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suo eslremo capo di Arona; quindi sommamente imporla, nell’interesse commerciale ed anche in quello finanziario dello Stato, che contemporaneamente a! suo attivamente siano già pronti ed assicurati mezzi di celere e facile imbarco e sbarco ad Àrona, ove ia congiunzione delle comunicazioni tra la nostra ferrovia e la Svizzera non ha più luogo fuorché col mezzo del lago Maggiore. Da principio il Governo di S. M. aveva pensato di costrurre un porto perfetto circondato di moli sporgenti nel lago. Ma questa sua idea non essendo stata accolta con favore nella Camera dei deputati, fece esso procedere a nuovi studi per restringere presentemente le opere da eseguirsi ad un muragliene in linea retta formato in modo da servire all’approdo delle navi, che già faceva parte del progetto primo del porto e che serve ad un tempo a sostenere il terreno delia stazione. Solo venne proposto di prolungare quel muro contro l’abitato d'Aron a più di quanto erasi pensato da principio, perchè le navi, portandosi così sotto l’abitato ove esso sporge nel lago, si trovino al sicuro in caso di cattivo tempo. L’ufficio centrale ripete quiudi che in massima non avrebbe eccezioni a fare a questo riguardo; se non che si crede esso in dovere di farvi noto come da persone pratiche della località sia stato elevato i! dubbio che il sito prescelte per la costruzione del muraglione sia così molle, pieno di melma ed instabile da far nascere un grave timore che si vada di nuovo incontro ad una di quelle opere che, per quanti danari si spendano, non sono mai terminate. Viene anzi supposto che ora, dopo che i! Ministero ha preso sopra di sè di fare incominciare le opere, l’esperienza fatta avvalori il dùbbio suddetto. Queste voci non provengono da persone dell’arte, non sono il risultato d’un esame profondo e perfetto, esse non possono quindi servire di fondamento ad una vostra decisione: paiono tuttavia assai importanti perchè l’ufficio centrale vi proponga di non votare la legge senza avere prima domandato a! signor ministro dei lavori pubblici spiegazioni ben precise e categoriche, dalle quali risulti che questo punto fu ben bene studiato dal Governo di S. M., e che esso è in grado di rispondere che la riuscita della spesa non importerà i temuti sagrifizì. Passando ora à parlare del concorso della città d’Àrona, il vostro ufficio centrale deve aggiungere alle cose da principio esposte, che, in conseguenza del voto della Camera dei deputati, quel Consiglio comunale venne tosto eccitato dal Ministero dei Savori pubblici a versare nelle casse dello Stato la somma di lire 50,000 di cui è questione, e che con deliberazione delli 20 corrente vi si è ricusato. Sarebbe quindi iì caso di prescindere da ogni ulteriore ingerenza in tale quistione e di lasciare che il Governo si rivolgesse ai suoi consulenti legali per riconoscere se si abbia ad evocare in giudizio il Consiglio comunale suddetto onde costringerle a mantenere ed eseguire la fatta promessa. Ma siccome nel presentare questo progetto di legge il Ministero rinunziava a! contributo delia città di Arona senza nullamente preoccuparsi dei valore legale dell’impegno dalla medesima assunto e senza nullamenle considerare la moralità di un suo rifiuto, l’ufficio centrale crede debito suo di soffermarsi a considerare non la legalità, ma la moralità delia questione. Vi è noto, o signori, quanto vive e prolungate siano state le discussioni per la scelta delle lince della ferrovia tra Novara ed il lago Maggiore. Egli è mentre più calda ferrea la lotta che il municipio di Arona, con !a sua deliberazione de! t8 novembre t8B“2, offrì ai Governo la cessione gratuita del terreni comunali occorrenti per la stazione, e si obbligò a pagare per la costruzione del porto la somma di lire 50,000 in due rate, nei termine di due anni a decorrere dal giorno del definitivo appalto di esso. I termini della deliberazione erano così concepiti: « !! sindaco ha fatto conoscere essersi sentito, per parte dei pubblici fogli, che venne destinato un ingegnere per ia scelta della località di un porto a costruirsi in questa rada da servire all’imbarco ed allo sbarco in continuazione della strada ferrata. « Che sarebbe perciò il momento opportuno per accertare la quota di concorso che potrebbe assumere questo comune nell’adempinsento di un’opera a riescire di tanta utilità pel commercio indipendentemente anche dalla strada ferrata. « Che il porto, oltre ad essere una necessità sentita da molti anni, avvantaggerà in incalcolabile proporzione le nostre condizioni commerciali ; « Ed il Consiglio, dividendo pienamente le vedute del signor sindaco per la somma utili là a ridondare a questo paese da un porto e per la conseguente giustizia di un concorso unanime, lo adotta, ecc. * Nella deliberazione poi, con la quale il Consiglio comunale si rifiuta adesso ai pagamente, osservò che non altrimenti offrì le dette lire 50,000 fuorché per avere un porto il quale a fronte dell’anguslia dei porto attuale, ed in vista della sempre crescente affluenza di barche, soddisfacesse a tutti i bisogni con quella ampiezza e sicurezza che si addice ad opere del Governo ; essere positivo, senza bisogno di discutere sulle parole, che l’opera che si fa non è un porto, ma si riduce ad un muro di sostegno della stazione per cui anzi viene tolto alle barche l’approdo che avevano nel sito medesimo, ed essere quindi evidente che non si verificano ìe condizioni necessarie per fare luogo a! pagamento della sua offerta. Qualunque sia la forza che, a termini di un sommo e rigoroso diritto, possa essere data alle diverse espressioni colle quali l’amministrazione d'Arona formolo la sua offerta, il vostro ufficio centrale ritiene moralmente che il municipio volesse, colle offerte medesime, procacciare favore alla sua linea. Avendo sempre il Governo manifestato il pensiero di esercitare la navigazione lacuale in prosecuzione della strada ferrata, doveva essere evidente a tutti che, qualunque opera si facesse per assicurar gli approdi si dovrebbe farla in modo che servisse esclusivamente, come tutte le stazioni, all’amministrazione delia ferrovia, poiché è impossibile che l’amministrazione risponda del servizio se i centri delle sue minute operazioni devono essere aperti a tutti. Sembra perciò impossibile all’uffizio centrale che il municipio potesse avere in vista la costruzione di un porto comune o pubblico, e pensando alla quantità di viaggi che dovranno fare i battelli del Governo, gli sembra che il municipio, quando parlò di commercio indipendente dàlia strada e di bisogno da molti anni sentito, non potesse alludere ad altro che al benefizio che il suo commercio locale risentirebbe dalla frequenza di questi viaggi, essendo evidente che nessuna barca potrà fare concorrenza a questi battelli per le operazioni di commercio qualche poco importanti. II vostro uffizio centrale ha insomma la convinzione morale che il municipio di Arona fece un’offerta cumulativa, in cui suo solo scopo era di chiamare sopra ad Arona il pubblico