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tornata del 3 luglio 1848



tunque non dipenda dall'intendente generale e sia escluso da ogni dipendenza amministrativa, dipenderà dal Ministero ; danque vi ha sempre dipendenza.

In quanto poi all'influenza, è d’uopo considerare che la legge contempla, a parer mio, quella influenza che risulta dalla situazione sociale dell'impiegato; questa condizione sociale dell'impiegato procura al medesimo una tale influenza che certo può eccedere il confine del distretto a cui esso ap- partiene. Questa essendo la ragione generale della legge, la influenza e la dipendenza amministrativa, questa condizione verificandosi nel caso concreto, il segretario essendo tettera?- mente compreso nel testo della legge, sonogggavviso che si debba annullare l' elezione di cui si tratta, Senza pregiudi- care la Camera, senza pregiudicare la grave questione ec- citata dal signor avvocato Sineo, il quale domanda l’annul- lamento dî questa elezione, perchè gl'impiegati delle comuni sono futti contemplati dalla legge che li esclude. Queste sono le questioni che, secondo quanto ha decretato quest'oggi la Camera, devono esaminarsi dagl'ufizi, e dinanzi a questa Camera, tosto che si può, deve decidersi la questione che ci occupa senza ancora pregiudicare. (Sten. In.)

cortm. La città di Genova avendo un ordinamento par- ticolare, come quello di Torino, per il governo d’ammini- strazione, pare che non possono le cariche dipendenti dal- l'intendente di quel corpo civico pareggiarsi a quelle di se- gretarià dicomunità 0 d’altre cariche come sono stabilite nelle altre municipalità, 11 corpo civico di Genova elegge il suo segre- tario nel proprio suo seno fra i decurioni, non potrebbe eleggerlo altrove; il Corpo di Genova lo elegge a perpeluità, non è per conseguenza questo impiegato come dipendente altrimenti che dalla prima scelta che fanno di lui i suoi colleghi, nè le auto- rità amministrative dello Stato possono influire sopra di lui in ruodo particolare.

1l corpo civico di Genova dipende cerfamente, come futli

i, dal Ministero dello Stato; ma gli ordini dell'inten- denza, gli ordini del Ministero vanno al corpo civico e non si dirigono particolarmente al segretario, salvo come membro det corpo stesso decurionale; in conseguenza non si riconosce in esso nessuno dei caratteri di quella dipendenza che stringe i segretari comunali verso l’intendente nemmeno nella so- spensione dall'impiego, che nessun intendente potrebbe pro- nunciare contro di esso.

Quando la Camera riconobbe che taluni segretari comunali eletti a deputati non potevano, conservando tal carica, essere eletti deputati, ciò riconobbe principalmente pera dipendenza che sovra di loro esercîta l'autorità amministrativa, e per conseguenza, allontanato questo carattere, non vi ha ragione per cui si possa da un esempio o da un altro concludere pér l'Ineligibilità dell'avvocato Molfino come segretario di Genova.

Ammeltasi che non sia assolutamente ben chiara la dispo- sizione della legge, che sotto la qualità di ordine amministra- tivo comprenda questi impiegati; ma la ragione principale, che vuole che un deputato non abbia dipendenza dall'ordine amministrativo, fu quella che determinò la Camera a respin- gere le altre elezioni. Ora essendo stabilito, che l’ordine am- ministrativo qui non stringe il segrelario, che non vi ha mi- sora con coi si possa pareggiare di grado, ne segue che non vi abbia parità di carattere; in conseguenza non vi è ragione di passare per identità di principio da una cosa all'altra.

(Sten. Im.)

IL PRESUOENTE pone al voli le conclusioni dell'ufficio.

(Sono rigettato, e l'elezione del signor Molfino è annullata).

CORNERO padre, relatore del VII uffizio, propone si confermi l'elezione del marchese Orso Serra a deputato del collegio di S. Quirico.

(La Camera conferma).

Propone poi si confermi il giudizio di nullità già pronunciato in via provvisoria dall’uffizio del collegio di Albenga, sull’elezione del canonico Nicolai, prefetto degli studi e penitenziere, e si dichiari a un tempo di niun valore il giudizio del collegio, perchè incompetente.

Le ragioni della nullità stanno nelle dette due qualità dell'eletto.

DECASTRO s'oppone alle conclusioni dell' uffizio, per la parte massimamente che attesa la qualità di penitenziere, dichiara nulla l’elezione. Ai penitenzieri non è affidata quella cura d’anime , di cui paria la legge, non attendendo essi che alle cose del foro interno : ai penitenzieri non è imposta la giurisdizione con obbligo di residenza , come a coloro di cui la legge stabilisce l’esclusione. Non vi essendo adunque parità di cure tra essi e i designati dalla legge, i penitenzieri devono poter far parie della rappresentanza nazionale.         (Verb.)

Rispondendo al preopinante relativamente alte qualità di prefetto degli studi , osserva che è impossibile non complicarla fra gl' impiegati amministrativi , mentre è universalmente conosciuto che un prefetto degli studi non fa parte del Corpo insegnante; dunque è nel novero degl’impiegati amministrativi, ed io credo che noi abbiamo: già vari antecedenti , noi abbiamo già deciso che un segretario dell’ordine municipale fosse escluso; così anche un prefetto degli studi, sia che dipenda dall’ università, sia che dipenda dal comune, è sempre un impiegato amministrativo, e come tale deve essere escluso. (Sten. Im.)

ALBINI E TURCOTTI S'oppongono egualmente alle con- clusioni dell’uffizio, contendendone quella parte che pronuncia la nullità perchè il Nicolai è prefetto degli studi, e cercano di dimostrare che, oltre all'avere la Camera già ammesso chi è investito di simile carica, quella non è ragione che valga ad escluderlo; perchè tale impiego concernente soltanto cose disciplinari, non si può ritenere nè per amministrativo, nè per altro.

DEMARCHI ravvisando complessiva la questione, domanda che le conclusioni dell’uffizio sieno divise in due parti e messe ai voti separatamente : 1.° se il Nicolai. si debba escludere, perché penitenziere; 2.° perchè prefetto degli studi.

CADORNA E FARINA P. non credono che ciò si possa fare, poichè ta persona è una sola, e sono soltanto due le ragionì, per le quali si vuole escludere.

DEMARCHI ritira la sua proposizione.

IL PRESIDENTE pone ai voli in una volta le dette conclusioni.

(Sono adottate e l'elezione del canonico Nicolai è dichiarata nulla).

SERRA ORSO, CAGNARDI E MICHELINI ALESSANDRO, prestano il giuramento.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI LEGGE

PER MOBILIZZAZIONE

DI BATTAGLIONI DI GUARDIA NAZIONALE

11 MINISTRO DELL'INTERNO sale quindi alla tribuna e presenta un nuovo progetto di legge per prelevare 50 baltaglioni sulla Guardia nazionale delle provincie di Terraferma, e provvedere con essi ai presidii delle fortezze e delle piazze