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DOCUMENTI PARLAMENTARI

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favorevole, mostrando soltanto di dubitare se con tal metodo si etterrebbe sufficiente quantitá d’acqua, al che tuttavia con alcuni lavori nel letto della Scrivia si potrebbe facilmente porre rimedio, I due condotti laterali alla galleria, per mezzo dei quali il Sarti si proponeva di raccogliere l’acqua, erano anzi sotto vari aspetti gindicati utili alla galleria stessa ; ma l’ingegnere capo dichiarava essere importante che tali lavori sí eseguissero prima del compimento della galleria, ed indi- spensabile che si facessero o dallo stesso intraprenditore della galleria, o d’accordo col medesimo, poichè in caso contrario gli si sarebbe dato nonchè un pretesto, ma fondato motivo di non compiere la galleria nel termine convenuto, come ben a ragione stava sommamente a cuore all’amministrazione, che a questo fine appunto aveva poco prima fatto con gravi sacrifizi una nuova convenzione col detto intraprenditore. Ed a ciò aveva provviste allera appunto il Nicolay, facendo col- l’intraprenditore Piatti speciali convenzioni, in seguito alle quali questi, con atto 15 maggio, si dichiarava pronto di as- sumere sopra di sè l’esecuzione delle opere proposte dal Ni- colay, senza che per ciò avesse ad incagliarsi o differirsi l’e- secuzione della galleria che eseguiva per conto del Governo; a patto però che non piú tardi della fine del mese fosse posto in grado di cominciare i lavori: in caso contrario, tale sua sottomissione s’intenderebbe come nen avvenuta.

Pochi giorni dopo la domanda fatta dal cavaliere Nicolay (11 aprile), la societá Novella aveva presentato al Ministero una nuova domanda, colla quale, parlando îuttora di deriva- zione d’acqua dalla Scrivia, recedeva tuttavia da gran parte delle pretese delle quali nelle lettere 2 gennaio e 10 marzo, chiedendo soltanto: 4°che gli fosse concessa la derivazione di 250 litri d’acqua al minuto secondo; 2° che gli fosse per- messo di condurla lungo la strada ferrata, mediante le pre- cauzioni, e nel modo che verrebbe concertato coll’ammini- strazione; 3° che l’opera si dichiarasse di pubblica utilitá; n° che il Governo garantisse la societá dai richiami dei terzi pel fatto di essa derivazione. Indi, il ‘l maggio, la stessa so- cietá Novella presentò una nuova proposta, nella quale chiese non piú una derivazione dal fiume, ma, come il Nicolay, le acque sorgive e sotterranee; nel resto nulla era mutato alla

precedente domanda dell’141 aprile. Nè l’una, nè Paltra di.

queste due domande era accompagnala da piani regolari, 0 da altra indicazione dei lavori coi quali s’intendeva eseguire la derivazione.

Cosí, verso Ia metá di maggio, il Governo si trovava di- nanzi, conscie l’una deil’altra, e in certo modo concorrenti, due societá: quella Nicolay e quella Novella. Posto come fuori di questione, che al Governo conveniva accettare l’offerta fatta dall’industria privata di intubare e condurre a proprie spese lungo il piano inclinato dei Giovi l’acqua della quale occorresse al Governo stesso di servirsi come di forza mo- trice, ovvia si offre la questione, perchè non abbia, solto certe condizioni, posta la concessione dell’acqua agl’incanti onde ottenere allo Stato le migliori condizioni, e sciogliere sè dalla responsabilitá di un meno regolare procedere, Il vo- stro uffizio non ommise di porre tale questione al ministro dei lavori pubblici, che, invitato, intervenne nel suo seno.

