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4° Triangoli i cui angoli furono tutti misurati. . N° 154

2° Triangolicome sopra, ma aventi due soli angoli mi- surati ed uno di essi concluso... .. 0...» 1967

3° Triangoli come sopra, aventi un solo angolo misu- rato e doe diessi conclusi... 0...» 584

Gli angoli di questi triangoli furono misurati con circoli ripetitori di Reichembach; essi furono ripetuti sei volte.

La triangolazione secondaria poi fu eseguita dagli ispeitori del catasto, e questa si estendeva su diversi distretti com- posti di vari comuni.

Da questa rete secondaria fu poi ricavata la rete parziale per ciascun comune.

I geometri collegavano il rilevamento parcellare colle triangolazioni giá eseguite.

Per il rilevamento parcellare si è seguito il sistema stabi- lito dalla raccolta metodica di Francia, onde sembra che questo rilevamento fosse eseguito colla tavoletta previo col- locamento sopra ciascun foglio di essa di uno o due punti trigonometrici,

Non risulta se si precedesse alla misura diretta di una base in ciascun comune, com’era stabilito nella raccelta metodica e come fu praticato nel Cantone di Ginevra, ovvero se ab- biano tralasciato quella wisura diretta,

Del resto nessuna conservazione di dati 0 di quote nume- riche tendenti alla conservazione dei confini delle proprietá.

Senza entrare in piú minuti dettagli su ciò che siasi ese- guito nella Toscana, si pussono riienere i seguenti risultati:

4° Che le reti trigonometriche di 1° ordine, sia per la di- sposizione dei triangoli, sia per non averne misurati tultigli angoli, sia finalmente per essersi limitati alta detero:inazione di questi con unu serie composta di sele sei osservazioni, sono tali reti ben lontane da quel grado di precisione cui seno arrivate quelle di 1° ordine eseguitein Francia e quelle di 1° e 2° ordine esegnite con tania accuratezza ‘e precisione dal real corpo di stato maggiore sardo per le provincie di terraferma;

2° Che le reti secondarie e le reti parziali di ciascun co- mune sono ben lungi dal presentare un sufficiente grado di esattezza per servire di base o di sicura guida in ua rileva» mento parcellare;

3° Che le reti comunali essendo estesissime in propor- zione dei bisogni di un rilevamento parcellare, a null’altro potevano servire se non che di miezzu di crientamento dei fogli di mappa;

4° Che avendo poscia proceduto al rilevamento parcellare colla tavoletta, si incorse in tutti gli inconvenienti derivanti dall’uso di questo istrumento, e si rese cosí di quasi nessun effetto la rete irigonometrica comunale,

Da quanto sopra risulta adunque che nè dal lato trigono- metrico, nè dal lato catastale si possa prendere per modello ciò che si è eseguito nella Toscana, (Vegg ‘sita notaalla let- tera F.)

CapitoL® II. — Lavori intrapresi ed eseguiti nel Cantone di Ginevra.

Lo scopo che si sono prefissi nel Cantone di Ginevra fu il solo accertamento della proprietá ; e le operazioni trigone- metriche fureno intraprese con iniendiarento di farle servir di base al rilevamento dei confini di quelle proprietá mede- sime.

La triangolazione che serví di base alle operazioni del ca- tasto parte da un lato della triangolazione federale di 1° or- dine, situato sul monte Jura tra la Dòle ed ilsegnale di Bousy.

Co! mezzo di una catena di quattro triangoli si è determi» nato il lato di Ginevra Bernex, i! quale poi fu controllato sotto tutti i riguardi con una base di metri 1565 54, accu- ralamente misurata nella pianura di Paplinge.

La superficie del Cantone fu coperta da una rete di 24 trian- goli, iquali per la loro estensione si assomigliano ai trian- goli di 5° ordine del progetto di Francia.

Partendo dai lati di questi triangoli, i geometri incaricati della misura parcellare procedevano ad un successivo spez- zamento sino alla determinazione di un numero sufficiente di punti trigonometrici in ciascun comune, i quali triangoli avevano lati dalli 500 alli 600 metri di lunghezza, e qualche volta si estendevano sino alli 1000 metri.

Riguardo al rilevamento parcellare risulta all’articolo 89 del regolamento 14 ottobre 1844 che si era dapprincipio la- sciato al geometra facoltá di servirsi degli istromenti di sua scelta, purchè ilavori, dopo eseguiti, potessero reggere al sistema di verificazione adottato in detto regolamento; col proseguire però dei lavori si riconobbe che il miglior si- stema per procedere al rilevamento parceliare era quello degli allineamenti direttamente collegati coi lati dei triangoli comunali. ;

Il rilevamento non era giá parcellare nello stretto senso della parola, imperocchèé non erano obbligati a rilevare le qualitá di coltura, ma si limitavano alla’ determinazione ed al rilievo delle sole linee di divisione delle proprietá.

Riguardo alle reti comunali non si sono prescritte regole e cautele precise, mentreché si faceva dipendere l’esattezza dei piani dal sistema di verificazione a cui si assoggettavano.

Intanto devesi ritenere come circostanza rilevantissima per la questione che attualmente si agita, che, nonostante una operazione frigonometrica cosí sminuzzata, e nonostante che non si trattasse che di una estensione di 24,500 ettari, ciò non di meno i geometri procedevano sempre in ciascun comune alla misura diretta di una base di verificazione per assicurare i risultati ottenuti col calcolo trigonometrico.

Intanto i punti trigonometrici comunali non furono con- servati e non si è pensato che troppo tardi a riferirli a capi- saldi invariabili.

Del rilevamento parcellare non si è conservato che la fi- gura grafica risultante dalla mappa, cosicchè in caso di di- spersione o di litigio per qualche confine di proprietá, man- cherebbe sempre l’elemento cardinale per ripristinare il primo e per risolvere il secondo : manca cioè il piano a quote numeriche, riconosciuto indispensabile, se si voglia riuscire ad un compiuto sisteria catastale.

Dal savraesposto risulta adunque che il rilevamento delle proprietá inirapreso ed eseguito nel Cantone di Ginevra è il migliore che finora si conosca; mancare però in esso varie cautele e vari elementi indispensabili, quali sono:

1° Maggiori cautele nella formazione delle reti trigono-= metriche comunali, ed immediata verificazione di esse, senza aspettare a verificarle allorchè tutto il piano sia costruito;

2° La conservazione dei punti trigonometrici;

3° Un piú regolare sistema di verificazione dei piani;

4° La conservazione delle quote numeriche che servirono di elemento primo alla costruzione dei piani;

5° La risoluzione del dubbio per sapere se (allorquando risulti una differenza nella lunghezza della base comunale tra la misura diretta e quella dedotta col calcolo) si debba ritenere la prima ovvero ia seconda; risoluzione questa in- declinabile e che non si trova decisa dai documenti raccolti dal Ministero riguarda a quel catasto.

Dalla esposizione fatta dei sistemi catastali sovraccennati