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La Commissione esaminò attentamente le spese occorse per servizi di pedoni e staffette e per appalto negli anni 1852 e 1853 e quelle occorrenti pel 1854 dietro particolar- rizzato quadro presentato dall’amministrazione delle poste. In seguito a ciò non potè a meno di persuadersi che queste due somme chieste in aumento sono del tutto necessarie per- chè portate dall’istituzione di nuovi servizi, da modificazioni introdotte in altri, da accrescimenti di corse e da aumento di prezzo ad ogni rinnovarsi delle concessioni ; variazioni tutte che indurranno anche per l’avvenire un progressivo au- mento sul presente articolo finchè non sia ultimata la rete stradale della Sardegna, e quella delle ferrovie del continente.

Si aveva lusinga di potere per altra parte effettuare qual- che economia su questo medesimo articolo 41 per aver di giá, dopo la presentazione del bilancio, dato ad appalto dal 1° aprile il servizio del corriere tra Torino e Novara fino all’a- pertura della strada ferrata tra Alessandria e Novara, e per il motivo che questa deve aver luogo avanti il 1° luglio, come pure perchè si deve aprire la strada ferrata da Mortara a Vigevano. Ma dietro particolarizzate spiegazioni avute dal Ministero non v’è a prevedere alcune economie per queste mutazioni, perchè a fronte di esse il Ministero non ha tenuto conto nel bilancio delle spese del corriere tra Torino e Susa nei mesi anteriori all’apertura della strada ferrata, mentre per altra parte scadendo nell’anno alcune concessioni di pe- doni si dovrá incontrare nel rinnovarle un aumento di spesa, giacchè è cosa notoria che l’opera di detti individui aumenta sempre di prezzo, come pure quella pel trasporto dei di- spacci ad appalto, specialmente dopo la nuova imposta sulle vetture pubbliche, onde continui sono i reclami per ottenere qualche indennitá; inoltre dalla somma a cui ammontò l’ap- palto pel servizio del corriere tra Torino e Novara risultò che la spesa tra Torino e Vercelli sará maggiore di quella

che si era preveduta, subito che il suddetto servizio del cor- riere venga ristretto a quel tratto.

Non riconoscendo quindi prevedibile alcun maggior ri- sparmio pel prossimo aprimento delle suddette ferrovie, la Commissione si decise per il chiesto aumento di lire 10,100. Onde l’articolo 1 resterebbe stabilito in bilancio in lire 611,999 1% con una deduzione perciò sulla somma stanziata nell’anno scorso di lire 126,463 29.

Non vi sono osservazioni a fare sull’articolo 2, come nep- pure sull’articolo 5, spesa proveniente da legge votata nel- l’anno scorso dopo l’approvazione del bilancio per la corri- spondenza tra la Sardegna e Tunisi, portante un aumento di spesa per quest’anno di lire 25,000 su quanto si è speso nell’anno scorso pel suddetto servizio.

La Commissione crede poi che all’articolo 4 si possa am- mettere un risparmio di lire 3000, giacchè le spese occorse nel 1852 e 1853 non oltrepasserebbero la somma che ver- rebbe a stanziarsi.

Infine la Commissione fa presente che nel bilancio passivo dell’anno 1883 e per ultimo articolo di questa categoria, sulla proposizione della Commissione, veniva stanziata la somma di lire 30,000 acciò fossero somministrati al Governo i mezzi necessari per iniziare in quell’anno, in via d’esperi- mento, il servizio della posta rurale in terraferma. Giá sino durante la discussione della suddetta proposta il regio com- missario, nel mentre riconosceva la grande importanza del proposto servizio, da qualche tempo in uso presso le piú colte nazioni, faceva però presentire come la difficoltá della spesa avrebbe per avventura presentato delle serie difficoltá alla sua attuazione fra noi. Tuttavolta, essendo stata dalla Ca- mera adottata, l’amministrazione delle poste si diede tosto

