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     Oh cielo! E tu consenti
d’oro si cruda fame?
Né più il foco rammenti
di Pentapoli infame,
65le cui orribil’opre
il nero asfalto copre?
     No. Del tesor che aperto
giá ne la mente pingi,
tu non andrai per certo
70lieto come ti fingi,
padre crudel! Suo dritto
de’ aver il tuo delitto.
     L’oltraggio ch’or gli è occulto,
il tuo tradito figlio
75ricorderassi adulto;
con dispettoso ciglio
da la vista fuggendo
del carnefice orrendo.
     In vano in van pietade
80tu cercherai; ché l’alma
in lui depressa cade
con la troncata salma;
ed impeto non trova
che a virtude la mova.
     85Misero! A lato a i regi
ei sederá cantando,
fastoso d’aurei fregi;
mentre tu mendicando
andrai canuto e solo
90per l’italico suolo;
     per quel suolo che vanta
gran riti, e leggi, e studi;
e nutre infamia tanta
che a gli afíricani ignudi,
95ben che tant’alto saglia,
e a i barbari lo agguaglia.