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tare i beni censibili, e non censiti, e quelli che orion: mente censiti come boschi, brughiere, ghi incolti, trovansi ora ridotti a coliura.

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Relazione fatta al Senato il 4 maggio 1855 dalla Commissione composta dei senatori Besambrois, Plana, Regis, Mosca, Audiffredi, Della Marmora, Gon- net, Mameli, e Giulio, relatore.

Sicnori! — Nel rassegnare al Senato la relazione dei lavori della Commissione incaricata dell’esame preventive del pro- getto di legge per la formazione del catasto stabile, non è certamente bisagno, 0 signori, che io vi ricordi nè l’origine sforica della imposta prediale tra noi, né quella di una gene- rale perequazione delle provincie dell’antico Piemonte, nè i tempi, i modi e le varietá delle successive operazioni cata- stali intraprese nelle diverse parti dello Stato, né le difficoltá che in que’ tempi s’încontrarono, né finalmente le meritate lodi che i nostri principi riscossero da tutta Europa pel modo in cui queste grandi operazioni vennero condotte in Pie- monte ed in Savoia. Vi sono ben note ancora le vicende cui l’assetto della contribuzione prediale è andato soggetto du- rante la ocenpazione francese e l’esito che ebbero appo di noi le catastazioni intraprese in virtú de’ decreti di quel Go- verno.

Voi conoscete quindi quanta sia la disparitá che passa tra provincia e provincia intorno al tee:po, al modo, alle forme in cui vennero i loro catasti compilati, e conoscete ecual- mente come gli sgravi suecessivi che vennero dal 1844 al 1858 operati parzialmente a pro di queste o di quelle parti dello Stato abbiano resa vieppiú intricata la ripartizione del tributo. Nessuno è che non sappia con quanta disuguaglianza si trovi, per tutle queste cazioni, ripartita l’imposta prediale tra provincia e provincia, tra comune e comune, fra regione e regione in ciascun comune, e finalmente tra proprietario e proprietario, Antico e costante desiderio è quello di un nuovo catasto, generale, uniforme, fondato sopra le effettive misure e il giusto estimo di tutti i fondi, e pel quale vengano final. mente a cessare tante e sí gravi disuguaglianze. Antica pro- messa è pur quella del Governo di voler, quanto prima il potesse, dar soddisfazione a questo cosí universale desiderio ; e non solo promessa, ma formale impegno del Governo, il quale, per apparecchiare a sè stesso i mezzi di adempierlo, fin dal 1818 cominciò e seguitò poi sempre a riscuotere sul- l’imposta fondiaria un centesimo e mezzo addizionale, i cui proventi dovevano essere specialmente consacrati a questo uso. Finalmente, o signori, è non meno soverchio il ricor- darvi come piú d’una Commissione governativa vennero suc- cessivamente incaricate di attendere a stabilire le basi di questa grande operazione, come negli ultimi anni prima del 1848 sembrasse oramai imminente l’attuazione di questo pen- siero, il quale, ben lungi dal venir dismesso dai vari Mini- steri che d’allora in poi si sono succeduti, è stato anzi da tutti coltivato e promosse, e si tradusse finalmente in un progetto di legge, presentato alla Camera dei deputati il 9 di aprile del 1852, dalla quale non potè essere discusso, ripro- dotto con poche variazioni il 2 di gennaio {854, approvato dalla Camera elettiva il 4 di gennaio 1855, e quattro giorni appresso presentato al Senato, che ne commise l’esame ad un ufficio centrale, cui aggiunse poi altri quattro senatori, com - ponendo cosí una Commissione speciale, in nome della quale ho oggi l’onore di riferire,

La Commissione non poteva adungue in verun modo dubi- tare, nè che l’opera della riforma de’ catasti e di nina giusta perequazione del tributo fusse veramente necessaria ed ur genle, nè che questa necessitá e questa urgenza fossero vi- vamente ed universalmente sentite. Ma era pregio dell’opera lo esaminare se a questa medesima urgenza si provveda ab- bastanza con l’intraprendere la formazione di un generale catasto stabile, il quale non si potrá compiere ed attuare se non in un tempo assai lungo e con ispesa assai grave,

E veramente la proposta di ana perequazione del tributo fondiario, da farsi con precedimenti men rigorosi sí, ma piú celeri e meno spendiosi, venne piú volte e dal Governo e da altri riprodotta, e trovò pure nel seno della vostra Commis- sione chi la giudicasse grandemente opportuna; sia che si a- vesse a prescindere per ora assolutamente dal metter mano all’opera del catasto stabile, sia che entrambe le imprese si dovessero avviare ad un tempo, luna cisè a fine di provve. dere in modo imperfetto, ma immediato, alle piú sconce dif. formitá che nel presente riparto del tributo fondiario si ma- pifestano, Valtra per dare con un lungo e penoso lavoro si- euro e permanente asselto a questo tributo, e procorare al Governo ed alla nazione il vantaggio non cantestabile d’una diligente descrizione del territorio dello Stato, delle sue divi» sioni, delle sue colture, de’ suoi prodotti.

Vi è noto infatti, o signori, che giá fin dal 1850 fu neces. sitá di accrescere senza indugio le pubbliche entrate in tatti i modi conformi ai deltami della giustizia e della scienza e- conomica aveva indetto il Gorerno ad affidare ad una Com- missione, appositamente istituita, la ricerca e l’esame dei mezzi da impiegarsi per solioporre a tributo gli stabili che ne andavano esenti, e per correggere od altenuare almeno le disuguaglianze che nel riparto del tributo su tutti gli altri fondi troppo giustamente si lamentavano. Vi è noto del pari che, a sottrarre i fabbricati all’esenzione di cai prima gode- vano, si provvide mercè la leyge del SL marzo 6855; e che nella Sessione del 1852 il Ministero, mentre presentava alla Camera elettive quello sfesso progetto di legge per la forinazione del catasto stabile, il quale, con poche modifica. zioni, viene ora sottoposto alle vostre deliberazioni, ne pre- sentava pure due altri, l’uno per accrescere di ®5 centesimi per lira i contingenti comunali; Paltro per una provvisoria stima dei terreni. Ma nè l’uno nè l’altro di qeesti due pro- getti non essenilo sfato discusso, il bisogno cui essi inlende- vano di provvedere non potè in allora, nè poi essere soddi- sfatto. A questo medesimo bisogno adunque parve ad alcuni dei vostri commissari che convenisse cercar modo di saddi- sfare 0 coi mezzi medesimi che silora si proponevano dal Go- verno, 0 con quegli altri che si giudiesssero migliori; e che questa ricerca si dovesse far precedere all’esame delle dispo- sizioni del progetto di legge sul catasto stabile,

Ma la maggioranza della Commissione osservava che, qua- lora questa approssimativa perequazione, che da alcuni dei suoi membri si credeva possibile ad ottenersi con mezzi sve- diti e poco costosi, dovesse ritenersi come semplice prov- vedimento femporario (il quale potesse bensi essere op- portano per fare anticipatamente godere il paese di alcuno dei vaniaggi che dalla formazione di un catasto stabile deg- giono derivare, ma non giá supplire definitivamente al biso- gno di un tale catasto), ragionevole cosa era che non si trala- sciasse intanto Vesame del progetio di legge; e che la ricerca dei mezzi piú atti a far tollerare con pazienza il lungo indu- gio, che la formazione del catasto stabile recessiterebbe, do- veva ritenersi, non come questione da risolversi preventi-

| vamente, ma bensí come argomento di studio, che opporti-