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Si accorse d’altri nascenti amori d’altri, e li collocò insieme co’ piú semplici e meno abili a notare ogni cosa.

Uní insieme i piú illustri.

Destinò colle dame decadute le nuove araldiche, e co’ cavalieri decaduti il marito di lei, il quale ancora fa sonar la pronuncia de’ monti onde scese.

Talora mise allo stesso tavolino le rivali per il piacere di vederne le smorfie.

Lá collocò due dame sessagenarie, con due cavalieri sessagenari per sentire il coro delle loro tossi.

Suocera che parla d’economia, la nuora ne sorride guardando in viso a’ giovani.

Le avide brame con argentee piume volano intorno, insieme a’ piccioli sdegni ed all’oblio che fará svanire dalla tavoletta i segni della matita.

II teatro è un alveare, i palchi le celle, i giovani le api che fanno il mèle.

Alla partoriente parlar de’ nuovi araldici.

Cattiva aria del ridotto.

Una volta i fanciulli si divertivano, e i padri attendevano agli studi. Ora il contrario.

Uscirá di collegio e apprenderá i giochi ecc.

III.

Al corso.

Descrizione di cocchieri, cacciatori ecc.

Cadetti ecc.

Anecdotista galante.

Bugiardo.

Osceni e plebei nel discorso.

IV.

Nel Vespro.


Frattanto ch’io scrivo la moda si cangia. Divien lecito passar giornalmente di bella in bella. Qui si raccolgon varie dame. Pensa a cercar se qualcuna tra loro ti aggrada. Questa ecc.