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del mar Nero, e la libertà di questo immenso traffico starà nelle sue mani. Ma il danno che minaccierebbe la nazione italiana non si arresterebbe qui. Una potenza colossale quale sarebbe la Russia, padrona assoluta dei cantieri e degii arsenali marittimi delPEusino, diverrebbe fra breve tale potenza marittima da dominare orgogliosamente entro e fuori dello stretto dei Dardanelli. Il suo naviglio guerresco solcherebbe minaccioso le acque del Mediterraneo, e non sappiamo vedere quale sicurezza offrirebbe ai popoli liberi ; quale speranza a coloro che anelano a libertà. Noi chiediamo infine ai nostri onorevoli avversari, qualora tale fosse già stata la situazione e la possanza dello Czar nell’anno 1848, se i popoli delle diverse parti d’Italia avrebbero assaporato anche per poco le dolcezze della libertà ; se la guerra dell’indipendenza avrebbe potuto iniziarsi con tanta speranza di successo ! il trionfo della Russia, non vale il nasconderlo, recherebbe una profonda ferita alla civiltà europea ; e se pure si volesse concedere che il trionfo degli alleati non approfitterebbe alla libertà politica dei popoli ed alle nazionalità, è però ben sicuro che nuocerebbe grandemente ad esse la Russia vincitrice. Ma non vogliamo neppure disconoscere l’affigliazione che allaccia tra loro i grandi principii sociali. La civiltà europea dovrà necessariamente condurre tutti i popoli alla libertà politica, ed entrambe, assieme congiunte, alla conquista delle loro nazionalità. Chi è convinto di questi indissolubili rapporti procuri il trionfo dei primo di questi beni soccorrendo la civiltà in pericolo in proporzione dei propri mezzi, ed attenda fiducioso l’avvenire. Se la civiltà uscirà viltoriosa da questa gran lotta, riceverà tale un impulso in Europa, che non tarderà a partorire tutti gli altri beni di cui è feconda. Queste sono le considerazioni ed i motivi che principalmente condussero la gran maggioranza dei vostri uffici e delia Commissione a credere che l’adesione fatta da' Governo del Re al trattato anglo-francese dei 10 aprile 1884 sia necessaria, utile ed opportuna. Vi proponiamo pertanto di dare la vostra approvazione alle convenzioni militare e finanziaria che l’accompagnano. Se non fummo tutti concordi nel pronunziare il nostro giudizio su! merito del trattato di alleanza, però una voce unanime sorse negli uffizi per raccomandare caldamente al Governo che, qualora la spedizione in Oriente di un corpo di 18,000 uomini debba aver luogo, adoperi ogni diligenza perchè il soldato sia abbondevoimente provveduto di tutto il bisognevole. Nessuna notizia potrebbe giungere più acerba e dolorosa ai rappresentanti della nazione di quella dei patimenti e degli stenti che, per imprevidenza od incuria, dovessero soffrire i nostri bravi soldati, mentre, ìontani dai loro focolari, cimenteranno la vita a vantaggio e gloria di questa comune patria. La sollecitudine del presente ministro di guerra e marina per tutto quanto tende a migliorare anche la condizione materiale ilei Peserei to è a tutti nota; noi possiamo andare sicuri, nel caso che la spedizione d’Oriente si compia, che raddoppierà In.sue care perchè sia preparala e condotta eoa previden/. i e nulela. Tanta gli uffizi quanto ia Commissione si preoccuparono Vivamente de! meda di assicurare i mezzi di trasporlo al corpo di spedizione per guarentire gii approvigionamenti ed il ritorno in patria; dei quali mezzi non si tiene parola nel!» convenzione stipulata dal Governo colle potenze alleate, Francia ed Inghilterra. Il ministro di guerra e marina, a cui dovevano specialmente essere rivolte queste istanze, dichiarò che si erano già concertate colle potenze suddette le disposizioni opportune per provvedere a tale bisogna ; essersi quindi obbligate di fornire alle truppe sarde le vettovaglie occorrenti per tutto il tempo della spedizione, mediani® il rimborso delle spese, e gratuitamente i mezzi di trasporto per il ritorno. Ciò nullameno avrebbe il Governo pensato di prevedere e provvedere per qualsiasi eventualità, mettendo a servizio del corpo di spedizione ia marina militare, e noleggiando all’evenienza quel numero di bastimenti mercantili che avesse giudicati necessari per tutti i bisogni e per quaisiasi caso. Tuttavia il commissario del VII uffizio fece ai ministro espìicita e reiterata istanza perchè volesse mantenere durante la guerra nei paraggi d’Oriente, ed a disposizione del corpo di spedizione, il maggior numero possibile dei nostri piroscafi da guerra, con alcuni bastimenti di grossa portata, perchè possano in qualunque emergenza sussidiare i nostri soldati. La Commissione intiera appoggiò vivamente questa proposizione, ed il ministro non solo l’accolse, ma assicurò la Commissione essere per l’appunto questo il suo intendimento. E siccome questi provvedimenti non si possono mandare ad effetto senza incontrare una maggiore spesa, sorse la questione se coll’iinprestito di 28 milioni dì lire si sarebbe potuto sopperire a tutto. 11 commissario del VII uffizio voile esaminare minutamente ogni spesa occorrente per cadun servizio durante il corso di dodici mesi, e cercò di provare che insufficiente credeva la somma di 25 milioni ; questa bastare appena alle spese prevedibili, e forse neppure integralmente ; rimanere ancora allo scopertole spese imprevedibili, che pure possono essere molte e ragguardevoli. Lo stesso contrappose al calcolo, minutamente presentato dal ministro, un altro calcolo che venne da questi contestato. Lo stesso commissario espresse ii desiderio ebe gli approvigionamenti si facciano, quanto sarà possibile, nello Stato per assicurare sempre più le sussistenze. Infine, il prelodato ministro e la maggioranza della Commissione eonchinsero che la somma di 28 milioni possa essere più che sufficiente a tutte le spese che si possono prevedere e calcolare secondo le norme dell’esperienza e della probabilità degli eventi. In quanto alle spese imprevedibili non essere possibile di stabilire un calcolo a priori; doversi tutt’al più tenere in riserva una somma cospicua per farvi fronte, e tal somma credersi già contemplala n elfi m prestilo dei 21 milioni. La vostra Commissione confida di avere portato la sua attenzione sopra i punti principali e vitali di questa convenzione; sta ora a voi, o signori, di giudicare se abbia degnamente compiuto l’arduo mandato che gli commetteste. PROGETTO DI LEGGE. Articolo unico. I! Governo del Re è autorizzato a dare piena ed intiera esecuzione alia convenzione militare ed alla convenzione supplementaria stipulale il 26 gennaio scorso con S. M. la regina del regno unito della Gran Bretagna ed Irlanda e S. M. l’imperatore dei Francesi.