E la ricchezza imposta
indi con la tornante onda ritoglie;
e le lacere spoglie
ne gitta, e la scomposta 95mole a traverso dell’arida costa.
Ahi, qual furore il mena
pur contra noi d’ogni avarizia schivi,
che sotto a i sacri ulivi
radendo quest’arena 100peschiam canuti con duo remi a pena!
Alcon, che pili s’aspetta?
Ecco il turbine rio che omai n’è sopra.
Lascia che il flutto copra
la sdrucita barchetta, 105e noi nudi salvianci al sasso in vetta.
O giovanetti, piante
ponete in terra; qui pomi inserite;
qui gli armenti nodrite
sotto a le leggi sante 110de la Natura in suo voler costante.
Qui semplici a regnare;
qui gli utili prendete a ordir consigli;
né fidate de’ figli
la sorte, o de le care 115spose, a l’arbitrio del volubil mare.