SESSIONE DEL 1853-54 — Documenti == Vol. I, 26

premura di far eseguire gli studi necessari per questo espe- rimento. Onde conservare piú che fosse possibile le norme della giustizia distributiva e non offendere la suscettibilitá dei comuni, essa credette di. prendere prova dell’esperi- mento le sette provincie di terraferma nel cui capoluogo ha sede una direzione divisionaria delle poste, invitando i ri- spettivi titolari di esse a fornirle di tutte le nozioni che do- vevano fare al caso. Frattanto essa avvisò a dare le eccor- renti disposizioni per le cose di primo stabilimento.

Ma il risultato di queste pratiche confermò sventurata- mente le previsioni del regio commissario sulle difficoltá che si sarebbero incontrate riguardo alla spesa. Comunque si fos- sero d’assai ridotti i circoii nelle sette provincie d’esperi- mento, l’intera somma concessa dal Parlamento non sarebbe bastata che alla sola paga dei porta-lettere rurali per la metá dell’anno, restando scoperte le spese di primo stabilimento. Queste difficoltá dovrebbero naturalmente aumentare con proporzioni incompatibili collo stato attuale delle nostre finanze, ove si fosse trattato di estendere, come di giustizia, il servizio della posta rurale a tuiti i comuni dello Stato. Dif- fatti secondo il calcolo fatto eseguire dalla direzione generale delle poste risulta che per le spese di primo stabilimento di tal servizio nelle 2711 comunitá di cui si compongono i regi Stati di terraferma occorrerebbero lire 49,449 40, e per le spese d’esercizio annuale la vistosa somma di lire 619,975.

In vista di queste considerazioni il signor direttore gene» rale delle poste, nel mentre che tutto aveva ultimato e pronto per dar esito al voto della. Camera elettiva, stimò bene di soprassedervi per prima interpellarne il signor mi- nistro degli esteri.

In un suo elaborato rapporto che fu comunicato alla Com- missione espone dunque come, nel momento appunto in cui il servizio della posta rurale sarebbe attuato nelle sette pre- scelte provincie, esso avrebbe dovuto essere soppresso, piut- tosto che esteso a tutte le altre che per giustizia lo richiede- rebbero, e ciò a ragione delle non comportabili spese.

Il ministro rispose che credeva conveniente di sospendere in vista delle gravi difficoltáincontrate în questo esperimento, attendendo per tale oggetto un nuevo voto del Parlamento.

L’attuale Commissione del bilancio dietro tutto ciò che si è andato esponendo, crede di dovere anzitutto approvare Ja prudente riserva del signor ministro. Entrando poi a parte della convenienza delle ragioni addotte, e riferendosi a quanto giá si risolse in occasione della discussione della legge della riforma postale, in cui dietro quanto sí è esposto dalla Commissione nella relazione e in seguito a interpellanza del- l’onorevoie deputato Mazza, la Camera non fece alcuna osser- vazione in contrario acciocchè si sospendesse questa riforma spinta in massima dalla necessitá che tutto ciò che non porta l’impronta dell’indispensabilitá debba cedere al predominio dell’economia; la vostra Commissione, dico, opina che la Ca- mera debba in effetto autorizzare la sospensione dell’esperi- mento della posta rurale sino a tempi miglieri per le nostre finanze, diffalcando perciò la somma di lire 50,000 portata per tale oggetto; onde venendo accettate le diverse proposte della Commissione, questa categoria sarebbe anamessa nella somma di lire 918,999 14, con un’economia su quanto si è stanziato nell’anno scorso di lire 134,463 29.

Categoria 27. Rimborso agli ufficí esteri.

Il riconosciuto bisogno di un aumento di fondo a calcolo per questa spesa indusse il Ministero a domandare lire 30,000 in piú di quanto era in bilancio nell’anno scorso. Tuttavia la Commissione, avendo scorto che nel 4853 hastò per il rim-