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fiche colla espressa dichiarazione, per parte delle potenze contraenti, che ie due convenzioni procedessero di pari passo, ed avessero quindi simultanea esecuzione, La necessitá della congiunzione dei telegrafi era troppo evidente ed universal. mente riconosciuta nel paese, perchè il Governo non sí mo- strasse sollecito a provvedervi; perciò, non volendosi ritar- dare l’attuazione dell’accordo telegrafico, si dovette contem- poraneamente aderire che quelio di posta avesse pure effetto fra breve termine, abbenchè il Governo non si dissimulasse che qualche difficoltá poteva sorgere per ottenerne in tempo utile l’approvazione del Parlamento, stante la quantitá e qualitá dei lavori di giá soltomessi alla cognizione della Ca- mera.

Questepoca d’esecuzione fa cosí stabilita pel primo del corrente mese, ed il Ministero, senza rimtoversi dal propo- sito suo di curare che la convenzione postale fosse avanti tolto approvata dal potere legislativo, credette doversi frat- farto premunire del parere del Consiglio di Stato quale per siffatti casi leggesi prescritto all’articolo 40 della citata legge, perchè, quando tempo gli mancasse, gli fosse facoltá di far eseguire il trattato di posta per mezzo di reale decreto, che sarebbe poscia alla prossima Sessione portato all’approva= zione del Parlamento.

3 Consiglio di Stato, in adunanza del 9 passato novembre, sul riflesso che la convenzione di cui è discorso era conve- niente in sè, utile al commercio, e coerente nelle sue basi alia suindicata legge 18 novembre 1850, fu di parere che si pessa provvedere per porla ad effetto in senso del citato ar- ticolo 10 di detta legpe.

Dietro queste consiterazioni, ed attesa la circostanza dello scioglimenio della Camera elettiva, che non permibe al Go- verno di consultasla nei pochi gierni in cui essa fo aperta, il Miaistero provocò il regio decreto che ora, d’ordine di S. M., si sottopone alla sanzione vostra, o signori, confidando che

“voi sarete per approvare quanto sui appoggio di una Fegge e perla necessitá e urgenza frovasi di giá in esecu» zione,

Hitorno al merito della convenzione io non credo meglio che di darvi comunicazione della relazione siessa fatta al Mi. nistero dal regio commissario incaricato della sua fratta- zione. ,

In essa vi ha un conciso resoconto delle disposizioni che in questo nuovo accordo postale si adottarono, e voi pon Lar. derete a persuadervi essere le stesse conformi ai bisogni no- stri ed in armozia alle esigenze dei tempi.

PROGETTO DI LEGGE,

Articolo unico. È anpruvata la convenzione postale con- chiusa tra fa Sardegna e l’Austria, soltoscritta in Torino il 29 seltembre 18535, e messa in esecuzione col reale decreto 33 dicembre detto anno a tenore dell’articolo 40 della legge 48 novembre 1850.

Rapporto sulla convenzione postale coll’ Austria dl 28 settembre 1333.

Le relazioni postali tra lo Stalo sardo e l’Austria sono re- Golate oggidi dalla convenzione del ti marzo 185%,

Essa stabilisce il cambio delle corrispondenze internazio» nali al pesa reciproco di 50 grammi le lettere sarde non feancate originarie di una zona parallela al Ticino, del raggio di 58 chilometri, sono riniesse all’Austria al prezzo di 40

E ee esenti

centesimi; quelle originarie di una seconda zona al di qua della prima, altresí di 38 chilometri, al prezzo di t lira; quelle originarie della rimanente parte dello Stato, al prezzo

‘di lire 1 20 centesimi, e viceversa le stesse somme per le

lettere originarie dell’impero e francate sino a destino dello Sfato sardo.

Le lettere non francate originarie del terrilorio dell’impero ci sono trasmesse al prezzo di 40 centesimi quando sono nate in una zona altresí paraliela al Ticino di 5 miglia austriache: al prezzo di lire 1 quando sono nafe în una seconda zona al di lá della prima del raggio di 15 miglia austriache s al prezzo di lire 2 quando sono nate nel rimanente territorio dell’im- pera; e viceversa le sfesse somme per le leftere originarie dello Stato sardo francate sino a destino dell’impero.

A fenore dell’attuale convenzione i giornali e gli stampati non potendo venire francali fino a destino dill’uno dei doc Stati per l’altro, le due amministrazioni postali nen si boni. ficano alcuna somma, i diritti rispettivi venendo soddisfatti parte dal mittente e parte dal destinatario a tenore delle ta- riffe vigenti in ciascuno Stato,

Nella naova convenzione (non piú compilata in lingua francese, ma nelbitaliana) fa allargata del doppio, cioè estesa a 75 chilometri la rispettiva zona limitrofa; per cui le letiere di alcune provincie, come Ivrea, Asti, Acqui, che pagavano 46 centesimi, le lettere di Milano, Como, Pavia e Lodi, e 55 cen- tesimi quelle di Bergamo, Crema, e Cremona, non paghe- ranno piú che 25 centesimi síle une che le altre,

Lattiale seconda zona sarda essendo stata incorporata colla prima nuova cessò il bisogno di conservare tre zona anche su] territorio sardo, due sole Dbastando a conseguire un’egua gradazione di fasse sopra entrambi i territori,

L’attuale terza zona, diventaia seconde, comprende Torino e Genova e la pluralitá delle provincie sud-ovest, che è quanto dire la maggior parle delle 400 mila leltere sarde che si ri. mettono all’Austria.

Quesie lellere conservano la tassa di #0 centesimi ora yi. gente con Milano, Como, Payia e Lodi, ma la diminuiscono con tutti quanti i paesi al di tá: con Bergamo, Crema e Cre< mona da 83 centesimi si riduce a 40, con Verona, da 80 cen- tesimi a 55; con Venezia, Trieste, Vienna e tufta quanta la Germania da 80 cenlesimi a 63.

La Savoia, il contado di Nizza e Pisola di Sardegna, in luogo di 60 centesimi, non pagheranno piú che 40 centesimi le ietlere di Milano, Como, Pavia e Lodi.

È da nofarsi che, ancorchè la tassa delle lettere scambiato fra Torino e Genova da una parte e Milano dalPaltra sia con- servafa a 0 centesimi quando il pagamento è effettuato nello Stato sardo, sí è ridotin da 10 a 9 caraniani la tassa di esse quando il pagamento è effettuato a Milano.

Queste diminuzioni di tasse sono la conseguenza della mi. tigazione dei prezzi esistenti sopra una base di perfeita uni. formitá. Cosí PAnstria ci trasmellerá le lettere della sua prima zona di 10 miglia austriache a 13 centesimi, e noi le rimetteremo quelle della nostra prima (che è di pari lar- ghezza) altresí a 15 centesimi; essa ci dará quelle della se- conda sua zona altresí di 10 miglia austriache, che arrivano fino oltre Verona, a 26 centesimi, e noi rimeiteremo quelle della nostra seconda ron giá a 26 centesimi ma a 28 cente. simi, altesa Îa sua maggior ampiezza; l’Austria poi ci dará le corrispondenze di tutto il rimanente dell’impero, non che di futta quanta la Germania al prezzo di 59 centesimi,

Oltre le succitate duc variazioni nella Jargheara delle zone e nei rispettivi prezzi, sono degni di osservazione due altri cambiamenti che costituiscono la esstanziale diffe