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254 il giorno


de la bella rapita; e poi l’eroe,
pur giunto al fin di sua decenne impresa,
455andrá superbo al par d’ambo gli Atridi.
     Ma chi l’opre diverse o i vari ingegni
tutti esprimer porla, poi che le stanze
folte giá son di cavalieri e dame?
Tu per quelle t’avvolgi. Ardito e baldo
460vanne, torna, ti assidi, ergiti, cedi,
premi, chiedi perdono, odi, domanda,
sfuggi, accenna, schiamazza, entra e ti mesci
a i divini drappelli; e a un punto empiendo
ogni cosa di te, mira e conosci.
     465Lá i vezzosi d’Amor novi seguaci
lor nascenti fortune ad alta voce
confidatisi all’orecchio; e ridon forte;
e saltellando batton palme a palme:
sia che a leggiadre imprese Amor li guidi
470fra le oscure mortali: o che gli assorba
de le dive lor pari entro alla luce.
Qui gli antiqui d’Amor noti campioni,
con voci esili e dall’ansante petto
fuor tratte a stento, rammentando vanno
475le superate al fin tristi vicende.
Indi gl’imberbi eroi, cui diede il padre
la prima coppia di destrier pur ieri,
con animo viril celiano al fianco
di provetta beltá, che a i risi loro
4S0 alza scoppi di risa; e il nudo spande
che, di veli mal chiuso, i guardi cerca
che il cercarono un tempo. Indi gli adulti,
a la cui fronte il primo ciuffo appose
fallace parrucchier, scherzan vicini
4S5 a la sposa novella; e di bei motti
tendonle insidia, ove di lei s’intrichi
l’alma inesperta e il timido pudore.
Folli! Ché a i detti loro ella va incontro