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del suo territorio fra le potenze di secondo ordine, ha biso- gno di farsi estimare piú d’ogni altro, non solo per la forza ed il valore delle sue armi, ma eziandio per la sagacia della sua politica ; e la storia dei secoli passati di questo regno ne fa larga fede, avendo per lo piú la nostra diplomazia ottenuto vanto di singolare avvedimento, e spesso ancora di non co- mune saviezza. Per lo che sarebbe difficile decidere se piú la sua politica o ie sue armi abbiano contribuito alla di lui costituzione autonomica ed al continuo di Jui ingrandi- mento.

Per questo riflesso ne par giusto osservare che, sebbene le nostre condizioni finanziarie esigano le maggiori possibili ‘economie nei vari rami di amministrazione interna, tuttavia in questi momenti gravidi di avvenimenti di esito incertissi- mo, pei quali la nostra considerazione all’estero vuol essere a tutta possa rilevata e sostenuta, sia necessario concedere al potere responsabile, il quale in un reggimento rappresenta- tivo non può e non deve esistere senza avere la fiducia della nazione, i necessari mezzi per operare in conformitá di una politica nazionale. Per ottenere tutti quegli appoggi che pos- sono rendersi indispensabili, se le circostanze degli eventi favoriranno nuovi concerti europei, c se fossimo costretti a scendere nel campo delle battaglie ed a dimostrare colie armi che (per valersi delle parole del presidente del Consiglio dei ministri) la moderazione e la prudenza non ci erano consi- gliate nè da difetto di energía, nè di coraggio, e diremo nè di audacia, Per la qual cosa, non è forse oggi il momento di spingere le economie su certe categorie del bilancio degli esteri a tutto quel grado di severitá del quale in altri tempi forse potrebbero essere ancora suscettibili. Esse piú facil- mente saranno praticabili in tempi piú quieti,

Abbiamo quindi preso ad esaminare questo bilancio par- fendo dalle giá esposte considerazioni. Tuttavia anche in quest’ anno noi verremo a proporvi diversi non lievi ri- sparmi.

Ma, prima di entrare nello esame particolarizzato della mate- ria, non sappiamo trattenerci dal rinnovare il voto giá parec- chie volte emesso in occasione della discussione del presente bilancio nel seno di questa Camera stessa, e che voglia lu- singarci sia sempre stato nella mente del Ministero, essere cioè di massima necessitá che tutti indistintamente i perso- naggi che hanno l’onorevole missione di rappresentare e di- fendere la nostra dignitá all’estero, siano tati per la loro fede politica, per la loro capacitá, e per il loro amor patrio, da inspirare all’intiero paese fiducia e sicurezza. Imperocchè è difficile trovare alcuna parte della amministrazione generale di uno Stato, in cui la scelta del personale degli impiegati

possa produrre maggiori conseguenze di quella dell’estero; la

pace o la guerra, la prosperitá o la rovina del commercio ta- lora dipendono dalla loro prudenza e dalla loro sagacitá, Aggiungasi che conseguenze simili sono certamente maggiori assai per un piccolo Stato che non per uno Stato grande. Poi- chè questo ultimo, in qualunque modo sia rappresentato, è certo sempre di essere ascoltato con deferenza, ed ha mezzi in ogni circostanza per farsi rispettare, e per acquistare la debita influenza nelle gravi questioni che possono ad ogni momento sollevarsi nel mondo politico.

Nell’anno scorso venne portata in questo bilancio la somma di lire 3,609,210 87, cioè lire 3,580,887 27 spese ordinarie, lire 28,323 60 spese straordinarie. In quest’anno il Ministero veniva a chiederci l’approvazione del bilancio nella somma di ‘lire 3,721,805 43, cioè lire 3,679,095 85 spese ordinarie e lire 48,873 60 spese straordinarie, perciò un aumento sulla somma bilanciata dell’ anao scorso per le spese ordina-

rie di. s..L..ua L. 92,044 56 e per le spese straerdinarie di» 20,350»

Totale. ....... L. 112,594 56 di aumento.

Ma dopo la presentazione del bilancio con l’appendice n° 1 il Ministero, presa in maggior considerazione la situazione delle nostre finanze, venne a proporre diverse modificazioni alle categorie 22, 24, 25. 26, 29; dalle quali emergerebbe una diminuzione nelle spese ordinarie di lire 58,841 89; se non che coll’appendice numero 2 presentava domande di aumento alle categorie 7 e 30 delia totale somma di lire 3600, onde risulta solo una diminuzione sulla somma bilanciata delle spese ordinarie di lire 55,244 89. Indi il totale della somma chiesta dal Ministero per questo bilancio sarebbe di lire 3,666,563 84 cioé: per le spese ordinarie lire 3,617,689 94 e per le spese straordinarie lire 48,873 60. Ela differenza in piú delle somme bilanciate nell’anno scorso si ridurrebbe a sole lire 57,372 67. Aumento a prima vista sempre increscevole, in quanto che da tuttele parti si doman- dano, ed a ragione, economie larghe e profonde, le quali sono richieste in modo imperioso dallo stato delle nostre finanze. Ma se pure maggiormente ci addentriamo nell’esame del pro- posto aumento, dileggieri si scorgerá essere esso interamente apparente, avvegnachè si deve avere a mente anzitutto che le categorie n° 8 (personale dei confini) e n° 9 (spese dell’uffi- cio dei confini) portanti in complesso la somma di lire 4400, figurano per la prima volta in questo bilancio per voto emesso nell’anno precedente dalla Camera, quando in prima erano assegnate al bilancio dell’interno. Quindi questo non è un au- mento di spesa, ma solo una trasposizione da un bilancio al- l’altro. Inoltre nell’anno scorso non figurava ancora in bilancio la somma di lira 55,000 per trasporti della corrispondenza tra la Sardegua e Tunisi, somma che venne durante quell’e- sercizio votata dal Parlamento con legge speciale (1). Onde nello stretta realtá non esiste alcun aumento tra questo bi- lancio e quello dell’anno passato, anzi risulta in definitivo una qualche minore spesa. Si aggiunge di piú che nel presente anno si trova nelle spese straordinarie bilanciata una somma di lire 31,200 che la Camera giá prima d’ ora quasi ad unani- mitá di voti ha ammessa, spesa del tutto riproduttiva e neces- saria per lo stabilimento di un nuovo servizio postale sulla strada ferrata da Torino a Genova, per mezzo di uffici ambu- lanti sui vagoni, e che non può considerarsi come un aggravio alle finanze. Per modo che noi possiamo asserire che per questo bilancio il “Ministero in paragone delle somme votate nel precedente esercizio ha proposto piuttosto una diminuzione nelle spese che un aumento ; diminuzione che sará ancora maggiore se voi vorrete adottare le economie che la Commis- sione bal’onore di designarvi siccome possibili. .

Questo bilancio serve a due diversi servizi: uno, cioè, lere- lazioni estere propriamente dette, e l’altro’ Amministrazione delle poste. Pertanto crediamo che possa essere diviso in due parti del tutto distinte, perchè questi servizi riguardano og- getti che nulla hanno di comune fra loro; e solamente l’uno dipende dall’altro per disposizione amministrativa.

Ora passeremo all’esame di queste due parti e delle Joro relative categorie. Per vero dire, quale fa presentato dal Mi- mistero e specialmente per la prima parte, il bilancio si trova

(1) Questo servizio però nel 1853 non essendo stato stabilito che ad anno incominciato, ed essendosi concesso alla societá Rubattino l’uso per un’annata del piroscafo del Governo la Gulnara, non venne erogata per esso nel suddetto anno che la somima, di live 30,000.