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edi ladri di campagna potessero piú efficacemente essere repressi, del pari era necessario che Vamministrazione di pubblica sicurezza fosse posta in grado di conoscere ed ap- prezzare la condotta dei cittadini massime nelle cittá di molta popolazione, sicchè fossero prevenuti i reati oppure scoperti gli autori e complici. i

Si determinò pertanto di richiamare all’autoritá politica la cura del censimento per la cittá capolucgo di provincia, o che hanno una popolazione eccedente le diecimila anime, o sieno porti di mare, come del pari all’autoritá politica si pre- scrisse la consegna per parte dei capi fabbrica dei loro ope- rai, che in tal modo si avrá facilmente sott’occhio l’ozioso e il vagabondo per poterlo denunziare.

Cosí parimente pell’esercizio di mestieri ambulanti si pro- curò di migliorare la preesistente legge, affinchè non serva di maschera al vizio, ma sia invece mezzo di onesta sussi- stenza, e si aggiunse la necessitá di alcune cautele per gli uf- fizi di agenzie e copisterie, perchè l’esperienza dimostrò come si ordiscano frodi e truffe senza che l’autoritá politica potesse penetrarle e sventarie.

La sorveglianza della polizia che si pronuncia dai tribunali non era determinata nel modo d’esercizio, e si procurò di compiere tale lacuna, sicchè riesca efficace, e non vana pa- Fola.

Si credette opportuno di concedere all’autoritá politica la facoltá di pubblicare manifesti che valgono a curare l’osser- vanza delleleggi e regolamenti e provvedere a speciali emer- genze che riflettono la pubblica quiete ed il rispetto alle prescrizioni delle autoritá.

Venne provvisto perchè seguano regolarmente le comuni- cazioni delle autoritá giudiziarie a quelle di pubblica sicu- rezza delle sentenze, perchè dal tenore di queste avrá V’am- ministrazione mezzi di provvedere all’occorrente vigilanza ‘massime pei condannati quando abbiano scontata la pena e potrá farsi esatta stima di coloro che abbiansi o no a con- siderare recidivi.

Finalmente col ntovo progetto cercavasi di dare facoltá all’autoritá di chiamare a sè i cittadini, che per ragione d’uf- ficio dovesse sentire senza che però potesse trascorrere in arbitrio, dovendosi limitare a far constare per processo ver- bale se il chiamato non compariva.

Tali in complesso sono le variazioni ed aggiunte proposte alla precitata legge, ed il Senato cui erasi presentato il nuovo progetto, lo approvava nella tornata del 4 corrente.

Ho l’onore di presentarvi appunto tale progetto che venne dal Senato migliorato nella forma, ed anche su alcune parti nella sostanza. Le modificazioni introdotte vennero da me accettate come ulili, e se forse la soppressione dell’articolo 48 del primitivo progetto lascia una lacuna, che potrebbe ipcagliare l’amministrazione di pubblica sicurezza nell’eser- cizio dei suoi doveri, non mi dissimulo però che delicato è il punto, ed amo meglio vederne alla prova gli effetti, anzi- chè provocare nuova discussione, laonde presentando il pro» getto approvato dal Senato io ne chieggo l’adozione, e prego la Camera a velerne riconoscere e dichiararne l’urgenza.

Relazione fatta alla Camera l11 maggio 1854 dalla Commissione composta dei deputati Casanova, Ga- stinelli, Ricci, Tegas, Michelini Alessandro, Farini, e Deforesta, relatore.

Sienori! — L’uomo, vivendo in societá, deve necessaria - mente rinunziare ad una parte della libertá di azione di cui

è naturalmente dotato. Ma perchè il sacrifizio sia giusto, perchè abbia condizioni di durata non deve mai essere ecces- sivo ; non deve sacrificarsi di libertá naturale che fanta parte che basti per assicurarsi il libero godimento di quella che si ritiene. i

Per la qual cosa, se prevenire i reati è uno dei principali doveri di qualunque Governo, ei deve a questo dovere adem- pire col minor dispendio di libertá che sia possibile. Se non adopra tutti i mezzi necessari per raggiungere lo scopo, manca alla sua missione ed alla giustizia, perchè fa spreco di libertá senza frutto ; vi manca del pari se adopera sover- chi o non appropriati rigori, perchè estende oltre i suoi na- turali confini la tacita rinuncia dei cittadini ad una parte della loro libertá di azione.

La difficoltá in questa grave e delicata materia sta sempre nel saper cogliere il segno tra il difetto el’eccesso, avufo ri- gaardo alle circostanze tutte di tuoghi, di tempi, d’istruzione, di costumi ed altre consimili.

Un legislatore. coscienzioso non potrebbe pertanto mai ri- flettervi troppo; e quando sia pur giunto il momento di pren- dere una risoluzione, non può farlo che con animo profonda- mente commosso.

Non vi maravigliate adunque, o signori, se dappoi che la nazione fu messa a parte del potere legislativo, questa è la terza volta che si presenta a discutere nel Parlamento una legge sulla pubblica sicurezza, e se meno sollecita fu la vo- stra Commissione a rassegnarvi il risultato de’ suoi studi sopra quest’ultimo progetto. Ì

Se quanto noi verremo esponendovi nor vi proverá che la Commissione fu all’altezza della grave incombenza che le a- vete affidata, vi persuaderá, noi lo speriamo, che fa pene- trata dell’importanza del suo mandato

ll progetto ministeriale che vi sottometliamo con alcune modificazioni consentite dal signor ministro, giovandosi del- l’esperienza e dell’insegnamento derivati dall’attuazione dei precedenti, reca utili miglioramenti a questo importanieramo della nostra legislazione. E se non avrá raggiunta la perfe- zione, la quale, difficile in ogni cosa, sarebbe vano sperarla in questa materia, ci lusinghiamo che potrá almeno soddi. sfare nel miglior modo possibile ai bisogni ed all’aspettazione del paese,

Nello esaminare questo progetto la prima questione che si è proposta la Commissione fu quella di sapere se questa volta nuovamente la legge dovesse essere approvata in via provvi» soria per un tempo limitato, come lo fu la precedente e come proponeva di nuovo il Ministero, ovvero dovesse lasciarsele il carattere definitivo e stabile, che debbono avere tuite le leggi; ed a voti unanimi ha adottata quest’ultima opinione.

Le leggi che hanno un carattere provvisorio portano seco la prova della loro esorbitanza o della loro imperfezione; e loro mancano pertanto la confidenza ed il rispetto, senza di cui non giova sperarne la piena ed esatta osservanza. D’al- tronde, dichiarando per la seconda volta che la nostra legge sulla pubblica sicurezza non è che provvisoria, che essa non deve durare che per un tempo limitato, noi potremmo au- torizzare i pochi nemici dell’attuale ordine di cose ad asse- rire che lo stato del paese è anormale; che o noi abbiamo bisogno di provvedimenti eccezionali, o non osiamo emanare quelli che crederemmo necessari; entrambe le quali suppo- sizioni sarebbero ben lontane dal vero: giacchè il paese non ha mai cessato un istante, neppure nei tempi piú calamitosi, di essere tranquillo, sottomesso alle leggi, rispettoso verso il principio di autoritá, senza di cui ben presto si arriva all’a- narchia od al dispotismo, che sono sinonimi,