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delle finanze, malgrado che altre somme considerevoli siansi giá prima diffalcate dai bilanci per ordinarie vacanze o li- cenze.

E ciò che si è ottenuto in ciascuno dei quattro anni in u!- timo luogo trascorsi, è lecito sperare che si ottenga anche nel 1854, e in appresso, qualora nuove e piú gravi conlin- genze politiche non impediscano all’onorevole ministro della guerra di lasciare in egual modo mancante a numero i corpi, rendendo cosí men grave all’erario il peso di questo bilancio. Il passato ci rassicura per l’avvenire, e mentre siam lieti di dare al signor ministro la lode ehe gli è dovata per risparmi ottenuti, ci riesce egualmente gradevole che il Senato sia fin d’ora fatto certo del loro intiero abbandono a vantaggio del pubblico erario.

Premesse queste generali considerazioni, e riconosciuta la giusta applicazione degli assegni che si domandano agli or= dinamenti per ora immutabili dell’esercito, Ja Commissione sará breve nell’esporvi, o signori, sia i principali risulta- menti di questo bilancio a confronto di quelli che presentava il bilancio del 1853, sia le pochissime osservazioni che le parve di poter fare utilmente. Alcune di queste potranno a taluno sapere di grettezza, e certo in altri tempi potrebbero essere tralasciate, ma la stessa condizione di cose poc’anzi accennata, assai troppo dimostra la necessitá di curare an- che i tenui risparmi, il cumulo dei quali, in cosí esteso bi- lancio, può somministrare risultati di qualche momento. E veramente, se delle riduzioni piú importanti si dovesse ta- cere perchè non sia turbata l’attuale composizione dell’eser-

cito, e le meno interessanti si dovessero pretermettere come.

non degne di speciale attenzione in tanta mole di spese, vano riuscirebbe l’esame di cosí grave bilancio, e si dovrebbe ri- nunziare alla speranza di occuparsene con frutto.

Facendo dei Ministeri e delle antiche aziende una sola cen- trale amministrazione, la legge del 23 marzo 18553 pre- scrisse la formazione di un solo bilancio per ciascun Mini- stero, comprendente tattii rami di servizio che da lui di- pendorio, ed è per ciò che il bilancio del Ministero di guerra racchiude per la prima volta in complesso i bilanci altre volte distinti dell’azienda generale di guerra e di quella che provvedeva alle spese del materiale di artiglieria, delle for- tificazioni e delle fabbriche militari.

La forma ela composizione di questo bilancio, quantun- que siano ancora suscettive di qualche miglioramento di» pendente da piú compiuta fusione dei servizi a cui le due aziende provvedevano in modo affatto distinto, sono tuttavia assai commendevoli per ordine, per chiarezza, e per esatta applicazione delle nuove discipline economiche, quanto era lecito di sperare in un primo esperimento.

Gli assegnamenti che dal ministro di guerra sono richiesti per sopperire nel 1854 alle spese di tuttii servizi giá con- tempiati nei due bilanci ascendono in complesso alla somma dio... L. 33,154,656»

Quelli che pei servizi medesimi si fecero nei due bilanci del 1833 sommavano a.» 33,213,957»

Epperciò dal confronto si ha una differenza in meno di... ........ 0. L

b9,501»

Di questo confronto noi potremmo tenerci per ora con- tenti, avuto riguardo al caro prezzo delle biade e dei foraggi che si ebbe e si avrá nel corso di quest’anno, se per alcune categorie non si avessero a temere domande di maggiori as- segnamenti, e se per altra parte non apparisse dal bilancio medesimo essersi ottenuto cotesto risultamenio, sia col breve ritardo di spese necessarie che dovranno essere aggiunte al

bilancio del 1855, sia con diffalcare dagli assegni giusta- mente ragguagliati alla forza dei corpi una maggiore por- zione di quei risparmi che in fine d’anno si avrebbero per le mancanze d’uomini e di cavalli necessariamente occorrenti nel volgere di dodici mesi, per la quale operazione è fatto certo aversi una spesa maggiore non risultante dal confronto degli assegni bilanciati, la quale risulterá inevitabilmente negli spogli dal confronto delle spese accertate, e dei risparmi ottenati, perchè quanto piú si diffalca, tanto mero si avrá di risparmiato.

Ciò non pertanto è debito di giustizia di dichiarare che al mantenimento dell’esercito costituito com’è di presente, non sarebbe guari impossibile di provvedere con piú ristretti as- segnamenti, e che limitando per ora i nostri desiderii ai soli risparmi conseguibili senza mutazione di ordinamenti, ogni maggior fiducia debb’essere riposta nel buon volere di chi presiede all’amministrazione militare. Imperocchè non è opera del tempo in cui i bilanci si preparano, ma bensí di tutti i momenti in cui si provvede all’attuazione delle spese bilanciate, il conseguimento di quelle economie che somma- mente onorano l’amministratore militare, appunto perchè gli costano il frequente sacrifizio di naturali inclinazioni, e qualche volta ancora l’abbandono o l’indugio di lusinghieri e desiderati miglioramenti.

Tralasciando di affrettare senza urgente bisogno le surroga- zioni nei posti vacanti, principalmente di uffiziali subalterni non tutti necessari in poco forti compagnie, restringendo fermamente tutte le spese accessorie non assolutamente in- dispensabili, e respingendo tuite quelle a cui darebbero luogo frequenti mutazioni, ia certi esperimenti, ed ancae miglio- rie desiderevoli in altra condizione di finanze ma non oppor- tune e non atili nella presente, l’egregio ininistro potrá som- ministrare nel risultato dei conti, meglio che in quello dei bilanci, prova onorevole delle sue cure pegl’interessi del pub- blico erario essenzialmente congiunti con quelli dell’esercito, Lungo e forse inutile lavoro la Commissione irsprenderebbe qualora si accingesse ad accennare tutti i minuti risparmi che sembrano ottenibili nel maggior numero delle categorie esaminate, e perciò soltanto di pochi noi faremo speciale menzione, quasi come saggio di ciò che sembra potersi otte- nere anche cogli attuali ordinamenti militari, e come invito al piú utile studio che potrá farne il Ministero. .

Categorie 1, 2 e 3. Noi crediamo, o signori, che appar- tenga ai ministri, responsabili dei servizi a cui presiedono, l’ordinare il personale delle loro amministrazioni come me- glio convenga ai rispettivi servizi nei limiti degli assegni che - loro sono fatti nei bilanci e degli stipendi stabiliti, ma ripu- tiamo cosa degna del Senato, e dai ministri desiderevole, che nell’esame degli assegni occorrenti si facciano libera- mente palesi le opinioni che ponno condurre il Governo a miglioramenti utili al servizio od economici per l’erario dello Stato, principalmente allorchè si tratta di ordinamenti che figurano per la prima volta nei bilanci; per la qual cosa è sembrato conveniente che in questo esame la Commissione non tralasciasse di occuparsi del nuovo organamento della amministrazione militare a cui si riferisce il bilancio esa- minato.

Le spese qui stanziate per il personale dell’araministra- zione centrale della guerra, e per quello degli uffizi econo- mici che ne dipendono, qualora siano poste a confronto con quelle che, giá ridotte d’assai nel precedente triennio, si inscrissero nel bilancio del 1853, presentano ancora una di- minuzione assai considerevole, dopo la quale poco rimane a desiderare.