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Pagato per opere a economia lungo il. Po, presso Casale nel 1848 ; in detta cittá lavori alle caserme ed al ponte so» speso.

Lavori di riparazioni e di difesa in Savona, lire 4663, in Gavi, lire 7410.

Genova: lavori alle fortificazioni, ai forti, alla cinta di terra, a quella di mare, alle baîterie di mare lire 14,698 (a impresa), rimborso al municipio per armamento dei forti, lire 29,940 ; e per lavori nel palazzo ducale.

Pet costruzione di un forno da pane per la truppa.

Sul lago Maggiore, armamento di carnoniere, lire 5675.

‘ Litografia di una carta geografica della Lombardia e de’du- cati lire 8000; per spese d’ufficio e stampe all’armata.

Spese per porre in istato di difesa Bard, pagate a estimo, lire 2193; per fare un baraccone sulla sponda del Po, pro- vincia di Voghera.

Per aleune indennitá per guasti di proprietá.

Per lavori fatti a estimo a vari magazzini da viveri; o di polveri a quartieri.

Il residuo debito 1849 e retro, categoria 63, resta in aitivo fondo disponibile di lire 198,113 45.

Categoria 6. Alessandria.

Per } opera nuova, contratto 20 novembre 1847, in corto di lire 87,116 89, pagati lire 14,766 89 restano a debito, lire 5471.

Categoria 65. Ventimiglia.

Per pagamento di prezzo d’immobili espropriati fu conser- vata la somma di lire 36,859 73; pagato lire 25,732 62; re- sidua per mandati non ancora spediti, lire 11,107 10.

Categoria 66. Genova.

Cittá e forti, residuo del 1848 senza diminuzione non essendo occorso pagamento, si conserva la somma di lire 10,388 34,

SARDEGNA.

Residui, Categoria 2. Regio arsenale di Cagliari.

Per rimborso da darsi ai tesorieri provinciali di mandati provvisori, a carico dell’azienda d’artiglieria, residuo lire 20,978.

Tralasciamo di esporre altre categorie per non essere mag- giormente fornite di indicazioni o di documenti, stante l’in- tiera separazione della contabilitá del materiale di quel regno, che precedette la fusione di questo colle provincie continen- tali. i

Siccome un piú compiuto rendiconto avrebbe forse per ri- stiltato il rinvio a epoca lontana dell’assetto dei conti di questo anno 18/9 senza una reale utilitá, proponiamo alla Camera d’aecettare quella presentatavi e riferita nel conteggio da noi esposto come punto di partenza della successiva certa ed uni- forme amministrazione.

La somma residuata è iscritta in lire 234,536 84 per gli anni 1848, e retro, e 1849,

Osservazioni generali sulla gestione amministrativa dell’azienda d’artiglieria nel 1849.

Dopo quanto abbiamo detto nella nostra relazione del--

l’anno 1848 (singolarmente alle pagine 26, 31, 32) che cre-

diamo pure applicabile all’anno di cui è caso nella presente, noi crediamo dover essere molto parchi in critiche osserva- zioni su questa ora cessata istituzione (le aziende) e la cui ri- cordanza non cesserá di onorare il genio di colui che le aveva create, istituzione però che morí nos compianta perchè si era venuto via via col tempo dopo il 1813 corrompendo il primitivo concetto che le aveva data vita, e spingendone i poteri al di lá dei suoi veri e giusti confini ; noi ci limitiamo quindi a quelle poche alire riflessioni che sono coerenti allo scopo che la Camera si propone, vale a dire a quelle con cui possa meglio rischiararsi per censurare od approvare il giá falto, il giá consunto, o per suggerirle utili avvertimenti per un possibile avvenire.

$ 1. — Le spese fatte e le previste în bilancio.

Un’osservazione di fatto, ma che non deve in generale ap- plicarsi a questa sola contabilitá, si è che le spese effettuate corrispondono nen di rado solo approssimativamente a quelle descritte nei progetti di bilancio stando però sempre entro i limiti del titolo delle spese ed entro quello della categoria an» zichè in quelli particolarizzati nel bilancio proposto.

Noi siamo però convinti che i progetti dei futuri bilanei dovendosi presentare piú mesi prima dell’epoca cui si riferi- scono, richiedendo anche prima qualche mese per essere re- datti, e altro tempo non breve per la loro approvazione le- gale, è impossibile, se non per tutte le spese previste, certo per molte, che a tanta distanza di tempo non variino alquanto le circostanze, i bisogni e anche le idee di chi dirige e _ pro- pone, e che perciò non devesi pretendere una minuta coin- cidenza di quantitá e di specie fra Ja descrizione delle pre- visioni e delle dimande e l’esposizione delle spese realizzate.

Quest’ osservazione applicabile singolarmente ai casi di guerra quale fu quello dell’anno di cui esaminiamo i conti, lo dev’essere in ogni tempo, sinchè non si ravvicinino per legge le epoche della presentazione dei progetti e quelle dell’attuazione delle spese.

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I registri di quest’azierida presentano una lodevole reda- zione in quanto alle indicazioni prescritte, sí che in essi ogni mandato di pagamento oltre all’esatta qualificazione di chi riceve, dá una chiara idea dell’oggetto della spesa, ein che quantitá, il decreto, o titolo di autorizzazione, la data dei contratti, col ragguaglio, articolo per articolo e per trimestre del fondo disponibile, avvertenze che non potemmo tutte ve- dere osservate in quelli dell’azienda di guerra.

Questa lode non può però riferirsi al lavoro sulle categorie 58 59 (1848) in cui vennero riferite, e in cni vediamo alla rin- fusa accatastate spese di ogni genere, solo distinte quelle per il servizio d’artiglieria e quelle per le fortificazioni, e fab- briche militari, col nome di spese nuove straordinarie per l’armamento di guerra, col complessivo fondo disponibile di oltre undici milioni fatte categorie 61, 62 dello spoglio 1859.

$ 3.

D’altronde Ja moltiplicitá e Ia gravitá degli affari dell’am- ministrazione duranie la guerra, o l’armistizio, urgenza della spedizione dei medesimi, il numero straordinario delle persone che furono regolarmente o eccezionalmente chiamate a concorrere al loro disimpegno non potevano a meno di produrre un vacuo, una interruzione nella serie delle regole economiche, e produrre un ammasso di conti illiquidi; sin- golarmente questo risultato dovette aver luogo coll’esistenza dell’intendenza d’armata, la quale lasciò all’azienda coll’ere-