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documenti parlamentari


rerebbero da venti in ventun chilometri a piè dci eolli subappennini con indicibile vantaggio dei molti comuni sparsi per quelle pendici e segregati quasi in quell’angusta costiera dalle capricciose correnti della Scrivia. Onde tutte quelle rappresentanze comunali fanno gran ressa perchè il Parlamento, correggendo il progetto ministerisle, decreti Ja linea più breve e perciò più desiderata anche dal commercio genovese. (Vedi tabeila C.)

Ma per contro si vuol considerare che quei venti chilometri si avrebbero a costruire per intero sur un terreno fin qui non iscandagliato, che manifestamente presenterà ostacoli non piccoli, e da valerci un grave soprassello di spese. Perchè anche solo a guardar la gran carta topografica del Genio, vedesi di colpo che, o la ferrovia si guida in quell’angusto ripiano chiuso tra la Scrivia e gli ultimi sproni dei soprastanti colli, e allora si avranno a difendere le opere con arginature e rinfianchi, e a rettificare ad ogni tratto i vagabondi meandri del fiume; o la sì pianta più alto sul primo gradino della costiera, e allora si dovrà far tagliare e smuovere e sgroffare molto terreno. Oltre di che, per varcare sulla destra della Scrivia, è necessario un ponte a Serravalle, e altri ponti occorrono per tre o quattro torrentelli che scendono dalla collina. Nè i paesi che confluirebbero su questa linea sono di grande considerazione, tolti Villalvernia e Cassano Spinola, ii qual ultimo non è però lontano più di cinque chilometri dalle stazioni di Serravalle e di Novi,

Girando invece per Novi non si hanno a costruire dall’attuale stazione di questa città al ponte di Tortona che 15 chilometri circa di ferrovia per un piano agevele, e, cavatone il solo tratto presse Pozzuolo Formigaro, uniformemente inclinato: gli otto chilometri da Serravalle a Novi si corrono sulla ferrovia dello Stato; i due dal ponte di Serivia a Tertona e il ponte medesiato, che importerà una spesa non pic cola, si hanno già a costruire per la strada da Alessandria a Tortona, Onde può dirsi che tra per la malagevolezza dei luoghi, tra per la necessità di piantare cinque chilometri di più di ferrovia, e un secondo ponte sulla Scrivia, il capitale che dovrebbe impiegarsi per la linea di Serravalle sommerebbe meglio che il doppio di quello occorrente per la linea di Novi,

Queste considerazioni inclinarono la maggioranza della Commissione a favore della proposta governativa; benchè spiacesse di non potere; in argomenio sì grave, giungere a più concordi e perspicue conclusioni; colpa il difetto di buoni dati statistici, e di qualche preliminare studio tecnico sulle linee che potevano entrare in competenza con quella preferita dal Ministero, E veramente è a deplorarsi la confusione e l’esiguità degli clementi e delle valutazioni statistiche ammannite dagli uffizi locali, e a cui parvero adagiarsi anche i dicasteri centrali, E però tanto peggior senso fece nell’animo d’alcuni vostri commissari il fatto ‘che il Ministero dei lavori pubblici abbia denegato ad una società di intraprenditori genovesi la facoltà di far anovi stadi sulla linea di Serravalle, L’argomento meritava d’essere chiarito; potevasi forse sperimentare un tracciamento sulla sinistra sponda della Scrivia; potevasi sapere il fermo della spesa, e ragguagliare col maggior costo per l’impianto di questa linea il maggior costo per l’esercizio dell’altra.:

