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nota 375

precipitosamente al corso arrivi.
Il memore cocchier serbi quel loco
che voi dianzi sceglieste, e voi non osi
tra le ignobili rote esporre al vulgo,
se star fermi vi piace, od oltre scorra,
se di scorrer v’aggrada. Uscir del cocchio
ti fia lecito ancor. T’accolgan pronti
allo scendere i servi. Ancora un salto
spicca; e rassetta i rincrespati panni.

Al v. 461 il P. aveva prima scritto: de le rote frequenti all’urto esporre, ma poi cancellò e rifece il v. come è nel testo; v. 462: invece di: ed oltre scorra, il P. aveva scritto da prima: e ai guardi altrui, che poi cancellò. A questo verso ne seguono nel ms. due altri cancellati e mal leggibili: dissimular qualche recente lagno — giá contato nei trivi, ed oltre scorra; v. 472. Il P. aveva cominciato a scrivere: che al troiano, poi cancellò e scrisse: che all’altro semideo; v. 475. il P. aveva scritto: Ecco giá corr...; cancellò e scrisse: Accorron pronti; cancellò ancora e scrisse: Ecco son pronti; v. 476. Il P. aveva scritto: Or lieve un salto; cancellò e scrisse: Un salto ancora; v. 479: ed ai lievi calzari ha l’ed. 1765, corretto in margine ai leggeri; v. 481. La ed. 1765 non ha O in principio del v.; v. 482: s’ami di passeggiare, anco potrai; v. 484: l’ed. 1765 è come il ms., ma in margine et introdurvi corretto in e v’introdusse; v. 486: versarti; v. 487: gli oda. Anche il ms. ha gli oda, ma per svista evidente; v. 488: il P. aveva scritto la dama il suono e se ne turbi e rompa; ma poi cancellò e corresse, come è nel testo; v. 490: a custodir la bella, corretto in c: la gemma; v. 499: spazza; anche nel ms. era spazza, ma poi corretto in sgombra; v. 509: toglie il pennello e il. Anche nel ms. era scritto cosí, ma poi fu corretto come è nel testo.

Nell’ultima parte del Mezzogiorno, passata poi nel Vespro, l’edizione del 1765 ha alcune brevi noticine:

Al v. 397. Giano si vuole, che sia stato il patriarca degl’italiani.

Al v. 423. Ninfe silvestri.

Al v. 425. Semidei silvestri.

4. La notte.

Varianti: v. 2: giovin signore (3); v. 8: passeggiando vanno (8); v. 9: d’uopo (3, 5); v. 10: vie piú (2, 3, 5); v. 14: úpupe (3, 5); v. 17: e del terreno lievi e morte fiamme (2. 4, 6); v. 18: intanto (6); v. 23: nel mantel se ne gìa (2, 3, 4, 5, 6); v. 25: colpiano (3, 5); v. 28: cui di lontan per entro al vasto buio (2, 3, 5, 6); v. 36: dei (2), de’ (6); v. 38: nepoti (5); i vv. 30-38 mancano in 4; v. 44: le nimiche (2, 3, 5, 6); v. 45: rovesciate (3, 5); vv. 51-52: pareti adorne e vestimenti vari — e bianche