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volta la fassa personale e mabiliare che ricade indirettamente sui fabbricati, è fosza il riconoscere non essere questa circo» stanza opportuna per maggiormente colpirii.

Abbandonato il pensiero di chiedere nuove risorse alle contribuzioni direlte, non ci rimarrebbe a mandare ad ef- fetto, dei progetti del 1832, se non ia riforma delle leggi®tul bollo, sull’insinzazione e sulle successioni,

In questa riforma persistiamo tuttavia, e ci lusinghiamo che essa incontrerá favarevole accoglimento, stantechè non si tratta di nuove graverze, ma sola di meglio ordinare pra- vezze antiche che meno d’ogni altre riescono moleste ai con- tribuenti, Tale riforma accrescerehbe l’entrata di circa lire 5,000,000.

Nel 4853 il {ronco di strada ferrata da Alessandria a No- vara sará esercitato tutfo l’anno; quello da Novara ad Arona lo sará almeno per mesi otto; crediamo quindi poter calco. Tare supra un maggior prodotto netto di almeno lire 1,000,000.

Con questi due aumenti il bilancio attivo sarebbe di lire 422,000,000; per raggiungere i 124,000,000 che abbiamo indicati come meta dei nostri sforzi pel 1855 si richieggono ancora 2,000,000 quali pessiamo con fondamento aspettare dal maggior prodotto delle tasse indirette,

Queste speranze basate sul costante progresso economico dello Stato, ripetutamente manifestate, non vennero giammai sinora dai fatti smentite. Ed in vero i risultati hanno sempre superato la nostra aspettazione. .

Vediamo infatti che l’attivo del 48%1, calcolato sui dati del 1850, in Jire 94,500,000 sali a 101,700,000, e ciò ad onta dell’operata riforma daziaria che produsse una deficienza nel prodotto presuntivo delle dogane di lire 600,000.

Le entrate del 4852 calcolate con maggior cura ed in vista anche di uno sperabile aumento a lire 1041,600,200, salirono invece a lire 110,000,000, Quelle infine del 1883, stabilite nel bilancio preventivo a lire 109,200,000, quantunque non accertate, supereranno certamente quesia cifra.

Risultato notevolissimo se si pon mente all’influenza fune- sta esercitata su tutte le contribuzioni indirelte, e sulle do- gane in ispecie, dalla crise finanziaria, dalla scarsitá dei rac» colti e dalla quasi intera soppressiene del dazio sui cereali.

Dietro questi dati ci pare potere, salvo il caso di nuove e straordinarie calamitá, fare assegno sull’indicato aumento e calcolare l’attivo del 1855 a lire 124,000,000.

Ridotto il passivo ordinario del 1855 a. L. 129,000,000

Portato l’attivo a... 0. +. +... >» £24,000,000

Vi rimarrebbe tuttavia un disavanzo di. L. 5.000,000

che non crediamo possibile il fare scomparire salvo nel caso, per ora poco probabile, in cui si potesse compiere una grande operazione finanziaria, di cui abbiamo altra volta tenuto di- scorso in questo recinto: la riduzione del tasso dell’interesse del dehito pubblico.

Cosí ridotto il disavanzo cessa di essere pericoloso, giac- chè quando mancheranno solo al pareggio delle entrate colle spese lire 5.000,000, potremo diro essere tornate le nostre finanze, se non in condizioni pienamente normali, in uno stato tale da non piú inspirare seri e fondati timori,

Per dimostrare essere questa proposizione ragionevole ha- sta l’osservare trovarsi stanziata ogni anno fra le spese ordi- narie dello Stato una semma ingente per l’estinzione di vari debiti pubblici dello Stato.

Nei bilancio affnale questa somma è di lire 7,693,9253 90.

Quando il disavanzo pon superasse questa cifra, si potreble dire essere il medesimo piú apparcite chie reale, giacchè Ron trarrebbe in definitiva un aumento sel debito pubblico.

Nell ipotesi che tutto il fondo si impiegasse, sarebbe ne- eessario alla fine dell’esercizio creare nuove rendite per una somma eguale a quella delle rendite estinte nel corso del. Panno.

La creazione di muove rendite cesserebbe dall’essere ne- cessaria ove si sospendesse l’impiego del fondo d°estinzione, ciò che si può fare, in parte almeno, senza pregiudizio dei proprietari di rendite,

1 vari fondi d’estinzione inscritti in bilancio si possono di- stinguere in due categorie affatto dis’infe.

La prima, fondi destinati all’acquisto al corso che sale a lire 5,246.740 07. i

La seconda, fondi impiegati all’estinzionemedianie estra- ziane a sorte che sale a lire 2,437,185 85.

L’impiego dei fondi di questa seconda categoria non si po- {rebbe sospendere senza mancare di fede rispetto ai creditori dello Stato, giacchè il rimborso al pari in un dato numero di anni forma parte sostanziale del loro contratto.

Non cosí della prima, in quanto che gli acquisti al corso, per parte dello Stato, non possono in nulla giovare ai suoi creditori, quando questi acquisti debbono necessariamente cagionare nuove emissioni di rendite.

Da ciò ne consegue che il fondo d’estinzione finchè dura il disavanzo può essere ridotto di lire 5,000,000; epperò se il bilancio del 1855 presenta un passivo di lire 129,000,000 ed un attivo di 124,000,000, non solo non faremo nuovi debiti, ma estingueremo debiti antichi per circa due milioni e mezzo.

Negli anni 1856 e successivi crescendo i prodotti indiretti potrèémo riattivare il fondo d’estinzione e restifuirgli grada- tamente tutti i suoi mezzi d’azione. Quando ciò accadrá po- tremo in allora dire d’avere ristabilite le finanze in condi- zione pienamente normale.

Questa considerazione sarebbe raggiunta sino dall’anno 1855, ove fosse possibile il compiere prima di quell’esercizio la progettata riduzione delle nostre rendite 8 per cento,

Ma di ciò non possiamo lusingarci.

Fuvvi un’epoca, quando il nostro 5 per cento raggiunse il pari, e ci fu dato di negoziare fa nuova rendita # per cento al tasso di 70, in cui ci parve essere prossimi alla meta dei nostri sforzi.

Ma, per mala sorte, le complicazioni politiche, la crisi an- monaria, le difficoltá economiche ce ne allontanareno ben tosto.

Tuttavia se ci è forza rimandare ad epoca indeterminata Poperazione della conversione della rendita, non dobbiamo perciò deporne il pensiero, né cessare dal preparare il ter- reno onde poterla operare a tempo epportuno,

Voi affretterete quest’epoca col ristabilire îl piú presto possibile equilibrio nelle nostre finanze; e quindi a voi, spero, sará dovuta la gloria di arere portato il credito deilo Stato al livello giá raggiunto da altri popoli di noi piú po- tenti. si

Dopo di avere cercato di esporvi con la maggiere esattezza che per me fosse possibile i risultati complessivi del bilan- cio, rimandando i particolari alle nete che accompagnano i bilanci dei singoli dicasteri, credo opportuno il sottoporvi la condizione del tesoro rispeito agli esercizi chiusi, quelle in corse e Pesercizio che sta per aprirsi.

Vi porrò solt’occhio una specie di conto di cassa, dal quale potrete farvi un’idea esalta di quanto è richiesto per assicu- rare i servizi pubblici sino alla chiusura dell’anno finanziario ARDO,

Prenderemo le mosse dal chindimento dell’esercizio 1850, i di cui risultati sono accertati in modo defiaitivo e descritti