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68 alcune poesie di ripano eupilino


     Dunque sappiate che monna Pigrizia
mi s’è fatta si amica ed amorevole,
che lontano da quella io mai non trovomi;
ed è cosí vezzosa e carezzevole,
35che mi fa tutto imbietolir e struggere.
Oh se voi la vedeste quando giacesi
in letto meco, come stretto pigliami,
e al collo mi s’attacca ed aggavignasi,
eli’ e’ non c’è modo ch’i’ mi possa movere
40Talor mi grappa stanco in s’una seggiola,
e cosí forte per le braccia stringemi,
si che mi scappa di studiar la voglia.
Di mezzo giorno sur un letto sdraiomi
a gambe aperte col civile all’aria,
45ed ella pronta al lato mio si corica,
e mi fa certe carezzoccie amabili
ch’i’ sento andarmi tutto il core in succhio
In sulla sera poi ella dilettasi
di venirsene meco a pigliar aria
50verso la porta che conduce a Bergomo:
onde n’andiamo adagio adagio, dandole
io ’l braccio, e lietamente discorrendola.
E vi so dir ch’eli’è una bella giovane,
ben tarchiata, ritonda c si vermiglia
55che la pare una mela propio propio.
Oh se vedeste come gnene pèrdono
dietro gli occhi coloro che la guatano!
principalmente que’ che sempre stannosi
il giorno intero a scriver negli studii,
60e tutti gli artigian che s’affaticano
nelle botteghe a far lor opre varie!
Né solo i ricchi mercatanti e gli orafi,
ma i facchini, i mugnai, i pizzicagnoli
e tutte queste razze la vorrebbono.
65Or s’io n’ho la ragion, consideratelo,
e se con una compagnia si nobile