei lavori pubblici (Paleocapa).

Signori! — I pericoli cui va esposto il navigante attorno alle coste meridionali e settentrionali della Sardegna, cd it grande sussidio che trae dai fari di largo nel guidare la sua rotta, determinarono il Ministero dei lavori pubblici a proporre nei suoi bilanci 1852-43 appositi fondi con cui supperire alla spesa di costruzione all’una ed all’altra estremità dell’isola, vale a dire all’isolotto dei Cavoli ed all’isola dell’Asinara, di apposite torri sorreggenti gli apparecchi catadriottici d’illuminazione.

Coufidavasi di soddisfare con ciò ad un imperioso bisogno della navigazione e del commercio; e, convinta della neces»

sità di quelle opere, la precedente Camera punto non esitò a secondare le fatte proposte, consentendo allo stanziamento mei ricordati bilanci di appositi crediti per lire 16,703 per ta erezione della torre del faro all’Asinara, c per lire 45,547 50 per quelia del faro dei Cavoli.

Si apersero în seguito gl’ineanti per Ia esecuzione di così interessanti opere; ma le condizioni dei luoghi di loro eseenzione, dove gli operai e le altre persone addette ai lavori mancano di ricovero e deggiono provvedersi con straord mari mezzi di quarito Corna indispensabile alla vita; le difficoltà di avere a disposizione gli occorrenti materiali di costruzione, ed il soverchio foro incarimento, l’insalubrità del clima nell’isulotto dei Cavoli e la brevità ed incostanza della stagione propizia ai lavori, resero talmente restii i costratfori, che deserti rimasero gPincanti, siccome infrattuoso tornò ogni impegno dell’amministrazione per ottenere private ed accetlabili offerte.

Diffatti quella sola che fa presentata alla direzione dei lavori marittimi, ed esclusivamente pel faro dell’Asinara, traeva per essenziale condizione un aumento det 53 per cento al costo peritato dell’opera.

Nan credette îl Ministero di accettare un tal partito: in primo luogo, per la ragione che, esigendo esso un notevole aumento alla primitiva spesa che pel soto faro dell’Asinara sarebbe stato di lire 13,546 73, eragli mestieri anzitutto di avvisare al corrispondente assegno; i secondo luogo, perchè, quando anche si fossero aperti gl’incanti sul prezzo dell’offerta, sarebbe stalo mestieri accettarla iu caso di nuova di serzione di asta. Mentre invece aumentacdo, come fare si propone, del 20 per cento il prezzo di perizia d’amendue i fari, sî può sperare di ottenere l’appalto complessivo di due opere vivamente reclamate dal commercìo e dalla marineria.

Oltrechè, in dipendenza della legge 25 marzo 4853, i fondi in bilancio stanziati per jspese, le quali non abbiano ricevuto incominciamento nell’anno solare, dovendo retrodarsi, avrebbe consenato ottenere gli occorrenti assegni supplementari per far luogo agl’incanti ed al deliberamento delle opere nel corso del 1853, il che non era più possibile, attesa \a chinsura del Parlamento.

Parye quindi più opportuno spediente quello di desistere