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camera dei deputati — sessione del 1848



Maurizio Farina in momenti difficili, pregato dai Ministri, ac- cettò provvisoriamente l’incarico di reggere il Consolato Sardo a Milano per puro patriolismo , e senza ombra di pensiero d'interesse personale. — Ora compensare quel sagrificio pri- vando chi lo compieva del più bel diritto che competa ad un cittadino , quello cioè di siedere nella nazionale rappresen- tanza, sarebbe crudele ingiustizia. La carica che copre il Fa- rina a Milano non è diplomatica, ed è puramente passeggera, poichè Milano e Torino stanno per stringersi ia legami di fra- tellanza e di unione. Che anzi, anticipando ed agevolando quel lieto evento , il Farina organo ed iuterprele delle generose mire del Miuistero si adoperava a tutl’uomo onde togliere le barriere che ancora dopo le cinque gloriose giornate di tano scparavano le due città sorclle: cosicchè venivano tolti i passaporli , epperciò può dirsi non csistere fin d'ora più il Consolato Sardo in Milano. Sia la Camera inlerprete generosa della legge elettorale, rispetti il mandato degli elettori, e possa presto quell’egregio ciltadino essere ammesso a siedere fra di noi.

PARETO, ministro degli esteri convalida le affermazioni del preopinante, ed annuncia che i passaporti pell’interno ba- stano per recarsi a Milano , che però l'ufficio del Consolato a Milano rimane aperto per dar sesto ad alcuni affari dt minor conto.

RADICE allerma che venendo da Milano gli fu replicatamente chiesto il passaporto.


IL MINISTRO DEGLI ESTERI risponde che i passsporti nell'interno possono venire richiesti.

FARINA P. racconta che recatosi al Consolato di Milano per far vidimare il suo passaporto, gli fu risposto non essere più necessaria quella formalità.

(La Camera consultata sulla validità dell'elezione del cavallere Farina, l’approva ad una grande maggioranza di voti).

UN DEPUTATO annunziando che da persona esperta gli venne assicurato esservi pericolo per coloro che trovansi nella pubblica tribuna per essere le ringhiere che la cingono non abbastanza solide, chiede che il Presidente nomini una Commissione d’ingegneri a riconoscere la cosa ed a dare gli opporluni provvedimenti.

(La Camera approva).

IL PRESIDENTE invita i signori ingegneri cavaliere Barbavara e Gratloni a volersene occupare.

La seduta è chiusa alle ore 3 1|4.

(Conc.)

Ordine del giorno di martedì:

Seduta pubblica alle ore 40 del mattino sino alle 19. Dopo sospensione di un'ora si continua sino alle 8 pomeridiane.

Continuazione della verificazione dei poteri.

‘Nomina del Presidente, dei Vice-presidenti, dei Segretari e dei Questori della Camera. A


TORNATA DEL 16 MAGGIO 1848

PRESIDENZA DELL’AVV. FRASCHINI DECANO D'ETÀ

SOMMARIO, Verificazione di poteri — Nomina del Presidente e dei Vice-Presidenti.

aL PRESIDENTE apre la seduta alleore 10 112 del mattino.

unseematamIo legge il verbale della tornata precedente,

wrama ne interrompe la lettura per soltoporre at giudizio della Camera alcune sue osservazioni intorno alla inamovibili dei magistrali, ed ai Ire anni di esercizio richiesti, le quali a parer suo liano qualche attinenza colle discussioni riferite nel verbale. Egl'invita la Camera a dichiarare che nelle tornate precedenti non si è a tale propusilo pronunciato un giudizio magistrale ed inappellabile sul principio, ma si è trattato so- lamente delia validità di particolari elezioni; che però la que- stione debbasi intendere risolta solamente in ciò che riguar- dava queste.

ALCUNI DEPUTATI gli rispondono che di codesto già si è fatto risultare dai verbali anteriori per cspressa volontà della Camera stessa. .

camonna soggiunge che la Camera deve altresi tener conto delle asserzioni del ministro di giustizia, il quale nel «prop gnare l’ammessione degl'impiegati, la cui elezione si coni-






batteva insieme con la questione suddetta, intendesa, e to chiarava, proclamare fin d'ora che la immediata inamovibilità de' magistrali è affatto consentanea allo Statuto. (0p.)

(La Camera conclude. che si faccia, nel verbale venturo, menziono di tal proposta. Quindi approva il verbale letto).

MAGGIONCILDA N. € MAGGIONCALDA P, prestano giuramento.

10 PRESIDENTE legge due leltere, una del cavaliere Barbavara, l'altra del marchese Costa di Beauregard, in. cui ciascuno di essi chiede un congedo per attendere a servigi urgenti dello Stato.

(La Camera annuisce alla domanda).


(Verb)

. VERIPICAZIONE DI POTERI

iL MELATORE DEL 11 UFFICIO Propone che si s0- spenda l'approvazione della nomina del prof. Pescatore a