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- _ ——" —- —— - —». si ebbe a lamentare sui fine delio scora) anno (appunto cioè dentro i sei mesi assegnai1' alla compagnia transatlantica, per far eostrurre i suoi legni) ebbe per necessario effetto di deviare molti capitali dall’impiego cui erano prima destinati, onde far fronte al maggior prezzo dei cereali ; mentre le gravi complicazioni politiche sòrte fra le primarie potenze d’Europa ed accompagnate da minacele di guerra imminente sparsero la sfiducia e Io sgomento del mondo commerciale, per guisa che i capitali non assorbiti dal vuoto verificatosi ne! raccolto frumentario si ritrassero dalla circolazione e si celarono. Facile. 0 signori, è lo scorgere quale influenza abbia potuto esercitare tate stato di cose sulle sorti della compagnia transa'Iantica, c quale contraccolpo abbia questa dovuto sentirne. Le azioni, ossiano i titoli di partecipazione, ebe appena votata fa legge sopra citata erano avidamente cercate dagli speculatori, e godevano presso il pubblico <i’un favore che può misurarsi dall’aggio o pronto considerevole con cui si negoziavano, scemarono prontamente di valore, cadendo ben al disotto de! nominale, e quel che è peggio, il secondo versamento chiesto daiia direzione delia compagnia non venne operato che da uno scarso numero d’azionisti ; ond’è che mancandole i fondi su cui faceva assegnamento, forza le fu di astenersi dai commettere ai costruttori navali !a fabbricazione dì lutti sette i bastimenti, poiché non avrebbe avuto in cassa di che pagarne il prezzo. Essa dovette dunque limitarsi ad ordinare (come fece sollecitamente tosto dopo approvata per legge la convenzione suddetta) la fabbricazione di due soli legni, i quali trovarsi ora nei cantieri di Londra pressoché terminati, e già in ist do di navigabilità. Frattanto però die la costruzione andava procedendo, la crisi politica, finanziaria e commerciale, incominciata celia seconda metà dello scorso asino, continuava più fiera che mai, concorrendo a prolungarla, e la guerra scoppiata, e i! permanente caro dei viveri, ed infine l’epidemia sopraggiunta, per la quale, come è noto, non lievi incagli ebbe a soffrire ii commercio. in questa triste condizione di cose, non è meraviglia se la compagnia transatlantica, malgrado i lodevoli sforzi di una saggia amministrazione, non potè rialzarsi dallo stato di depressione e di languore in cui era caduta ; che anzi, tra per la scarsità dei capitali disponibili, tra per l’incertezza dei soprastanti avvenimenti, lo scoraggiamento tra gli azionisti era giunto a tal segno, che già si pensava da molti a chiedere lo scioglimento della società nella prima adunanza dell’assemblea generale, nè pareva impossibile che tale pensiero potesse oramai prevalere. In mezzo'a siffatte angustie, e mentre già quasi si disperava de! proseguimento d’una intrapresa che aveva sul principio destato sì belle speranze, e da cui il commercio nazionale può incontestabilmente ripromettersi notevoli vantaggi, si offerse ad un tratto alla compagnia transatlantica, quasi tavola di salyezza, un mezzo sicuro quanto impensato di riaversi, riacquistando sulla piazze, il perduto favore, e rimettendosi in grado di soddisfare agii obblighi assunti verso il Governo. Tale mezzo consiste nel noleggiare die farebbe la compagnia transatlantica al Governo francese (il quale le ne fece richiesta) i due legni già costrutti, vincolandosi a tal uopo col Governo suddetto per lo spazio di un anno. Ma perchè la compagnia transatlantica possa giovarsi di questa, che ho già chiamala sua tavola di salvamento, è necessario che una modificazione sia recata alia convenzione stipulata coi regio Governo, è necessario che ad essa compagnia si conceda una competente prorogazione di termine per adempire le obbligazioni contenute net già citato articolo decimoquinto. A tenore di questo articolo, e ritenuta la crisi politica e finanziaria che susseguì di poco l'emanazione della legge ii luglio 1853 ; crisi talmente notoria e grave e prolungala, che io credo non si potrebbe, in via di buona fede e d’equità, muovere a questo riguardo veruna obbiezione aìla compagnia; a tenore, dico, di quell’articolo, il termine utile per mettere in costruzione sette bastimenti non iscadrebbe che con tutto ii 10 del prossimo gennaio 1833, estremo limite delia proroga pattuita d’avanzo nel secondo alinea di detto articolo Conseguentemente !a compagnia avrebbe poi tempo fino a tutto il 10 gennaio 1836 per attivare ii convenuto corso regolare di viaggi fra Genova e !e due Americhe. Egli è evidente che, dove si mantenesse il rigore di questi termini, diverrebbe impossibile il divisato contratto di noleggio co! Governo francese, ed allora la sorte della compagnia transatlantica sarebbe irrimediabilmente decisa. Ed invero il far eostrurre cinque bastimenti dentro lo spazio poco maggiore d’un anno che le rimarrebbe per cominciare il servizio, le rieséirebbe impossibile attualmente, poiché, com’è notorio, nei cantieri d’ingtsilterra non si lavora più che per conto del Governo, coi due soli legni già costrutti la compagnia non potrebbe attivare che una delle due linee di navigazione, e le partenze avrebbero luogo a sì lunghi intervalli di tempo, che vano sarebbe lo sperare di sostenere la concorrenza delle compagnie-inglesi ; dagli azionisti nuovamente scuorati si chiederebbero indarno ulteriori versamenti, e dopo un certo periodo di marasrao, se così mi è lecito esprimermi, non resterebbe alia transatlantica altro partito che quello dello scioglimento e della liquidazione. ET allora non sarebbe il solo danno la perdita di una istituzione che il Parlamento riconobbe utile e meritevole dell’appoggio e de’ sussidi dello Stato. SI fallire di questa intrapresa scoraggierebbe gli speculatori anche più animosi dal formarne altre di simi! genere, e svanirebbe lo sperato sviluppo delia nostra navigazione a vapore, che collegata coll’adottato sistema di ferrovie, può di tanto promuovere l’incremento del nostro commercio ed aggiungere importanza a! porto di Genova. Or bene, a questi inconvenienti, non per certo leggieri, si ovvierebbe cott’abilitare la transatlantica ad impegnarsi per un anno col Governo francese ; in altri termini, co! concederle una proroga di un anno, sia per far costrurre i sette legni, sia per attivare ii pattuito servizio. Col provento dei noleggio, infatti, la compagnia potrebbe commettere la fabbrica®!®* di nuovi bastimenti senza di troppo stancare i soci con richieste di versamenti, e ad ogni modo, anche senza fililo di migliori circostanze, si porrebbe in grado di cominciare i suoi viaggi in gennaio del 1837. insomma, o signori, ella è mia pLaa convinzione che si tratta qui per la compagnia transatlantica d’una questione di vita o di morte. Io credo che, dove le si conceda l’accennata proroga di un anno, questa compagnia potrà vivere e prosperare ; se no, essa dovrà, secondo tutte le previsioni, perire ; ed è perciò che, stimando non essere intenzione dei Parlamento, nè comportare l’interesse dello Stato che ciò succeda, mentre si può impedire senza sacrifizio, io sottopongo affé vostre deliberazioni il seguente progetto di legge per concedere alla compagnia transatlantica la proroga sovraccennata, e nutro fiducia che non sarà per mancargli la vostra approvazione.