Infatti guardando la questiene più dall’alto, e sotto l’aspetto degli interessi generali del commercio, non è cosa da passarsene leggiermenie l’allungare di cinque chilometri Je comunicazioni tra Genova e i grandi centri di comunicazione della Lombardia e dei ducati, ai quali, come sopra divisamino ha posto assedio la vigile concorrenza triestina. E su questo punto insisteva principalmente la minoranza della Commissione; mostrando quanto fosse grave il balzello di cinque centesimi per quintale, che questo giro vizioso di Novi imporrebbe su tutte le merci genovesi avviate a Tortona. Ma Questa osservazione, d’innegabile evidenza, non poteva portare conseguenze decisive, se non consultando un esatto quadro del movimento commerciale tra Genova e Torlena, E ogni qual volta lo si avesse a valutare di 400,000 quintali metrici all’anno (come darebbero a un bel circa le statistiche e ufficiali e scientifiche che ci vennero tra mano), converrehbe confessare che ridotto lo scapito del giro vizioso di Novi a 20,000 lire annue, non francherebbe la spesa d’oltre un milione che, seconda ogni presunzione, rappresenta il maggior costo della linea di Serravalle in confronto di quella di Novi.

Ma a rassodar sempre più la vostra Commissione in questa sentenza, occorse la considerazione dell’importanza grandissima che ha la città di Novi come deposito commerciale, come sbocco delle valli circonvicine, come convegno d’importanti industrie; pregi che le sono cenfermati da quella lunga tradizione, Ja quale, anche nelle cose mercantili, ha un valore non disprezzabile. Per Novi, postato in aperta e comoda sede e ricco di capitali, di edifizi e di magazzini, rinscirà agevole sopperire ai crescenti bisogni d’un grande scalo intermedio. A Serravalle invece si avrebbe a fare o a rifare tutto, fin Io spazio.

Più brevi parole chiederà l’altra linea progettata da Alessandria a Castelnuovo e a Voghera. Se si potesse tirar a filo una linea ferrata da Veghera ad Alessandria, certo e per la postura e per la brevità sarebbe preferibile ad ogni altra, non misurando più di 52 chilometri, accostandosi alle grosse borgate che siedono presso le rive del Po e iccennando a Valenza, bivio che sarà tra breve delle ferrovie monferrina e novarese. Ma, siccome ad ogni modo, stando ai progetti che la Commissione ebbe tra te mani, per guadagnare il ponte della Bermida, che serve alla ferrovia dello Stato, si hanno a percorrere verso mezzodì quattro chilometri, non mette più conto ridiscendere sulla destra riva del fiume la via che in senso contrario si sarebbe già fatta sulla sinistra, per giungere poi con una funga svolta a Sale e a Castelnuovo, e corsi quasi trenta chilometri, trovarsi ancora lontano da Voghera almeno altri dieci chilometri, Ben è vero che la linea tracciata nel progetto ministeriale attraversa una zona di paese dove rada è la popolazione, e languidi i commerci; ma questa linea, oltre essere alquanto più breve, mette in diretta comunicazione la città di Tortona con quella d’Alessandria; il che importa troppo più, nei riguardi amministrativi e politici, che l’avvicinare di qualche chilometro la ferrovia a popolazioni industriose, certo, e frequenti, ma sparse per piccoli centri, e legate in gran parte ai lavori agricoli. Nè deve pretermettersi un’altra considerazione. Quando si adottasse la linea del basso Tortonese, dovrebbesi di necessità costruire un altro ponte sulla Scrivia a Castelnuovo, e così verrebbe a mancare uno dei principali argomenti che favo» riscono la linea di Novi, la quale non potrebbe più vantaggiarsi del ponte sulla Scrivia, costruito per la linea d’Alessandria e del piccole tronco che mette dal ponte alla staziene di Tortona. La spesa dei 17 chilometri di ferrovia che allora si avrebbero a costruire da Novia Tortona, e del ponte e del conseguente imbrigliamento del fiume, non sarebbe gran fatto minore della spesa che si richiede per la linea di Serravalle, tutto il sistema ministeriale ne sarebbe per avventura invalidato; e, rinunciando ai rispetti d’economia, si duvrebbe tornare a quel concetto accettato in iscorcio più