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nel 1855 fa aumentata di lire 1850) per le ragioni che bre- vemente siamo per accennare, Nel bilancio dell’anno scorso trovavansi stanziate nella categoria quinta Spese diverse, non solo le lire 300, di cui femmo cenno discorrendo della sud- detta categoria, le quali si corrispondono a titolo d’indennitá alle suore di caritá di Ginevra per l’educazione ed istrazione religiosa dei giovani savoini colá dimoranti, ma di piú vi esi- stevano inscritte lire 400 alle monache di Chénes per lo stesso scopo ; lire 650 per sussidiare il servizio della chiesa del SS. Sudario in Roma ; infine lire 800 chesi consegnano al vescovo di Marsiglia perchè provveda all’educazione religiosa dei na- zionali, che in gran numero trovansi in quella cittá.

La Commissione aveva proposto che fossero depennate dal bilancio le tre ultime somme, e che si conservasse solo per quell’anno la somma di lire 500 per le suore di caritá in Gi- nevra, invitando però il Ministero a far scomparire anche questa nel venturo anno.

La Camera adottava bensi le conclusioni della Commissione; ma pure, siccome il bilancio fu, al modo di quest’anno, di- scusso quando l’esercizio era di giá incominciato, e ritenuto per altra parte che il Ministero aveva giá presi impegni per tutte le sovraccennate spese, si allogò nei casuali per quel- l’anno solo Ja corrispondente somma di lire 1850, e ciò si fece tanto piú facilmente, in quantochè il Ministero promise di non piú riprodurle nell’attuale bilancio, quando non vi fos- sero sufficienti ragioni in contrario ; ma che in ogni caso non avrebbe mancato di diffidare in tempo utile chi di ragione, qualmente il sussidio în discorso si sarebbe trovato per que- st’anno subordinato al voto della Camera.

Ora non scorgendo esposte nella relazione del bilancio del Ministero le ragioni che potrebbero far modificare alla Com- Missione attuale le conclusioni dell’anno scorso, essa non può a meno di insistere per la cancellazione delle suddette lire 1850.

Ritenuta la deduzione sopraccennata, la Commissione crede che si possa stanziare per essa la somma di lire 7000, facendo su quanto venne bilanciato nell’anno scorso un’altra riduzione di lire 3000, perchè non numerosi debbono essere i casi di gratificazioni e di sussidi da darsi agl’impiegati di questo di- castero, e rare le spese che non si possano prima prevedere,

Non sappiamo poi farci ragione dei motivi, per cui i ca- suali nella prima parte di questo bilancio figurino in due ca- tegorie distinte, trattandosi di spese che debbono essere in- teramente imprevedute e che perciò sono d’identica natura ; la Commissione eccita quindi il Ministero a unire nell’anno venturo le due categorie 10 e 19 in una sola e non contem- plare in essa ie spese le quali sieno prevedibili, come sareb- bero i sussidi, le gratificazioni, perchè cio è in opposizione (come giá fu osservato in aitre relazioni) al disposto dell’ar- ticolo 22 del regio decreto 30 ottobre 1855, il quale stabilisce in modo assoluto che nella categoria Casuali debbano pur tarsi solo le spese di natura affatto accidentale.

Legazioni.

Questa categoria fu nella discussione dei precedenti bic lanci la piú combattuta, e quelia sulla quale si operarono maggiori riduzioni, la qual cosa non deve arrecare meraviglia perchè cosí pure avvenne presso tutti gli altri Governi ogni qualvolta successero mutazioni di reggimento politico. Essa era nel 1847 portata in bilancio a lire 788,126, e quando si incominciò a discutere i bilanci subí una continua e sueces- siva diminuzione, talmente che nel 1853 noi Ia troviamo ri- dotta a lire 465,000.

Ora invece il Ministero vi domanda un aumento di lire 24,500 fondando specialmente la ragione di questa sua do- manda su ciò che le distinzioni sociali ritornarono ovunque in onore, e la maggior parte dei Governi ripristinarono il prestigio delle Corti e del lusso che le circonda, per cui è giuocoforza l’adattarci agli usi e alle convenienze invalse per essere ammessi nelle alte regioni a trovarci in contatto col mondo politico, il quale scopo si può raggiungere in gran parte col dare ai nostri rappresentanti uno stato conforme al loro grado e alle esigenze dei luoghi e delle circostanze e- sposte.

Noi certamente siamo i primi a riconoscere che v’ha il piú grande interesse per il nostro paese ad essere rappresentati presso certi Governi in modo che la nostra diplomazia tenga uno stato importante : ma per altra parte siamo persuasi che in rapporto alla maggior parte delle nostre legazioni si possa arrivare all’istesso intento cogli assegnamenti votati negli anni precedenti, anzi noi crediamo che si potrebbe ancora ottenere qualche risparmio non tanto sugli assegnamenti quanto coll’abolizione di alcune legazioni, e colla diminu- zione del personale secondario, e questi risparmi non reche- rebbero a nostro credere alcun danno al servizio pubblico, conciliando cosí le spese della nostra diplomazia con una ra- gionevole economia, tanto imperiosamente voluta dalla con- dizione delle nostre finanze, senza però cadere in grettezze, sconvenevoli in ogni amministrazione, ma piú specialmente in questa, nella quale non si può procedere senza fare la de- bita stima di tutti quei riguardi che una prudente politica vale a suggerire.

Ora passando all’esame della categoria in questione, la Commissione sarebbe persuasa della convenienza di dividere questa calegoria in diverse distinte parti. Tattavia non cre- derebbe di dover ciò effeftuare per quest’anno in un modo cosí particolareggiato, come è sua intenzione che si eseguisca nell’anno avvenire, e ciò specialmente per le attuali eventua- litá politiche che dipendono da fatti al tutte a noi estranei, e che non si possono prevedere. Ella opina quindi che per ora la categoria in questione sia divisa in due sole, una delle quali comprenda le iegazioni attualmente vacanti od in con- gedo illimitato, quali sarebbero quelle di Russia ed Austria, e che nella seconda si debbano portare tutte le altre: invi- tando nello stesso tempo il Ministero a suddividere queste categorie in altrettanti articoli, quante sono le legazioni che in ciascuna di esse si trovano noverate.

Cateogria 11. Assegnamenti e stipendi.

Comprende questa categoria tutte le legazioni, eccettuate quelle di Russia e di Austria, ed è portata per essa la somma di lire 40,000, cadendo sopra questa l’ aumento di lire 24,500 chiesto dal Ministero, di cui giá facemmo parola. La Commissione non può a meno di riconoscere assolutamente necessaria l’aramessione dell’aumento proposto in lire due- mila per il maggiore assegnamento di rappresentanza da con- ferirsi al nostro agente diplomatico in Svizzera, e per lo sti- pendio del cancelliere degli affari ecclesiastici in Roma pure in lire 2000, perchè queste nuove spese trovano la loro ra- gione nell’incameramento fatto dal Governo dei proventi delle cancellerie di quelle legazioni che in prima spettavano ai suddetti titolari; per cui esse saranno bastantemente com- pensate dal maggiore introito che tali proventi recheranno nel bilancio attivo alla categoria dei Consolati all’estero, come pure essa crede che non debbasi denegare lo stipendio di lire 2500 al segretario di prima classe presso la legazione di Londra, il quale in prima diversamente dagli altri non