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bile catastazione; ma che sono anche, per la natura mede- sima delle cose, impossibili ad ottenersi in una operazione del genere di quella che si vorrebbe eseguire, per procedere rapidamente, e quasi direi instantaneamente ad una perequa- Lione approssimativa.

Chi ponga mente poi allo stato dei catasti delle varie pro- vincie dello Stato, e ricordi come in alcuni luoghi si abbiano mappe assai antiche e malconce, in moltissimi nessuna mappa affatto, in quasi tutti registri colonnari in tale stato di con- fusione, che giá riesce difficilissimo e talora anche impossi- bile il raccapezzare nulla circa alle successive mutazioni av- venute ne” possessi e nella fisica condizione de’ terreni, e il notar Je successive mutazioni che in essi accadono tuttodí, vedrá di leggeri che nulla di regolare nè di stabile si può sperare, senza una generale riforma di questi registri e delle mappe, ove queste esistono, e senza che le mappe si facciano ove mancano, La quale riforma, per molte cagioni che troppo lungo sareLbe lo spiegare diffusamente, riuscirebbe poco men difficile, fors’anche piú difficite che il compiuto e radi- cale rinnovamento del catasto generale.

‘ Per tutte queste ragioni, la maggioranza della Commis- sione credette dover senz’altro procedere all’esame degli ar- ticoli del progetto di legge, riservandosi solo, quando fosse giunta all’articolo quarantaduesinso, di esaminare ancora se quella perequazione che non aveva creduto potersi ammet- tere in luogo di un generale catasto stabile, potesse almeno acceltarsi come spediente transitorio, i cui effetti avessero poi da cessare, quando, compiuta l’opera del catasto, questo ve- nisse attuato. Essa quindi veniva a conchiadere di dover pro- porre al Senato l’adozione del primo articolo, cosí concepito: «È ordinata una catastazione generale ed uniforme delle provincie di terraferma.»

Nell’articolo secondo è definito lo scopo che la legge ha in mira nell’ordinare la generale catastazione dello Stato, il qual fine si fa consistere nell’acceriamento de’ beni stabili, nella ricognizione dei loro possessori e delle rispettive loro qualitá e destinazioni, e nella determinazione della vendita netta dei medesimi, per servir di base allo stanziamento ed alla applicazione deila imposta prediale.

Due questioni dovette qui la Commissione proporre a se stessa, Questa enunciazione è essa compiuta? Non deve cioè il catasto, oltre alle cose sovraespresse, servire ancora a race corre ed a conservare altri dati, altri elementi relativi alla condizione fisica del territorio dello Stato ? Poi, è egli certo che gli agenti catastali debbano limitarsi a riconoscere quali sieno i possessori degli stabili, o non piuttosto accerlare di ciascuno il vero proprietario? :

Intorno alla prima di queste due questioni non può non correr tosto alla mente il pensiero, non può non nascere il desiderio di giovarsi delle opportunitá del catasto per gittare le basi di una compiuta statistica territoriale, di cui sí so- vente sí prova il bisogno e si Jamenta la mancanza quando vengono in discussione argomenti relativi allo stato della no- stra agricoltura, della nostra industria ed ai lavori pubblici opportuni a secondare i progressi di entrambe. Quanto pre- zioso non sarebbe, per la piú facile e men costosa compila- zione di progetti di strade, di vie ferrate e di canali, una compiuta rappresentazione grafica della conformazione e degli accidenti del suolo? Quanto non sarebbe utile il poter aggiungere alle notizie relative al numero, alla configura- zione, alla estensione, alla coltura, ai prodotti di tutti gli ap- pezzamenti, al numero ed alla importanza delle quote, altre notizie sulla natura geologica di terreni e sulle condizioni idrografiche, e meteorologiche delle singole provincie, anzi

de’ singoli comuni? Ma quando, per dar corpo a questo desi» derio, si prendono a considerare minutamente il numero e la qualitá degli agenti catastali che converrebbe impiegare per menar di fronte tante e sí diverse indagini, le cognizioni scientifiche di cui dovrebbero essere forniti, la moltiplicitá e la natura delle operazioni che essi dovrebbero intrapren- dere, non si tarda molto a conchiudere che, ben lungi dal rendere il catasto piú compiuto e migliore, con queste ag- giunte estranee alla vera sua essenza, altro non si farebbe che comprometterne il successo, ritardarne quasi indefinita» mente la conchiusione, ed accrescerne fuor di misura la spesa.

Ed in vero, lasciando stare tutto il resto, e limitandoci solo alla configurazione del suolo, ossia alla sua altimetria, pensi ognuno che abbia pratica di queste materie allo sterminato pumero di livellazioni che occorrerebbe intraprendere, per rilevare quanti proGili sarebbero mestieri a poter segnare sulle mappe comunali Je curve orizzentali atte a manifestare tuite le inflessioni del suolo, per la compilazione de’ progetti di opere pubbliche ! Non ignora la Commissione essere stati in questi ultimi anni immaginati da un nostro concittadino in- gegnosi metodi e strumenti, destinati appunto a quest’aso di poter rilevare insieme in modo celere e sicuro, coi dati pla- nimetrici, anco i dati altimetrici occorrenti per questo gi- gantesco lavoro ; ma quale che possa essere il pregio di questi metodi e di questi strumenti, de’ quali non toecava ceria- mente alla vostra Commissione il portare giudizio, essí non banno avuto ancora, appunto perchè nuovi, dalla lunga espe- rienza, quella sanzione pratica, senza della quale sarebbe leggierezza e imprudenta il vincolare fin d’ora il Governo a doverne esclusivamente far uso nella esecuzione de’ lavori del catasto. I quali dovendo durare molti anni, pur troppo daranno tempo e occasioni di riconoscere se, e fino a qual segno, l’uso de’ novelli strumenti, e de’ metodi novelli possa essere con frutto accettato. E poichè ci siam trovati condotti a toccar questo punto delle livellazioni, ci farem lecito di ag. giungere che, a parer nostro, meglio forse che con opera- zioni dirette si verrebbe col tempo a possedere gli elementi necessari alla compilazione di carte ipsometriche dello Stato, se il Ministero de’ lavori pubblici potesse dar opera acciò venissero raccolti ed ordinati in un ufficio unico, insieme co’ risultati delle operazioni fatte per opera del corpo del regio stalo maggiore generale, quelli di tutte le livellazioni che in occasione di lavori pubblici si fecero, 0 si verranno facendo, sia dagli ingegneri del Governo, sia da quelli delle private societá, e particolarmente di quelle delle vie fer- rate. Su questa prima questione adunque noi concludiama sembrarci opportuno di non aggiungere nulla all’articolo se- condo del progetto ; e di lasciare il Governo, nel progresso de’ lavori, giudice della convenienza di dare o di non dare ai suoi agenti l’incarico di attendere alla raccolta di altri dati oltre di quelli enunciati in questo articolo,

Gravissima poi, o signori, è l’altra quistione, la quale ab- biam detto essersi la Commissione proposta, cioè, sc debba, a tenore del progetto, la intestazione di fondi farsi in nome dei possessori senza veruna indagine intorno ai titoli, in virtú de’ quali essi posseggono , oppure se abbia in ogni caso a ri- salirsi fino ad accertare quale sia di ciascun appezzamento il legittimo proprietario, e quali sieno le condizioni vere delle sue proprietá, cioè le servitú attive e passive, che 21 fondo competono, o di cui esso è gravato.

Vi # noto, o signori, come un dotto giureconsulto francese, autore di molti pregiati lavori, e specialmente di una grande opera Sulla prova del diritto di proprietá in fatto di stabili,

Ai