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versi esaminare la convenienza della loro continuazione, la quale sembrerebbe in qualche modo riconosciuta qualora per essi si ordinasse l’istituzione di un’apposita categoria.

Allorchéè nel febbraio del 1850 si provvide allo stabilimento di mense comuni pegli ufficiali dei corpi, si prescrisse distrin- gere a tal fine speciali convenzioni con vivandieri o trattori, i quali si obbligassero a somministrare, oltre il vitto, ogni cosa occorrente alle mense medesime, senza che si facesse menzione alcuna di provviste o d’indennitá a carico del pubblico erario.

Soltanto dopo un anno ed in aggiunta al bilancio del 188î sí approvò lo stanziamento di lire 55,200 col titolo di asse- gnamento alle mense uffiziali onde supplire alla provvista delle stoviglie e ad altre maggiori spese.

Altra somma di lire 44 mila s’inscrisse nel bilancio del 1852 colla indicazione di assegoamento alla mensa degli uffiziali, e nuovo assegno di pari somma si fece nel bilancio del 1853 a titolo d’indennitá mensa uffiziali, ma nel fatto esame di que- sto bilancio si riconobbe tale indennitá dover essere consi- derata unicamente a titolo di primo stabilimento.

Questi assegni uniti a quello di lire 30,600 che si propose pel 1854 costituiscono una spesa giá assai considerevole so- stenuta dalle finanze dello Stato per Ie mense degli uffiziali, oppostamente a ciò che si credeva nel momento della loro istituzione ; me se nei primi bilanci presentati dopo Pistitu- zione delle mense comuni si potè ammettere che figurassero le somme occorrenti alla compra di tutto il primo apparec- chio, per la considerazione che assai difficile sarebbe riuscito il sopperirvi in altro modo, non egualmente si potrebbe am- mettere che le mense degli uffiziali debbano ancora e sempre pesare a carico dello Stato, perciocchè la spesa di conserva- zione e rinnovamento degli arredi occorrenti si debbe consi- derare compresa nella retribuzione che pel vitto si paga dagli uffiziali, e ciascuno di essi vi debbe in questo modo contri- buire, come il soldato contribuisce sulla sua paga alle spese accessorie del suo rancio.

L’onorevole ministro della guerra, che si mostrò propenso a tutte le possibili economie, troverá, speriamo, assai facile questa che non è senza importanza per l’erario, e si può ottenere senza grave sacrifizio per alcuno,

Categoria 32. Una somma di lire 229 mila vedesi stanziata in questa categoria per rimborso di somministrazioni che si fanno dai municipi, per trasporti militari in genere, e per spese di viaggi e missioni.

La Commissione ha pensato che codeste spese debbano es- sere specialmente raccomandate allo studio ed alle cure di chi presiede all’amministrazione militare, potendosi fondata- mente sperareil conseguimento di netevoli risparmi sia mercè di una costante severitá nel limitare le somministranze, le spese di viaggio e le missioni, sia in grazia delta facilitá di trasporto a meno caro prezzo per mezzo delle ferrovie 0 del treno d’armata,

Categoria 35. Alquanto esuberante si debbe giudicare l’as- segno di lire 158,385 che si richiede per pigioni di fabbricati appartenenti a privati ed occupati per servizi militari; le ri- forme amministrative che giá si compirono e quelle che stanno per essere attuate, come pure i nuovi fabbricati che si vanno, con grave dispendio, aggiungendo a quelli che giá servivano ad uso militare, debbono permettere che si liberi il tesoro dal.peso di molte pigioni, e sembrano escludere il bisogno delle lire 14 mila stanziate in questa categoria per nuove pi- gioni che possono occorrere nel corso dell’anno.

La Commissione tiene certo che si troveranno nei conti delle spese accertate le diminuzioni che non si fecero nel bilancio delle spese presunte.

Categoria 44. Una serie di cinque categorie distinte col titolo di Scuole ed istituti di educazione ed istruzione mili- tare racchiude un complessivo assegno di lire 440 mila alle quali si dovrebbero aggiungere altre somme sparse in diverse categorie, ed assegnate per scuole reggimentali, per biblio- teche speciali, e per altri simili oggetti.

La Commissione apprezza troppo il benefizio della militare istruzione per lamentarne la spesa, ed anzi crede meritevole di somma lodeil ministro che felicemente si adoprò a pro- cacciare piú esteso questo beneficio all’esercito, ma poiché tanta è la necessitá di severa parsimonia nello speadere, che anche nelle cose migliori è d’uopo che si usi, sembra oppor- tuno di osservare che dopo le spese di primo stabilimento fatte negli scossi anni con maggiori assegnamenti non do- vrebbe riuscire difficile di ottenere, senza pregiudizio della bramata istruzione, qualche risparmio di spesa, prineipal- mente per ciò che concerne le provviste di libri e di giornali, perchè tali provviste siano con severitá limitate ai veri biso- gni della sola istruzione militare a cui s’intende di provve- dere.

Categoria 79. Una somma di fire 200 mila è per memoria notata in questa categoria come tuttora disponibile per la costruzione di una caserma di fanteria in Sassari mercè di assegni che a questo fine si fecero nei bilanci del 1852 e del 1853.

L’impresa di quest’opera non fu daia finora per mancanza d’imprenditori che abbiano volato assumerne l’incarico, e questa mancanza ha indotto l’amministrazione ad aumentare i prezzi di perizia, onde assai crebbe la spesa intiera dell’o- pera, e si rese perciò di niuno effetto l’autorizzazione conce - duta in vista di spesa minore.

Oltre ciò si debbe ricordare che tanto le antiche leggi eco- nomiche, quanto le recenti che loro furono sostituite, vietano assolutamente di conservare come fondi disponibili lesomme stanziate nei bilanci passivi dello Stato per opere e provviste che poi non siansi cominciate nè date ad appalto nel corso dell’anno.

E sebbene l’articolo 43 della legge 23 marzo 1853, e l’ar- ticolo 317 del regolamento approvato con successivo decreto del 30 ottobre, concedano facoltá all’amministrazione di tras- portare sull’esercizio dell’anno seguente le somme autoriz- zate per spese straordinarie da eseguirsi in piú anni, tuttavia questa facoltá limitata alle sole spese che in fine d’anno si trovino non ancora compiute non si può estendere a questa che si trova non ancora cominciata né data ad appalto, anzi in condizione di non potere essere appaltata senza una legge che nuovamente l’autorizzi.

E certamente nessuno potrebbe persuadersi che le somme assegnate per opere da compiersi nel giro di alcuni anni pre- stabiliti si possano senza principio di esecuzione ritenere vine colate per altro tempo indeterminato, cosicchè si possa sempre disporne senza bisogno di nuovo assegnamento, quantunque la condizione delle cose abbia potuto variare in maniera da sconsigliare quella spesa che altra volta fu giudicata conve- niente.

Con molta saviezza il ministro della guerra si riservò di presentare ed ha testè presentato un nuovo progetto per quest’opera desiderata; per la qual cosa le somme inscritie nei bilanci del 1852 e del 1853 dovranno figurare come speso di meno negli spogli dei conti di quegli esercizi.

Pensioni militari. La vostra Commissione, o signori, te- merebbe di non avere abbastanza soddisfatto al compito che vi è piaciuto di assegnarle, se nello esaminare le spese che diconsi militari per la natura del servizio a cui si riferiscono