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di fabbricati, che, secondola scala delle carte medesime, pos- sono venire in esse rappresentati.

3° Fornire agli ingegneri il maggior numero che sia possi- bile di dati relativi alla planimetria del territorio, ed alla di- visione delle proprietá, per servire al primo studio dei pro- getti di lavori pubblici o privati.

Ora esaminando uno ad uno questi usi diversi cui si vuole che le mappe del catasto possano servire, è sembrato alla maggioranza della Commissione nen potersi muover dubbio intorno alla sufficienza dei mezzi proposti nell’articolo È. Poichè:

1° La configurazione e l’estensione di ciascun appezzamento risulteranno direttamente dalla misura parcellare, con quella esattezza di cui sono suscettivi i metodi e gli strumenti di cui si fará uso, e la cui scelta è affalto indipendente da quanto si prescrive nell’articolo 4. Noi supponiamo che questa scelta si fará nel modo migliore, cioè tale che gli errori che potranno risultare nelle dimensioni e nelle aree dei singoli appezza- menti non eccedano mai in nessun caso quella giusta tolle- ranza che forza è ammettere in operazioni cosí vaste, fatte con molta celeritá, e da un grandissimo numero di ope- ratori;

2° Acciò si possa per mezzo di mappe suppletive tener dietro indefinitamente alle mutazioni che avverranno per qualsivoglia cagione, sia nella estensione, sia nella configu- razione degli appezzamenti, è mestieri che nella prima for- mazione del catasto siansi fedelmente delineate, non solo le figure dei singoli appezzamenti, staccati gli uni dagli altri, ma sí ancora il loro congiungimento ; in modo che trai con- fini di due appezzamenti contigui non rimanga lacuna, nè si faccia compenetrazione o sovrapposizione dell’uno sull’altro, come inevitabilmente succederebbe se ciascun appezza- mento si rilevasse isolatamente da sè e con operazioni com- prese tutte neli’interno dell’appezzamento medesimo. Ma questi sconci non potranno mai avvenire, quando per mezzo di una triangolazione estesa a tutta Ja superficie del comune si saranno con sufficiente esattezza determinate le rispettive posizioni di un grande numero di panti del territorio; e scemposta poi la superficie di ciaschedun triangolo in un de- terminato numero di parti, tutti gli appezzamenti contenuti in ognuna di queste si rileveranno con una operazione comune;

3° Anche nella delimitazione dei territori comunali non può temersi che occorrano di tali errori, che nel raccozza- mento di due mappe nascano discrepanze sensibili; poichè, quantunque si dica nell’articole 5 che ogni comane sará mi- surato separatamente e rappresentato con tutti i suoi parti- colari in apposita mappa, non pensò Ja maggioranza che ciò si avesse ad interpretare cosí strettamente da doverne con- cludere essere intenzione della legge che il territorio di cia- scun comune debba essere rilevato indipendentemente da tutti i circonvicinî, e per via di una operazione assolutamente isolata. Che anzi la maggioranza non dubita che le triango- lazioni dei comuni contigui non abbiano da essere insieme collegate in guisa di formare una rete continuata, e i punti di confine determinati per mezzo delle intersezioni dei lati dei triangoli col confine medesimo ;

4° Non è dubbio che se le mappe cosí costrutte si potes- sero e si volessero poi tutte raccozzare con lo stenderle sovra un amplissimo piano, accumulandosi per questo raccozza- mento gli errori in ciascuna commessi, non ne potessero ri- sultare nella estensione e nella configurazione delle provincie e di tutto lo Stato errori maggiori di quelli che affettano le dimensioni assolute di ciaschedun comune, errori da cui le

carte si rendono esenti per via di grandi operazioni geodeti- che, come quella cosí felicemente condotta a termine dal re- gio corpo dello stato maggiore generale. Ma questo accozza- mento di mappe mai non occorrerá di doverlo fare se non per piccolo numero di esse ; e quanto minore sará il numero di quelle che si raccozzeranno, tanto sará minore la somma degli errori che potranno venirsi accumulando. Poi prescri- vendo l’articolo quarto, che le reti comunali vengano colie- gate coi punti trigonometrici fissati dalle operazioni dello stato maggiore, scorgesi che gli errori si troveranno sempre circoscritti nell’interno di ciascuno dei triangoli formati da Ire di questi punti. Epperò, dappertutto dove, per opera dello stato maggiore, esiste una rete di triangoli di terzo or- dine (che può dirsi sia sovra una terza parte circa della superficie dello Stato, e principalmente nelle regioni di con- figurazione piú travagliata e difficile, dalla Savoia in fuori), gli errori delle mappe saranno contenuti tra limiti strettis- simi; e in tutto il rimanente dello Stato esistendo una rete di second’ordine, gli errori mai non potranno accumularsi a tal segno che ne nascano sensibili deformazioni e scontorci- menti; epperciò avranno le mappe l’esattezza richiesta, non giá certamente per supplire mercè della loro riunione alla carta dello Stato (al quale uso nonsono per nissur modo de- slinate), ma bensí per somministrare, mercè della riduzione dalla scala di uno al mille, o diuno al duemila, in cui saranno state formate, ad una scala ventio frenta o cinquanta volte minore, le indicazioni locali di divisione, di colture, di strade, di piccoli corsi d’acqua, occorrente per la compilazione delle carte topografiche. Al quale uso il regio corpo dello stato maggiore, nella composizione della carta in iscala di uno al cinquanta mila, di cui ha intrapreso con tanta lode la pubbli- cazione, seppe cosí bene valersi delle presenti mappe comu nali, generalmente molto piú imperfette di quelle che si fa- ranno pel nuovo catasto ;

5° Le quali nuove mappe porgeranno agli ingegneri, inca- ricati della compilazione di progetti di grandi lavori di acque e strade, tutti quegli elementi planimetrici che si richieg- gono per la prima compilazione dei progetti medesimi, s’egli è vero, come crediamo che sia verissimo, che servano perfet- tamente a quest’uso, le mappe del catasto belgico, pel quale tutti i rilevamenti parcellari si fecero precedere alle triango- lazioni, e si eseguirono conistrumenti e con metodi non mi- gliori certamente di quelli che per siffatti rilevamenti si im- piegheranno da noi. Quanto poi ai minuti particolari dei pro- getti medesimi noi non pensiamo nè che sia uffizio del cata- sto il tutti fornirli agli ingegneri, dispensandoli assoluta» mente dallo scendere sul terreno prima di mettere mano al lavoro, nè che siavi ingegnere il quale si volesse cosí assolu - tamente affidare alle mappe catasiali da non rilevare quei piani parziali che possano dare base sicura ai suoi calcoli.

Non si disconosce punto dalla maggioranza della Commis- sione che se il metodo proposto nell’articolo 4 è atto a con- tenere gli errori delle mappe tra confini abbastanza ristretti, perchè queste possano adempiere in tutto il fine cui sono de- stinate, questi errori non fossero per restringersi vieppiú, se. l’operazione censuaria potesse tutta appoggiarsi ad una trian- golazione di terz’ordine, come quella che per cura dello stato - maggiore si estende sovra parecchie delle provincie dello Stato, le quali, come abbiamo detto, formano una terza parte all’incirca dello Stato medesimo; e se dei vertici di tutti i triangoli di terz’ordine si fosse, dove questi triangoli si fecero, stabilmente segnata sul terreno la posizione, Mg poichè in molte parti del territorio questa operazione non è stata fatta, ed in alcune altre si fece sí, ma se ne perdette la traccia,