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Imperccchè noi siamo fermamente persuasi non essere ri- sparmio desiderevole quello che a caro prezzo si otterrebbe, privando l’amministrazione degli efficaci mezzi di controllo che l’hanno per l’addietro preservata della frequenza di abusi in altri paesi lamentati come funesta conseguenza di insuf- ficienti controlli,

E cosí pure da noi si crede poco meritevole d’imitazione il sostituire che altrove si fece ad impiegati economici unica- mente dipendenti dalla potestá amministrativa, ed intiera- mente dedicatisi agli studi ed alle pratiche di amministra- zione, militari che facciano forza nei diversi corpi dell’eser- cito e da essi ricevano gli stipendi. Perciocchè non è da spe- rare che il servizio economico militare meglio proceda cen siffatta sostituzione di persone meno indipendenti, meno esperte nelle discipline economiche, e meno abituate alle assidue occupazioni d’uffizio, e lungi dall’averne benefizio se ne avrebbe danno, sia nel caso che il servizio reggimen- tale avesse a soffrire per la mancanza degli applicati all’am- ministrazione cenirale, sia nel caso di sovrabbondante per- sonale nei corpi che gioverebbe assai meglio di restringere ; oltredichè l’amministrazione militare andrebbe esposta al certo a grave inconveniente di rimanere priva di abile per- sonale appunto nei tempi di maggiore bisogno, allorchè tutti i militari applicati dovrebbero essere rimandati ai loro corpi.

Tattavia procedendo ad esaminare i nuovi quadri del per- sonale amministrativo della guerra a fronte del regolamento generale del 23 ottobre ullimo scorso per l’organamento dell’amministrazione centrale dello Stato, si ha ragione di sperare che il ministro della guerra riuscirá ad introdurvi convenienti modificazioni allorchè potrá liberamente appro- priare Ja composizione degli uffizi alla natura ed importanza degli affari piuttosto che al numero ed al grado degli impie- gati meritevoli di essere conservati in ufficio,

Volentieri ci asteniamo da qualunque speciale suggeri- mento per non entrare in particolari di cui soltanto il mi- nistro può fondatamente e con sicurezza giudicare, ma cre- diamo opportuno di rimanerci da far parola della nuova isti- tazione di direttori di divisione fatta col regolamento dianzi citato, perocchè lo scopo a cui siffatta istituzione mirava, meglio per avventura potrebbe essere conseguito, qualora, cessato il bisogno di aver posti per collocamento d’impiegati superiori disponibili, i quali giustamente si è desiderato di conservare in servizio, il numero dei direttori fosse alquanto piú ristretto.

Stabilita l’abolizione delle aziende generali era mestieri che si provvedesse alle tante importanti incombenze giá af- fidate ai capi e vice capi d’azienda, le quali incombenze punto non perdevano. della loro importanza per maggiore e piú diretta dipendenza dai ministri.

Alle incombenze degli intendenti generali si provvide con.

darne incarico ai segretari generali dei Ministeri, ed in al- cuni di essi anche a direttori generali. Ma perchè il segre- tario o direttore generale non potrebbe egli solo vegliare alla sollecita e regolare spedizione degli affari, curare l’uniforme osservanza delle stabilite discipline, ed apporre la propria firma a tutti gli atti e carteggi che non sono firmati dal mi- nistro, il Governo riconobbe la necessitá di avere nei segre- tariati e nelle direzioni generali impiegati superiori che, te- nendo luogo degli antichi vice-intendenti generali, ne rap- presentino i capi in molti particolari dei rispettivi servizi, e possano farne le veci nel caso di qualsiasi impedimento con piena conoscenza degli affari trattati nelle varie sezioni da essi dirette.

Da questo pensiero si vede suggerita la istituzione dei di-

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reitori di divisione col soldo che si era loro assegnato, ed è perciò evidente che il loro numero vorrebbe essere assai ri- stretto, non tanto per economia di spesa, quanto perchè si mantenga nei vari uffizi di segreteria o direzione generale uniformitá di procedimento nella spedizione degli affari, il quale benefizio si può soltanto uttenere mediante uniformitá di direzione, difficilmente sperabile da gran numero di di- rettori.

La novitá dell’ordinamento che trattavasi di attuare, e molto piú la sconvenienza di rinunziare all’opera di antichi ed esperti impiegati, imponendo all’erario \’inutile carico di forti pensioni, hanno probabilmente indotto il signor mini- stro a portare nei quadri dell’amministrazione centrale di guerra un numero di direttori che sembra maggiore del ne- cessario al fine anzi accennato. Ma quando, compiuto il nuovo ordinamento, cesseranno le difficoltá che sempre s’incontrano nell’attuazione di cosí gravi riforme, è da sperare che l’ono- revole ministro riconoscerá utile e conveniente per ogni verso di constituire con alcune delle attuali divisioni una sola piú forte divisione scompartita in maggior numero di se- zioni governate da un solo direttore, il quale di tutte ri- sponda verso il direttore generale, e supplisca per lui quando occorra. E questo provvedimento riuscirá pure utilissimo a far cessare le gare, i contrasti, e Je perdite di tempo inevi- tabili nelle comunicazioni fra molte divisioni, una dall’altra indipendenti.

Qualche osservazione sarebbe forse opportuno di aggiun- gere intorno al personale delle intendenze militari, principal» mente per ciò che concerne quelli da destinare all’ammini- strazione centrale. Ma l’esperienza meglio insegnerá ciò che convenga, e se una riduzione si può ottenere senza detri- mento del servizio, noi confidiamo che l’onorevole ministro fará che si trovi in altro bilancio.

Uan solo voto ci rimane ancora ad esprimere riguardo al personale dell’amministrazione militare, ed è che avendosi dal Ministero di guerra cento e piú impiegati in aspettativa o fuori pianta, senza speranza di avere per lungo tempo po- sti vacanti in cui possa convenientemente collocarli, gli altri ministri si adoprino a scemarne il numero mediante la loro ammessione ad uffizi per cui abbiano o possano facilmente acquistare sufficiente idoneitá, cosicchè non si abbia ad usar melto la facoltá di provvederli a riposo.

Categoria 5. Considerando l’importanza degli affari che sembra chiamato a trattare il congresso consultivo di guerra, composto com’è di ufficiali di alto grado, onorandi e distinti per esperienza e per sapere, ripugna di fare osservazioni in- torno al modico assegno che si propose per questa categoria. Ma poichè la somma assegnata si vede intieramente ripartita in paghe d’impiegati e d’ordinanze, è permesso di muovere qualche dubbio intorno alla necessitá di questo assegno.

In ogni tempo si ebbero presso il Ministero di guerra con- gressi consultivi, colla sola differenza che i consulenti erano allora scelti ciascuna volta secondo la specialitá degli affari da trattarsi, ma non era perciò necessario che si avessero segretari, scrivani ed ordinanze speciali, poichè provvedeva anche a questo servizio la segreteria del Ministero col suo scarso personale,

Forse l’attuale congresso di guerra è costituito in maniera che richieda una speciale segreteria separata da quella del Ministero? Gli affari che a beneplacito del ministro gli ven- gono sottomessi sono forse tali che possano somministrare ad una distinta segreteria continuo lavoro corrispondente al numero ed allo stipendio degli impiegati? Non consta che sia cosí veramente, ed avendosi dal Ministero sufficiente numero

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