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titolo Il Mattino, poemetto (Milano, Agnelli), ed anzi ne fece nello stesso anno e presso lo stesso editore due edizioni, la seconda delle quali presenta qualche lieve variante rispetto alla prima. Poi, nel 1765, pubblicò presso lo stesso editore la seconda parte, col titolo Il Mezzogiorno, poemetto. In seguito, per tutto il resto della vita, andò correggendo e ricorreggendo i due poemetti, mentre preparava la fine dell’opera, che doveva, secondo il disegno primitivo, consistere in un solo terzo poemetto, La Sera, ma che egli pensò poi di dividere in due: Il Vespro e La Notte, ai quali lavorò a lungo, senza portarli mai a compimento.

Francesco Reina, amico del poeta e, dopo la morte di lui, benemerito raccoglitore ed editore delle Opere (Milano, Tip. del Genio tipografico, 1801-1804; 6 voll.), ristampò il Mattino e il Mezzogiorno, seguendo rispettivamente le edizioni del 1763 e del 1765; ma staccò però dal secondo poemetto i venticinque versi che descrivevano il calare del sole, e tutta la lunga descrizione della passeggiata al Corso, perché, secondo l’intenzione del poeta, dovevano, insieme con altri versi da lui nuovamente composti per descrivere le visite pomeridiane del gioviti signore e della dama, entrare a far parte del Vespro. Quanto alla Notte, la ricostruí, attingendo ai vari manoscritti frammentari che aveva lasciati il Parini; e ne venne un testo, incompleto ma abbastanza ragionevole, anche di quest’ultima parte dell’opera. In nota, recò le varianti dei vari manoscritti pariniani da lui posseduti.

Dopo di lui, alcuni editori del Giorno riprodussero senz’altro il suo testo; altri invece, traendo profitto dalle varianti da lui offerte, cercarono di migliorarlo, secondo le ultime presumibili intenzioni dell’autore. Ma questi ultimi, naturalmente, procedevano un po’ a caso nella scelta della lezione da adottare, non avendo dato il Reina alcuna precisa notizia intorno ai manoscritti del poeta e alla loro data. Se non che, ai primi del nostro secolo, questi manoscritti, insieme con tutte le altre carte pariniane del Reina, pervennero alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove poterono essere esaminati da me (si vedano le mie comunicazioni Intorno al testo del «Giorno» e Intorno al testo del «Mattino»

negli «Atti del R. Istituto di scienze, lettere ed arti di Venezia»

del 1914-15 e del 1915-16), e piú tardi da Guido Mazzoni, il quale, col consenso dei preposti alla biblioteca, riordinò tutte quelle carte, come appare dalla Avvertenza da lui premessa alla sua edizione giá citata.