Le ragioni da ini addotte in difesa e spiegazione deli’ope- rato del Ministero sorio : che per lungo tempo l’amministra- zione non pensò ad una prossima concessione di questa con- dotta d’acqua, perchè, occupata in istudiare appunto il modo di trazione piú conveniente in quella localitá, non era in grado di accordare la derivazione, mentre non constava an- cora nè se il Governo avrebbe avuto bisogno di quell’acqua come di forza motrice, né molto meno in quale quantitá, sotto

qual forma ed in qual luogo, e perciò a quali condizioni dovesse sottoporsi la concessione. Intanto, circa la metá di maggio dello scorso anno, essersi bensí in apparenza trovatia fronte due con- correnti ; ma il Novella non aver presentato alcun piano o de- scrizione dalla quale trar giudizio del merito del progetto : ol- trechè le condizioni da lui proposte erano meno vantaggiose, in quanto il Novella esigeva che il Governo lo guarentisse con- tro le pretese dei terzi pel fatto della derivazione dell’acqua; edoltre a ciò mal potendosi, od assolutamente non potendosi, fuorchè d’accordo coll’intraprenditore Piatti, eseguire i lavori di derivazione senza impedire quelli della galleria, il Nicolay avere sciolto in suo favore la difficoltá, ed essendo il Piatti vincolato col medesimo, piú non poter scendere ad accordo con altra persona. D’altra parte, appunto a cagione dei la- vori della galleria, essere urgente prendere una determina- zione, poichè e fa concessione dell’acqua accelererebbe gran. demente anche i lavori della galleria, ed in ogni caso, com- pita questa, le opere di derivazione non avrebbero potuto eseguirsi fuorchè con dispendio e fra difficoltá immensa- mente maggiori, Per tutte le sopraddette ragioni, diceva il ministro, non erano piú possibili gl’indugi; onde’l’azienda delle strade ferrate consultata opinò (lettera 18 maggio) es- sere conveniente accogliere la domanda del cavaliere Nico- lay, mediante Paccennata sottomissione del Piatti, che per le opere proposte dal Nicolay non verrebbe in alcun modo interrotta l’esecuzione di quelle appallate allo stesso Piatti; e mediante che il Nicolay si obbligasse di pagare un canone alle finanze per l’acqua da derivarsi, ed assumesse sopra di sè l’indennitá che potesse essere dovula agli utenti delle acque della Scrivia. Queste condizioni, faceva notare il ministro, avere il Governo cercato ancora di migliorare, ed averle dif- fatti considerabilmente migliorate nel contratto stipulato col Nicolay, contratto che per una parte era essenzialmente ne!- l’interesse delle finanze, poichè per esso si addossavano al- l’industria privata spese alle quali in caso contrarie avrebbe dovuto sottostare il Governo onde procurarsi la cercata forza motrice, e per altra parte nè poteva differirsi, a motivo dello stato dei lavori della galleria, nè stipularsi con altra persona, stante gl’impegni presi dal Piatti col Nicolay, il quale d’altronde presentava piena sicurezza della esecu- zione, ed era quegli che aveva di gran lunga offerto le mi- gliori condizioni. Conchiudeva il ministro essersi ne] con- tratto stipulato col Nicolay assicurato il pronto compimento dell’ultimo tronco della galleria dei Giovi, e cosí accelerata con vantaggio pure delle finanze la messa in esercizio della strada ferrata da Busalla a Gerova, che certo molti mesi piú tardi e con spesa troppo maggiore sarebbe stata aperta senza gli accordi del Piatti col Nicolay, e senza la conseguente con- venzione che ora cade in discussione.

Passando ora all’esame delle due convenzioni, paco vha a dire intorno aila prima, stipulata col Nicolay il 27 maggio 1833, colla quale, sotto certe condizioni e con certi carichi, gli si concede di raccogliere, per mezzo di piccole gallerie raddossate all’ultimo tronco della galleria dei Giovi, le acque sorgive che concorrono nel cavo operato per la costruzione di detto tronco, e di poter eseguire lungo la strada ferrata un acquedotto che le conduca infino a Genova. Al Governo (art. 5) è fatta facoltá di valersi, senza alcun corrispettivo, di parte o di tutta quell’acqua come di motore delle mac- chine fisse che intendesse stabilire, restituendo l’acqua dopo l’uso al suo corso. Il Nicolay (art. 7) si obbliga di sommi- nistrare gratuitamente Ja quantitá d’acqua di cui possano ab- bisognare le stazioni da Pontedecimo a Genova, con che però il totale di quest’acqua distratta dal condotto principale