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XV
LA MAGISTRATURA
(Per Camillo Gritti podestá di Vicenza)
[1783]
Se robustezza ed oro
utili a far cammino il ciel mi desse,
vedriansi borine impresse
de le rote che lievi al par di Coro
5me porterebbon, senza
giammai posarsi, a la gentil Vicenza:
onde arguta mi viene
e penetrante al cor voce di donna,
che, vaga e bella in gonna,
10dell’altro sesso anco le glorie ottiene;
fra le Muse immortali
con fortunato ardir spiegando bali,
E da gli occhi di lei
oltre lo ingegno mio fatto possente,
15rapido da la mente
accesa il desiato inno trarrei,
colui ponendo segno
che de gli onori tuoi, Vicenza, è degno.
Che dissi? Abbian vigore
20di membra quei che morir denno ignoti:
e sordidi nipoti
spargali d’avi lodati aureo splendore.
Noi delicati e nudi
di tesor, che nascemmo ai sacri studi,