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nota 375

tu non starai (2, 21); v. 441: a tuo favor (21); v. 442: Or te pur anco (21); v. 443: La tavoletta attende (2, 21); v. 445: sí ch’oggi (2); v. 444: la natura illustrerai (2, 21); i vv. 448-467 si trovano solo in 1; mancano nella ed. 1763, come in 2 e 21; i seguenti vv. 469-494 si trovano invece nei mss. 2, 21, ma mancano nella ed. 1763; v. 468: Ecco giá pronto [e, 21] con le man rosate (2, 21); v. 469: il capo (2); vv. 476-477: o se l’aurato biondo — ami d‘Apollo, o se il cinereo biondo (2), o se imitar nel crine — d‘Apolline tu vuoi l’aurato biondo (21); i vv. 478-479, in 2 son ridotti a uno solo: vuoi de le Muse assomigliar nel crine, e in 21 suonano: o il biondo cinerin che de le Muse — scende a le spalle tenero e gentile; v. 480: che se stamane a te (2), che se sia mai che a te (21); v. 482: offende (2); v. 484: pallidetto ti scorgi (2, 21); v. 4S6: 21 (2, 21); v. 489: onde la celi (2, 21).

2-3. Il Vespro.

I vv. 1-25, come è giá detto piú addietro, corrispondono ai vv. 1195-1219 del Mezzogiorno (ed. 1765), e i vv. 350-510 ai vv. 1220-1376 del Mezzogiorno (ed. 1765), mentre il ms. ambr. del Vespro comprende solo i vv. 1-349. Quindi pei vv. 1-25 si registrano le varianti della ed. 1765 rispetto al ms., e per gli stessi vv., nonché pei vv. 1220-1376, si registrano anche le correzioni che il P. fece, come giá si disse, in margine di un esemplare della ed. 1765 del Mezzogiorno, salvo che pei vv. 457-510 si seguono nel testo i foglietti autografi del P., che modificano alquanto il testo del 1765, e in nota si registrano quindi le varianti della edizione. Queste ultime vengono distinte colla sigla c.

v. 1: Giá de le fere e degli augelli il giorno; in c, Giá è corretto in ma; vv. 2-3: pesci notanti e de’fior vari — degli alberi e del vulgo al suo fin corre; v. 4: di sotto al guardo de la immensa luce; vv. 8-9: giá da’ maggiori colli e da l’eccelse — torri; v. 11: rivederti, o signore, anzi che l’alpe; v. 13: agli; v. 16: or fronti or spalle; v. 18: degli; v. 19: ai; v. 20: sui; v. 21: e sui fertili laghi irsute braccia; v. 23: al tuo comodo; v. 24: tutti ignobili oggetti. Or colui vegga; v. 401: toilette; in c c’è giá teletta; v. 455: e del rallegratore delle cose. — Dal v. 457 al 477 la ed. 1765 presenta numerose varianti:

Giá d’untuosa polvere novella
di propria man la tabacchiera empisti
a la tua dama, e di novelli odori
il cristallo dorato: ed al suo crine [e alle sue chiome, c]
la bionda che svanio [svanì, c] polve tornasti
con piuma dilicata; e adatto al giorno [colla morbida piuma: adatto
le scegliesti ’l ventaglio: al pronto cocchio al giorno, c]
di tua man la guidasti, e giá con essa